Crisi industriale a Firenze: Electrolux e le altre

Redazione Nove da Firenze
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04 giugno 2008 14:12
Crisi industriale a Firenze: Electrolux e le altre

Gli elettrodomestici «bianchi» di fascia bassa si trasferiscono in Turchia e nei paesi dell'Est, dove il lavoro costa meno. Electrolux ha ufficializzato che cessera' la produzione di frigoriferi a Scandicci, dove lavorano 450 dipendenti. Così lo stabilimento ha un anno di tempo per trasformarsi, cambiare, o, come si dice in gergo tecnico, reindustralizzare. Nei giorni scorsi 200 operai della Electrolux di Scandicci hanno chiesto a Coverciano, alla nazionale, il sostegno alla vertenza contro i licenziamenti.

"La chiusura dello stabilimento dell'Electrolux di Scandicci affonda le sue ragioni in una parziale mancanza di professionalizzazione del personale aziendale". E' questa la considerazione di Gianluca Puccinelli, amministratore delegato di Res Group, una delle maggiori società di consulenza della Toscana che si occupa di capitale umano. "La delocalizzazione – ha continuato Puccinelli – se da un lato diminuisce le spese sulla produzione, dall'altro registra un netto peggioramento qualitativo.

Per avere il medesimo beneficio l'azienda dovrebbe adoperarsi per incrementare la qualità e la profesionalizzazione nel territorio fiorentino e toscano". "Tutto ciò – ha concluso Puccinelli – porterebbe certamente ad un beneficio umano e alla netta riduzione dei licenziamenti che si sono registrati in questo periodo".
Ma non è solo la multinazionale dei frigoriferi ad essere in cirisi. In concomitanza con l’assemblea dei lavoratori indetta dall’amministratore delegato di Richard – Ginori, la RSU aziendale ha indetto a maggioranza uno sciopero di ed un presidio di fronte alla fabbrica, esprimendo con questo atto la forte incertezza che tuttora permane fra i lavoratori.
Eutelia è presente nel territorio regionale (in provincia di Arezzo) con circa 2700 occupati, ma per 772 di essi è scattato un provvedimento di cassa integrazione, riguardante anche i lavoratori della di viale dei Mille (circa 80) e di Calenzano (5).

Le OO.SS. sono in attesa di essere ricevute a Roma presso il Ministero del Lavoro e si è in attesa di un piano industriale che l’Azienda si è impegnata a presentare al più presto. Ma la vicenda è aggravata da un’indagine in corso dalla Procura di Arezzo sui vertici aziendali.
I lavoratori della Manetti & Roberts di Calenzano hanno scioperato per 2 ore il 26 maggio 2008 per protestare contro l’atteggiamento della proprietà, che nonostante il buon andamento dell’azienda, si rifiuta di riaprire la trattativa sull’integrativo aziendale.

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