Urbanistica e aree rurali: un blocco allo sviluppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 marzo 2008 15:02
Urbanistica e aree rurali: un blocco allo sviluppo

Firenze, 7 marzo 2008- Una richiesta per migliorare la stalla presentata nell’aprile 2002 è stata approvata nel giugno 2007. Tempi di autorizzazione biblici. Questo è soltanto un esempio dei 50 casi di malaburocrazia rilevati in tutta la Toscana dalla Cia. Una situazione ad handicap per le aziende agricole della regione contenute nel primo dossier elaborato dalla Confederazione italiana agricoltori toscana presentato quest’oggi a Firenze. Le problematiche derivano dalle norme regionali, dalle disposizioni previste dai Piani territoriali di coordinamento delle province, dagli atti e comportamenti a livello comunale.

Ma nel marasma delle anomalie dell’agricoltura toscana emerge anche una “buona prassi” in provincia di Siena. La Cia Toscana è arrivata alla presentazione di questo dossier dopo una serie di iniziative pubbliche che sono culminate con gli incontri, per illustrare le problematiche principali emerse, con il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini e con i rappresentanti di Uncem, Upi e Anci della Toscana. Dal dossier emergono casi eclatanti, spiega Marco Failoni, responsabile ambiente e territorio della Cia Toscana.

Non mancano lunghi iter per la concessione di una autorizzazione e difficoltà nell’adempiere agli obblighi, come per la conservazione di cereali e mangimi. Problemi anche per gli agriturismo toscani con impossibilità di richiedere nuovi volumi per uso abitativo se non ricavandoli dalla riduzione dei volumi destinati all’agriturismo. Limitazioni anche per le installazioni di pannelli solari: si incentivano le forme energetiche alternative e poi si vieta il pannello solare in zone non paesaggistiche o in aree artigianali.

Problemi anche per la realizzazione di edifici ad uso abitativo, oppure si segnalano richieste anomale da parte di comuni che attendono dalla sovrintendenza il nulla osta per realizzare una stalla al di fuori dell’area di un parco. La Cia Toscana rileva anche un esempio di buona prassi, ed in questo anche caso “nomi” è più che lecito. Il Comune di Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, ha infatti approvato nel febbraio 2008 un’autorizzazione edilizia relativa ad un piano di miglioramento presentato nel luglio 2007, ovvero dopo circa sei mesi.

Dovrebbe essere la normalità ma per il momento è solo una isolata eccezione, sottolinea la Cia.

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