Rifredi: invivibile la zona della Stazione Ferroviaria
Bosi (Fi): Firenze segua l'esempio di Milano e di Verona nelle politiche dell'accoglienza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2007 15:01
Rifredi: invivibile la zona della Stazione Ferroviaria<BR>Bosi (Fi): <I>Firenze segua l'esempio di Milano e di Verona nelle politiche dell'accoglienza</I>

Firenze, 25 Luglio 2007- La zona della stazione di Rifredi è ormai teatro di furti, o rapine anche in pieno giorno. Un gruppo di residente ha scritto al Sindaco Leonardo Domenici e alla Polfer per avere una presenza costante: "I rom -spiega Romina Labardi- vivono praticamente accampati all'uscita della stazione, posizionano materassi per dormire e utilizzano la strada a mò di casa, producendo escrementi e compiendo atti sessuali proprio lì davanti a tutti".
"Se Firenze volesse veramente liberarsi di clandestini, mendicanti, accattoni, gente senza fissa dimora, punkabbestia, lavavetri, zingari ed altri personaggi inqualificabili che la popolano - spiega il consigliere di Forza Italia Enrico Bosi - avrebbe in mano lo strumento per risolvere radicalmente il problema di questo tipo di presenze che tanto angustia la vita dei nostri cittadini e dei turisti".

"Milano ci ha già pensato e nel capoluogo lombardo sono appena partiti i controlli delle forze dell'ordine per identificare questa massa di parassiti - prosegue il consigliere Bosi - obbligati a trovare un regolare lavoro entro novanta giorni, pena l'espulsione. Presto anche Verona con altre città venete seguiranno l'esempio milanese". "Il merito è del decreto legislativo 30/2007 che riprende e dà attuazione ad una direttiva europea del 2004, la quale, se interpretata rigidamente, permetterebbe l'espulsione dal nostro paese anche di cittadini dell'Unione Europea non in grado di provvedere al sostentamento, proprio o delle loro famiglie.

Infatti, adesso, qualunque cittadino di uno qualsiasi degli altri paesi della UE che voglia rimanere in Italia per più di tre mesi, deve attestare una piena sufficienza economica o avere un legame fisso (partner stabile o unito in matrimonio, figlio minore di 21 anni, genitore o suocero) con qualcuno che disponga di tale autosufficienza". "La legge ovviamente vale per tutti i cittadini UE, quindi anche per un danese, un francese o un tedesco, ma nella pratica riguarda soprattutto i bulgari e i rumeni, neo entrati nella comunità europea e quindi anche i rom - spiega il consigliere di Forza Italia - i quali se dopo novanta giorni dal primo controllo e dalla conseguente schedatura, non hanno trovato una sistemazione lavorativa stabile, saranno denunciati e (teoricamente) rispediti nel paese di origine, dove dovranno rimanere per almeno tre anni prima di ritentare una nuova avventura in terra italiana.

Questo almeno sulla carta. Il decreto legislativo 30/2007 è uno strumento valido, l'unico utilizzabile per allontanare dal nostro territorio la troppa gente senza né arte né parte che ci sta invadendo. L'Europa si è dimostrata in tal senso molto più saggia dell'attuale governo, che se avesse realmente compreso la portata della direttiva, non l'avrebbe mai recepita, come invece ha fatto". "Certo l'applicazione concreta - conclude Bosi - dipenderà dai vari prefetti, ma se il Sindaco di Firenze e l'Assessore Cioni facessero la loro parte si registrerebbe già un bel passo avanti".

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