Danni ambientali Tav, la Regione Toscana diffida il Governo

Se il Governo e la Tav non stanzieranno i fondi ancora mancanti per la mitigazione dei danni ambientali causati dalla Tav in Mugello, saranno chiamati in causa dalla Regione Toscana come inadempienti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2009 19:59
Danni ambientali Tav, la Regione Toscana diffida il Governo

Se il Governo e la Tav non stanzieranno i fondi ancora mancanti per la mitigazione dei danni ambientali causati dalla Tav in Mugello, saranno chiamati in causa dalla Regione Toscana come inadempienti. Il presidente della Regione, Claudio Martini, ha firmato oggi, sulla base di quanto deciso dalla Giunta regionale il 18 ottobre scorso (prima cioè dell'invito della Corte dei Conti "a dedurre" sui danni erariali), l'atto formale che diffida il Ministero dell'ambiente, il Ministero delle infrastrutture, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e TAV SpA a rispettare gli impegni assunti nel 2002 con la firma dell'Addendum, a rinnovare l'Accordo procedimentale per la mitigazione dei danni Tav per altri 12 mesi ed a attivare per almeno un anno il monitoraggio ambientale previsto dalle precedenti intese. Se entro 30 giorni dal ricevimento della lettera i destinatari non provvederanno, la Toscana procederà per vie legali chiedendo la tutela degli interessi e dei diritti della Regione Toscana e il risarcimento dei danni subìti. "D'accordo con gli enti locali interessati – spiega l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini – la Giunta regionale toscana ha deciso di richiamare il Governo al rispetto degli impegni presi.

La diffida formale segue una serie di richieste già più volte avanzate a partire dal 2005, alle quali non è mai stata data risposta". Lo Stato e Tav si erano impegnati nell'Addendum 2002 per 53 milioni di euro. Ad oggi mancano ancora 12 milioni e mezzo di euro a carico del Cipe, 2 milioni e mezzo a carico del Ministero dell'ambiente e un milione e 200.000 euro a carico di Tav spa per arrivare ad onorare gli impegni presi dalle parti nell’Addendum del 2002. "Non dobbiamo diment icare – prosegue Bramerini - che dal 2002 ad oggi la situazione è cambiata, i danni ambientali sono diventati più consistenti ed a quanto calcolato in precedenza si sono sommate le spese di manutenzione.

I soldi previsti dall'Addendum oggi non basterebbero più e la cifra necessaria a mitigare gli impatti della tratta alta velocità Firenze-Bologna è ora salita, passando dai 53 milioni previsti dall'Addendum 2002 ai 100 milioni calcolati nel Master Plan che la Regione ha adottato nel 2007 e che lo Stato non ha ancora approvato. In pratica in questi sette anni abbiamo avuto appena un terzo di quanto occorrerebbe per realizzare gli interventi necessari. E dal 2006, nonostante ripetute sollecitazioni, non è mai neppure stato rinnovato l'Osservatorio ambientale sulla Tav, l'ente che proprio il Governo aveva posto a controllo del rispetto delle prescrizioni contenute negli accordi.

Le indagini della Corte dei Conti – continua Bramerini - non mutano la nostra linea di azione. Gli interventi di mitigazione previsti dall'Addendum, molti dei quali sottoposti a VIA, (cisterne, invasi, impermeabilizzazioni, restituzione nei fiumi dell'acqua drenata, eccetera) sono stati in parte realizzati e in parte attendono proprio la completa copertura finanziaria per essere approvati e cantierati. L'opera è nazionale e lo Stato, oltre che Tav SpA, deve mantenere gli impegni assunti nel 2002 per ridurre i danni causati dai lavori".

di Pamela Pucci

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