Soprarno SGR: il Punto sui mercati di aprile 2008

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 aprile 2008 19:18
Soprarno SGR: il Punto sui mercati di aprile 2008

Ogni mese, Soprarno SGR, Società di Gestione del Risparmio, prepara il Punto sui mercati: un documento che propone il punto di vista personale di Soprarno SGR sui mercati finanziari.

Il mercato azionario USA anche questo mese rimane il favorito della SGR. Il potenziale apprezzamento è pari al 19,4% in presenza di un premio al rischio pari al 3,13%, sul tasso trentennale.

Tale valore è inferiore alla media semestrale (3,31%) e superiore a quella annuale (2,45%). Gli utili aziendali impliciti nello S&P® 500 sono in calo del 9,14% dai livelli attuali, valore inferiore sia all'incremento storico dell'ultimo anno (-0,68%) che alla media del dato implicito nel mercato nell'ultimo anno (-2,38%).
Questo mese, il mercato azionario GIAPPONESE è la nostra seconda scelta.
Il potenziale apprezzamento è pari al 36,5% in presenza di un premio al rischio pari al 3,25%, sul tasso trentennale.

Tale valore è inferiore alla media semestrale (3,31%) e superiore a quella annuale (2,74%.
Gli utili aziendali impliciti nel Nikkey 225® sono in calo del 22,00% dai livelli attuali, valore quest'ultimo di molto inferiore al tasso di incremento storico dell'ultimo anno (+3,60%) e del valore medio implicito nel mercato nell'ultimo anno (-15,12%).
Il mercato azionario EUROPEO è la nostra ultima scelta. Per noi di Soprarno SGR, Il MERCATO E' SOPRAVVALUTATO del 6,7% in presenza di un premio al rischio pari al 3,53% sul tasso trentennale.

Tale valore è inferiore sia alla media semestrale (3,78%) ed in linea alla media annuale (3,59%). Gli utili aziendali impliciti nel mercato sono a -2,03% valore, quest'ultimo, inferiore al tasso di incremento storico dell'ultimo anno (8,43%) e del valore medio implicito nel mercato nell'ultimo anno +0,99%).
RISULTATI DEL MESE: SINTESI
Il mercato azionario preferito da SOPRARNO sgr è quello statunitense che rappresenta anche l'allocation principale della quota di rischio. A seguire consigliamo equity giapponese, Bund 10 anni.

Soprarno preferisce essere short sul mercato obbligazionario USA e short sul mercato azionario Europa. Il mercato con le aspettative più pessimistiche sulla dinamica degli utili è quello Giapponese: media delle aspettative di mercato -15% nell'ultimo anno, -22% l'aspettativa di oggi presente sui mercati, +3,6% la dinamica reale degli utili nell'ultimo anno. Il mercato europeo è quello dove gli investitori aspettano si realizzi il minor impatto sugli utili dall'attuale rallentamento economico.

Il premio al rischio è pressochè uguale per le tre aree. Storicamente il premio al rischio europeo è stato molto superiore di oltre un punto percentuale a quello delle altre due aree.
ANDAMENTO PREMIO AL RISCHIO EUROPA
Finalmente una buona notizia per i potenziali acquirenti del CDAX!: osserviamo che l'andamento degli utili attesi impliciti sull'indice hanno cominciato a flettere. Il premio al rischio rimane storicamente elevato. In definitiva è cominciato il rientro della sopravalutazione relativa dell'indice rispetto ad USA e Giappone.

È iniziata, non terminata e questo significa che bisogna ancora essere corti di Europa e lunghi delle altre due aree!
ANDAMENTO PREMIO AL RISCHIO USA
Ecco perchè dicevamo nel paragrafo precedente: "ancora corti di Europa". Possiamo osservare gli USA: il premio al rischio è ai massimi degli ultimi 20 anni. Di record in record, poi, mai il valore implicito degli utili prezzato dal mercato era stato così basso. In altre parole, mai gli utili aziendali erano stati offerti così a "saldo" come oggi, nemmeno ai tempi della crisi delle saving and loans (1991).
ANDAMENTO PREMIO AL RISCHIO GIAPPONE
Il Giappone: croce e delizia degli investitori!
Per noi di Soprarno SGR, il Giappone è un mercato senza mezze misure.

Il premio al rischio è ai massimi storici degli ultimi 20 anni a fronte di depresse aspettative sugli utili societari (oggi, come detto, siamo a -22%). Come per gli USA, i livelli attuali sono compatibili con un robusto rialzo dei corsi borsistici.
LA GERMANIA: MOTORE D'EUROPA o NOVELLO TITANO CRONO?
Crono, nella mitologia Greca, era un titano che per evitare di essere detronizzato da uno dei suoi figli come indicato da una predizione di Urano, li divorava tutti. Pare proprio che la Germania abbia lo stesso destino.
Vediamo perchè.
Nella lettura del mese di Aprile, disponibile in download sul website di Sorarno SGR, vengono elencate le motivazioni che spiegano il perchè i consumi interni fossero strutturalmente deboli e quindi, da un lato condivide in pieno le osservazioni che avevamo fatto nel nostro ultimo punto sui mercati (quello di Marzo: ricordate dicevamo, testualmente, "abbiamo l'impressione che la Germania abbia cannibalizzato la produzione industriale degli altri paesi, più che trainare una crescita complessiva dell'area"), dall'altro dà una risposta alla domanda che sempre in quella sede ci eravamo posti ("Come si intuiva dai dati precedenti, la crescita tedesca non deriva dai consumi privati.

La cosa secondo noi grave è che tale fenomeno dura dal 2001 e a questo punto deve avere cause strutturali"). La risposta non è la stessa che avevamo individuato in quella sede, ma forse ancora più grave: "a key component in the longer term growth stagnation from which Germany is suffering has its roots in the underlying demographics." Colà si sostiene, e noi di Soprarno SGR crediamo sia corretto, che: "since the German economy is basically export and not domestic consumption lead, perhaps our instincts should tell us that export performance would be the best place to look to try and get a handle on what has been happening".
Allora, cerchiamo di capire quale è il ruolo della Germania all'interno dell'Europa e le possibile conseguenze di tale ruolo.
Anticipiamo subito che due possibili conclusioni di tale analisi possono essere: scenario recessivo in Germania con calo dei tassi di interesse in Europa e conseguente mantenimento dell'Euro; scenario non recessivo in Europa e possibile implosione dell'Euro.

Ovviamente esistono altri scenari alternativi ma a noi interessa analizzare i due sopra esposti.
Le vendite al dettaglio in Europa in Febbraio sono scese dello 0,5% mensile. Tale dato non è isolato dato che la media a sei mesi di tale dato è negativa da settembre 2007, il più lungo periodo di negatività dal 1995.
La Germania non contribuisce alla crescita della domanda europea ma le sue esportazioni fanno da volano alla economia europea? Guardiamo dove esportano i tedeschi: le esportazioni aumentano o verso paesi che mostrano chiari segnali di rallentamento economico (ad esempio Italia); o verso paesi che, pur crescendo a ritmi sostenuti, mostrano disavanzi commerciali monstre SENZA possibilita di correzione del tasso di cambio (Spagna, ad esempio); o verso paesi con elevato disavanzo commerciale che pur avendo lo stabilizzatore "tasso di cambio" mostrano una spirale deficit commerciale apprezzamento del cambio sullo stile dei paesi asiatici prima della crisi del 1997 (Polonia).
La Forza della Germania è apparente in quanto si basa o su squilibri dei patners commerciali o su patners commerciali deboli.

Oltretutto la maggioranza dei partner commerciali risiede nell'area Euro, ossia è privo di uno dei principali stabilizzatori automatici di una economia che è il Tasso di Cambio.
Quindi o la Germania rallenta la sua corsa e allora l'Europa attraverserà un periodo di bassi tassi di interesse. crescita negativa o pari a zero, e svalutazione del tasso di cambio, o la Germania continuerà a nutrirsi dei pochi consumi Italiani o dei consumi a debito di Spagna e Polonia e allora, forse, l'addio all'Euro potrebbe essere per noi una necessità per la Spagna un ritorno alla realtà e per la Polonia l'inizio di un percorso di crescita più sano.
Anche gli argentini tornarono alla realtà e i paesi del sud-est asiatico sono usciti più forti dalla tempesta valutaria di fine 1997.

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