Consiglio regionale: seduta speciale sul sistema aeroportuale toscano

Redazione Nove da Firenze
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16 settembre 2008 14:21
Consiglio regionale: seduta speciale sul sistema aeroportuale toscano

Firenze, 16 settembre 2008– “Vorremmo uscire da questo Consiglio con alcune indicazioni chiare e oggettive sul futuro dello scalo di Peretola e, più in generale, del sistema aeroportuale toscano”. È questo l’auspicio espresso dal capogruppo di FI-Pdl, Alberto Magnolfi, in apertura della seduta speciale del Consiglio regionale dedicata al sistema aeroportuale della Toscana. Seduta, ha ricordato Magnolfi, che era stata espressamente richiesta dalle varie forze dell’opposizione di centrodestra.

Secondo il capogruppo di Fi-Pdl, “su questo argomento si è registrata e si registra una forte difficoltà della politica e delle istituzioni a rispondere in modo tempestivo e chiaro ai problemi” legati all’efficienza e allo sviluppo dello scalo fiorentino di Peretola e all’integrazione dei vari scali toscani. Una impasse che ha impedito sia “il dovuto sostegno all’economia” sia la “capacità di implementare la vocazione turistica” di Firenze e della piana fiorentina. L’obiettivo, ha detto Magnolfi, “è di valorizzare non solo Peretola, ma l’intera realtà regionale” ma ha sottolineato che “l’auspicata integrazione si raggiunge solo con il libero mercato e lo sviluppo sia dello scalo di Firenze che di quello di Pisa”.

Riguardo a Firenze “ci sono limiti oggettivi che vanno tenuti in considerazione, ma in questo contesto si devono cogliere tutte le potenzialità di sviluppo possibili”. Magnolfi ha ricordato che il ministro Matteoli ha parlato di una diversa dislocazione della pista: “Su questo è importante riflettere e dare indicazioni chiare senza creare inutili allarmismi, come è stato fatto, in alcune comunità della piana”. La Regione, quindi, dovrebbe indicare “le priorità strategiche del territorio, per impedire che le scelte dei singoli Comuni possano arginare qualsiasi progetto di sviluppo”.
Il capogruppo dell’Udc, Marco Carraresi, ha detto di condividere un recente documento della Giunta regionale che ritiene necessari maggiori investimenti negli aeroporti perché attrattivi di nuovi investimenti in altri settori economici.

“È necessario però non fare del localismo – ha detto – Si sentono troppe affermazioni fuori luogo, come quella di chi dice che Peretola e il termovalorizzatore della piana non possono convivere o come quella che dice che l’Alta velocità ferroviaria, riducendo i tempi di collegamento con Bologna, permetterà di utilizzare meglio l’aeroporto emiliano, o, ancora, come quella che dice che lo sviluppo di Peretola non è possibile per salvaguardare il Parco della piana fiorentina”. Carraresi ha sottolineato che “invece anche Firenze mertita un aeroporto vero” e che “la Toscana merita un sistema aeroportuale vero”.

In questo senso “servono forza e linearità dei percorsi, a partire dagli strumenti urbanistici da adottare”. Carraresi ha concluso invitando il Consiglio a mettere al lavoro i tecnici per valutare studi che permettano “di migliorare contestualmente la funzionalità, la sicurezza, l’impatto ambientale e l’efficacia del sistema dell’aeroporto di Peretola”.
Secondo l’assessore ai trasporti Riccardo Conti, “il Consiglio regionale deve creare le condizioni per una discussione argomentata e documentata che parta da alcuni elementi condivisi”.

Punto di partenza è, per Conti, il Master Plan degli aeroporti, che definisce l’integrazione tra gli scali di Firenze e Pisa, l’individuazione dell’Elba come terzo aeroporto della Toscana e il sistema Grosseto-Siena come aeroporti di carattere locale. “È positivo – ha detto – che il Piano strutturale di Firenze si rifaccia alle indicazioni del Master Plan”. Secondo i dati forniti dall’assessore, il sistema aeroportuale toscano intercetta sei milioni di passeggeri l’anno. “Bisogna aumentare questi numeri – ha spiegato – ma gestendo la cosa con intelligenza.

E sapendo che la Toscana non sarà mai dotata di un Hub internazionale”. Inoltre “bisogna qualificare e migliorare, sapendo che nessuna infrastruttura funziona da sola”. Conti ha affermato che entro l’anno sarà pronto il progetto di fattibilità per “una maggiore integrazione tra la stazione ferroviaria di Pisa e l’aeroporto di Pisa”. “Al tempo stesso – ha detto – si dovrà integrare sempre di più lo scalo di Firenze con quello di Pisa”. Riguardo ai progetti di sviluppo di Peretola, Conti ha affermato che “il problema va affrontato in modo documentato, perché si deve tenere presente che si parla di un aeroporto che è in mezzo alla città” e di essere “d’accordo sulla necessità di proporre l’infrastrutturazione generale dell’area e poi di pianificare lo sviluppo dell’aeroporto”.

In questo senso l’assessore dice che bisogna tenere presenti i progetti già esistenti del Parco della piana e del termovalorizzatore e che un’ipotesi di pista parallela all’autostrada A11 potrebbe creare problemi. Per questo invita Adf, la società di gestione dello scalo fiorentino, a presentare tre progetti di fattibilità che andranno “sottoposti a valutazione integrata”. La commissione Ambiente e territorio, in questo senso, “potrebbe già cominciare a muoversi per valutare il lavoro che sta facendo Adf”.
Critico rispetto all’intervento dell’assessore Conti è stato Angelo Pollina (Fi-Pdl): “Bisogna partire dai dati, non fare del politichese”.

E “dati alla mano – ha aggiunto – mai come adesso ci sono le condizioni per un rilancio del nostro sistema aeroportuale e se così fosse, come abbiamo sempre sostenuto, ogni città toscana dovrebbe avere un proprio scalo”. Sull’integrazione tra Firenze e Pisa, Pollina ha detto che c’è ancora molto da fare, perché i tempi di collegamento sono troppo alti rispetto ai chilometri da percorrere. “Risolvere il problema infrastrutture, dunque, è fondamentale”. Anche perché, ha aggiunto, nel frattempo “i due scali hanno ognuno percorso la propria strada e hanno assunto una propria consolidata autonomia”.

Pollina ha poi detto che “Firenze ha proprie potenzialità che devono essere sviluppate. E le condizioni per lo sviluppo che la città chiede ci sono tutte”. Secondo l’esponente di Fi-Pdl la Regione deve sostenere le ragioni “di un diverso orientamento della pista, che noi proponiamo parallela all’autostrada” e ha sottolineato “che il Parco della piana si deve fare, magari allargandolo nella zona in cui sarà dismessa l’attuale pista” e che si deve lavorare per garantire “vivibilità alla aree interessate dall’attuale traffico aereo di Peretola”.
“Dagli investimenti infrastrutturali sul sistema trasportistico e aeroportuale toscano non si prescinde.

Nessuno vuole limitare l’importanza delle scalo fiorentino. Bisogna però evitare scontri fra tifoserie e discussioni che non entrano nel merito anche tecnico delle questioni”. Questa la posizione di Erasmo D’Angelis (Pd), secondo il quale “non possiamo discutere senza uno straccio di progetto di fattibilità”. “La vera novità è proprio questa e l’ha annunciata Conti – ha detto D’Angelis – La Regione si fa garante di un percorso chiedendo ad Adf tre progetti di fattibilità, a partire dai quali aprire il confronto.

E’ un passo avanti importante e a questo si affianca la seconda novità: un appello all’integrazione gestionale fra i nostri aeroporti, per ragionare davvero con una logica di sistema”. Per D’Angelis inoltre “è necessario pensare anche al territorio sul quale insiste l’aeroporto Vespucci, un territorio particolare, fortemente urbanizzato, con una forte e legittima domanda di qualità della vita da parte dei residenti: anche su questo, le risposte vanno date sul piano tecnico”.
“Ci sono alcuni punti di riferimento dai quali non possiamo prescindere – ha detto Pieraldo Ciucchi, capogruppo del Ps – I punti fermi sono il Pit, il masterplan, il sistema integrato Pisa-Firenze, la natura di city airport di Peretola, il parco.

Se l’obiettivo è un miglior funzionamento dell’aeroporto, dobbiamo anche affrontare le questioni della sicurezza, del rumore, della salvaguardia ambientale. Tuttavia oggi siamo ancora di fronte a un aeroporto assolutamente inadeguato, in cui permangono problemi non indifferenti proprio su sicurezza, rumore e salvaguardia ambientale”. “In quest’ultimo periodo – ha aggiunto Ciucchi – abbiamo assistito però a prese di posizioni importanti, che vengono da chi rappresenta le istituzioni più significative per il territorio, in primo luogo dai sindaci e dai presidenti delle Province di Firenze e di Prato; si registrano ampie aperture ad esempio sulla possibilità di una nuova pista parallela all’autostrada.

Tutta Firenze sa – ha concluso Ciucchi – che Adf ha già un progetto pronto. Credo sia opportuno a questo punto che lo renda pubblico e che, anziché attardarci su dibattiti estenuanti, si apra un confronto su quella base”. Ciucchi ha chiesto infine l’iscrizione all’ordine del giorno di una sua mozione, presentata qualche giorno fa.
“Vorremmo farvi sentire il rumore che sente quotidianamente un bambino di quattro anni che vive a Peretola. A scuola tutte le mattine le lezioni si interrompono quindici, venti volte quando passano gli aerei.

E’ un tema che dobbiamo affrontare”. Così Fabio Roggiolani (Verdi), che ha spiegato: “La discussione sull’aeroporto deve riguardare anche la qualità della vita di chi vive nella zona, perché intervenire è possibile, anzi è vergognoso che ancora non si sia fatto: a livello edilizio è possibile modificare le abitazioni, e per questo i fondi e gli incentivi ci sono”. Un ragionamento, per Roggiolani, compatibile anche con ipotesi di miglioramento dell’aeroporto: “Oggi non si parla più di raddoppio della pista, di allungamento a 3000 metri, di interramento: c’è l’idea di una pista parallela all’autostrada, e su questo nessuno è contrario.

Basta che ci dimostrino studi alla mano che la situazione per l’inquinamento acustico e ambientale migliora”. “L’importante è che la pista rimanga dell’attuale capacità, e non la superi – ha concluso Roggiolani – Lì attorno c’è una vera e propria città, che ha più abitanti di quelli del centro storico fiorentino”.
Alessia Petraglia (Sd) ha riportato l’attenzione anche sugli altri aeroporti toscani. “Ricordiamoci che non siamo nel Consiglio comunale di Firenze - ha detto – Il sistema toscano è fatto di più aeroporti, in primo luogo c’è la centralità di Pisa, ed è il sistema nel suo complesso che va migliorato, puntando sui collegamenti ferroviari veloci e più frequenti”.

La consigliera ha ricordato il dibattito che si era sviluppato negli anni della costruzione del Vespucci, sottolineando come le caratteristiche del territorio siano del tutto particolari, per la vicinanza all’autostrada, il denso tessuto residenziale, la prossimità di Monte Morello. Un territorio che, per Petraglia, subisce già il disagio del traffico, dell’inquinamento e del rumore, con il frequente mancato rispetto degli orari notturni in cui gli aerei non possono volare. “Non siamo tecnici e ben vengano ulteriori studi, che siano però oggettivi, per mitigare l’inquinamento acustico ed atmosferico”, ha detto la consigliera, che ha aggiunto: “Non sottovalutiamo la possibilità di un’alleanza strategica con Bologna, che tra breve sarà raggiungibile in soli 25 minuti”.

“Così com’è, l’aeroporto di Firenze non può funzionare”. Questa l’opinione di Eduardo Bruno, capogruppo dei Comunisti italiani, che in apertura del suo intervento ha chiesto l’iscrizione all’ordine del giorno di una sua mozione sul tema. “L’aeroporto non può funzionare – ha spegato Bruno – semplicemente perché ha un difetto di origine: era stato disegnato in questo modo nel piano regolatore iniziale proprio perché non entrasse in competizione con Pisa”. Per il consigliere, “Pisa è e rimarrà l’aeroporto centrale, che va sviluppato ulteriormente, così come va migliorato Peretola, senza però costruire un aeroporto per ogni provincia: è all’interno di questo schema che dobbiamo ragionare per fare sistema”.

Bruno in particolare ha sottolineato il ruolo del sistema ferroviario e la vocazione comunque importante di Peretola, che “insiste su un territorio fondamentale per i collegamenti, con l’autostrada, l’interporto di Prato, i binari ferroviari, ma anche le attività produttive e i nuovi insediamenti dell’università del Palazzo di giustizia”.
Per Marco Cellai (An), che ha chiesto l’inserimento di una nuova mozione all’ordine del giorno, “certo non si tratta di accreditare l’idea di un aeroporto per ogni provincia.

Si tratta però di affrontare questo tema con uno sguardo aperto a 360°. E proprio in un’ottica di sistema non possiamo essere ipocriti: l’anello debole va individuato nell’attuale aeroporto Vespucci”. Cellai si è detto “sorpreso e sconcertato” dai contenuti della mozione del Pd e dall’atteggiamento della maggioranza e della Giunta. “Ho sentito ragionamenti che ribaltano completamente la realtà delle cose – ha detto Cellai – Ora sembra che la responsabilità della situazione non sia della Regione e degli enti locali, ma di AdF, che non avrebbe presentato i progetti”.

Nel merito, secondo il consigliere “l’ampliamento e l’allungamento della pista almeno fino a 2000 metri è necessario: senza, prendiamo in giro tutti. Ma non mi sembra di aver sentito parole chiare nemmeno su questo da parte dell’assessore”. “Assistiamo a un continuo gioco delle parti – ha concluso Cellai – Adesso però è ora di farla finita: la maggioranza dica con chiarezza se vuole lo sviluppo dell’aeroporto o se ancora una volta le scelte sono altre”.
“Quello di Peretola è argomento delicato anche per la situazione di sofferenza dell’area, particolarmente congestionata.

Giunta e Consiglio regionale insieme, devono esprimere un impegno deciso affinché vengano rispettati gli accordi sottoscritti. Il tema del disagio della popolazione è reale”. Così la capogruppo del Prc Monica Sgherri che ha evidenziato di “condividere molto di quello detto dall’assessore Conti. Ci ha parlato di una volontà a non rincorrere una soluzione qualunque. È un punto importante”. Sul dibattito già svolto in Aula da parte di altri consiglieri, la capogruppo ha sottolineato che “siamo ancora lontani dalle elezioni ed è quindi prematuro ridurre il tutto ad una tifoseria”.

Piuttosto, per Sgherri è fondamentale porre al centro del dibattito e dell’attenzione le “tematiche ambientali e il disagio che investe i cittadini che lì abitano. Il numero di mezzi in partenza e in atterraggio – ha detto – è aumentato. L’attività di Peretola è quindi più pesante. Occorre uscire da un ombelico centrista e prestare maggiore attenzione alla questione del traffico nello scalo”. Su questo punto la capogruppo ha ricordato il “rispetto della caratterizzazione acustica dell’intorno aeroportuale stabilita nel 2005” e ha chiesto di “porre urgentemente in esercizio il sistema di monitoraggio”.

La capogruppo ha infine evidenziato che occorre mantenere una “strettissima sinergia con Pisa”.
Sull’ordine del giorno della seduta speciale e sugli interventi che si sono succeduti, il consigliere Paolo Marcheschi (Fi-Pdl) si è detto “diffidente”. “È un dibattito che dura dal 2000 e in otto anni non si è riusciti a costruire un vero tavolo di regia”. “Noto – ha detto il consigliere – che finalmente si dà per scontato quanto il potenziamento dello scalo sia fondamentale mentre si parla di necessario avanzamento dell’infrastrutturazione generale dell’area e si invita Adf a presentare progetti di fattibilità.

Eppure, in tema di orientamento della pista, esistono ben sei diversi progetti”. “Ho ricevuto – ha sottolineato Marcheschi – evidentemente non dagli uffici regionali, sei studi che portano la data del 2005 e che pensano a efficienza, sicurezza e ambiente. Mi chiedo come mai non se ne sia mai fatto cenno”. Altro interrogativo posto dal consigliere è quello sulla “chimera dell’integrazione degli aeroporti”. “Si continua a illudere i toscani con un’ipotesi di rafforzamento ferroviario che la Giunta non ha previsto in alcun atto ufficiale e anzi ha più volte dichiarato irrealizzabile visti i costi insostenibili e il violento impatto ambientale”.

Secondo il consigliere azzurro, in discussione “non c’è solo il sistema aeroportuale. Sul tavolo entrano a pieno titolo anche il nodo termovalorizzatore, parco della piana, sviluppo di Castello e, perché no, stadio di Firenze. Stiamo affrontando e discutendo dello sviluppo della nostra regione nel suo insieme. Siamo di fronte ad un’occasione unica. Il punto è piuttosto capire se esiste la volontà politica ad operare, a trovare vere soluzioni, a capire e scegliere quale sviluppo si vuole per la Toscana”.

Per Marcheschi, esistono le condizioni per “andare avanti a passo spedito. Ma il rischio è, ancora una volta, di rimanere fermi”.
La società di gestione dell’aeroporto di Firenze (Adf) ha in programma di sottoporre alle istituzioni competenti più progetti di fattibilità, che riguardano l’abbattimento del rumore, la sicurezza e la funzionalità dello scalo. Il Consiglio regionale invita perciò la Giunta a promuovere su tali progetti un procedimento di governance tra gestori, istituzioni territorialmente interessate, categorie economiche e sociali, con una valutazione integrata sugli aspetti urbanistici ed ambientali.

L’obbiettivo è far diventare l’area di Castello la cerniera intermodale dello sviluppo infrastrutturale della Toscana centrale. E’ quanto prevede una mozione, approvata a maggioranza dall’aula consiliare, al termine del dibattito sullo sviluppo del sistema aeroportuale toscano. Hanno votato a favore i gruppi del Partito democratico, Rifondazione comunista, Sinistra democratica, Comunisti italiani, Verdi. Contrari i gruppi del centrodestra Forza Italia, Alleanza nazionale-Pdl, Unione dei democratici cristiani e di centro, che avevano presentato una propria mozione, respinta.

Astenuto il Partito socialista, che aveva presentato una propria mozione, anch’essa respinta, ma che ha incassato il voto favorevole dei gruppi di centro-destra. E’ stato il consigliere Erasmo D’Angelis (Pd) ad illustrare i contenuti della mozione di maggioranza, messa a punto nel corso di una breve sospensione dei lavori da lui richiesta. Nel testo si conferma l’impegno a favorire l’integrazione tra i due maggiori aeroporti regionali e l’impegno sullo sviluppo di Peretola come ‘city airport’, sottolineando il positivo andamento dei traffici nei due scali, che ha registrato un incremento pari al doppio della media nazionale.

Il capogruppo di Forza Italia, Alberto Magnolfi, ha apprezzato “i passi avanti” compiuti nel corso del dibattito, che ha permesso di sgombrare il campo da inesistenti contrapposizioni tra Firenze e Pisa, o tra Firenze e Bologna. A suo parere, però, per far esprimere al meglio Peretola, occorre una pista diversa dall’attuale. Per questo ha annunciato il voto contrario, “non su posizioni di conflitto, ma di attesa”.
Riassumendo i contenuti della propria mozione, il capogruppo del Partito socialista, Pieraldo Ciucchi, ha sottolineato la necessità che Adf presenti al più presto il progetto di una nuova pista e che la Giunta regionale si attivi verso la Provincia di Firenze ed i Comuni interessati (Firenze e Sesto fiorentino) per far inserire tale previsione negli strumenti urbanistici.

Secondo il capogruppo dell’Udc, Marco Carraresi, la mozione di maggioranza è “un accordo di equivoci ed ipocrisie, nel quale non si è avuto il coraggio di scrivere ‘pista parallela’”.
Un giudizio condiviso anche da Alleanza nazionale, che, con Marco Cellai, ha sottolineato che il testo non fornisce alcuna risposta alle questioni fondamentali su nuovo orientamento ed allungamento della pista. Da qui la dichiarazione di voto negativo del capogruppo Roberto Benedetti, che invece ha annunciato il voto favorevole alla mozione del Partito socialista.

“Sarebbe stato sbagliato scrivere qualcosa sulla pista: è compito dei tecnici indicare le soluzioni per superare i limiti attuali dello scalo” ha replicato Eduardo Bruno (Comunisti italiani).
“Potevamo fare di più e giungere ad un documento unitario: eravamo solo ad un passo” ha commentato Fabrizio Mattei (Pd), “stupito” soprattutto per il comportamento di un gruppo di maggioranza, “interessato più a differenziarsi che al merito”. A suo parere nella mozione c’è la possibilità di un allungamento della pista, ma anche la consapevolezza che l’aeroporto è inserito in un’area metropolitana, con molti problemi da affrontare.
“E’ una mediazione onorevole ed un segnale politico importante sul consolidamento della maggioranza” ha rilevato Mario Lupi, capogruppo dei Verdi, mentre Monica Sgherri, capogruppo di Rifondazione comunista, ha sottolineato che il buon funzionamento dell’aeroporto è fondamentale per lo sviluppo di un turismo di qualità, ma è anche doverosa un’attenzione agli aspetti ambientali e di tutela della salute.
Il consigliere Luca Paolo Titoni (Udc), a titolo personale, ha annunciato il voto di astensione sulle tre mozioni.

“La seduta straordinaria era stata convocata sul sistema aeroportuale toscano – ha osservato – Sembra di essere nel consiglio comunale di Firenze”.
Il consigliere Giancarlo Tei (Ps) ha rilevato che nel sistema aeroportuale toscano opera anche l’aeroporto di Grosseto, in una fase di forte sviluppo per la presenza di voli charter, ed ha annunciato un’iniziativa specifica da parte di tutti i consiglieri grossetani.

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