BCF: nel 2006 la crescita della raccolta diretta ha superato i 460 milioni di euro (+13,5%)

Redazione Nove da Firenze
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07 maggio 2007 13:44
BCF: nel 2006 la crescita della raccolta diretta ha superato i 460 milioni di euro (+13,5%)

7 maggio 2007- In un 2006 che ha visto una significativa ripresa dell’economia italiana e toscana, la Banca del Chianti Fiorentino di San Casciano Val di Pesa (FI) ha confermato il proprio fondamentale ruolo di risorsa per lo sviluppo del territorio chiantigiano e fiorentino e ha consolidato quella posizione anticongiunturale che l’ha caratterizzata nel corso degli ultimi cinque anni quando la situazione non è certo stata facile. I numeri del bilancio approvato ieri (domenica 6 maggio) dall’assemblea dei soci, arrivati a sfiorare le 2.300 unità (+18% rispetto al 2005), parlano di conferma di un trend positivo.

Ad iniziare dal patrimonio, arrivato a quasi 70 milioni di euro, per arrivare all’utile d’esercizio di 5.237.385 di euro (+8.1%), al totale dell’attivo, che passa da 479,1 a 539,0 milioni di euro (+12,5%) e alla raccolta diretta (+13,5%) che al 31 dicembre 2006 ha superato i 460 milioni. Infine sono aumentati anche gli impieghi destinati dalla BCF, la “banca dall’aria aperta” come ama definirsi, alla clientela, passati dai 313 milioni di euro del 2005 ai 368 del 2006 (+17%).
«Va anzitutto sottolineata la rilevante crescita della raccolta diretta – commenta il direttore generale della BCF, Andrea Bianchi – che ha superato i 460 milioni di euro, aumentando del 13,5% e degli impieghi a 368 milioni di Euro (+17%)»
L’assemblea dei soci di ieri (6 maggio) è stata anche l’occasione per rinnovare, dopo tre anni, le cariche sociali.

Un periodo durante il quale la banca è cresciuta, anche in termini di filiali arrivate a quota 13, e in termini economici. «Credo doveroso sottolineare – continua Bianchi - la crescita nel 2006 del patrimonio aziendale che sale del 7,3% e che supera i 69,4 milioni di euro».
Il credito a breve termine che rappresenta il 42,8% del totale è risultato in forte crescita (+19,7%), così come il credito a medio e lungo termine, il 55,6% del totale, ha registrato anch’esso un aumento sensibile rispetto al 2005 (+ 14,7%).

In particolare la forma tecnica dei mutui ipotecari è cresciuta del 17,8%.
Il portafoglio impieghi è risultato composto in larga parte (39,9%) da credito erogato alle famiglie consumatrici, mentre la quota di crediti destinati alla clientela classificata in branche economiche è pari al 59,1%. I settori economici con le quote più rilevanti dei finanziamenti sono gli altri servizi destinati alla vendita (15,3%), l’edilizia ed opere pubbliche (11,1%), i servizi del commercio (6,7%), i prodotti dell’agricoltura (6,3%) e gli altri prodotti industriali (3,5%).
«Da rilevare come – evidenzia il direttore generale - l’importo delle sofferenze nette ammonti a 2,722 milioni di euro, registrando una riduzione del 15,2% rispetto al 2005.

Le sofferenze lorde rappresentano l'1,62% del totale degli impieghi lordi con clientela, mentre erano l’1,70% a fine 2005 e che le sofferenze nette rappresentano lo 0,74% degli impieghi con clientela. Nel 2005 erano lo 0,90%».
Il risultato netto della gestione finanziaria conseguito nel 2006 si attesta a quota 16,625 milioni di euro (+11,7%), risultato che scaturisce, oltre che dalla crescita del margine di intermediazione, da una diminuzione delle rettifiche di valore su crediti, al netto delle eventuali riprese di valore che passano nel 2006 a 777 mila euro, registrando un calo del 12%.

L’utile dell’operatività corrente, al lordo delle imposte, ammonta a 6,479 milioni di euro, con una forte crescita rispetto al 2005 pari al 19,2% e l’esercizio 2006 si è chiuso con un utile netto pari a 5,237 milioni di euro, in aumento di 393 mila euro (+8,1%) rispetto al 2005 con l’indice di redditività netta (Roe) che si attesta al 8,1%, intorno agli stessi livelli dello scorso esercizio.
Infine alcuni indicatori di gestione che esprimono gli effetti prodotti dall'attività nel corso del 2006, confrontando i valori aziendali con quelli medi registrati dalle banche di credito cooperativo (bcc) della Toscana.
Il cost - income ratio, il rapporto cioè fra costi operativi e margine di intermediazione, che definisce il livello di efficienza economica conseguito, è pari al 58,3% contro un dato medio registrato dalle bcc a fine 2006 del 63,8% (59,1% il sistema bancario).

Il montante per dipendente, che misura la produttività del personale, è pari a 9,160 milioni di euro per dipendente, superiore a quello registrato mediamente dalle altre bcc con 7,142 milioni di euro per dipendente. Infine, il rapporto fra crediti con andamento anomalo e totale impieghi ammonta al 3,84%. Tale rapporto, che definisce il profilo di rischiosità dell'attivo, nelle bcc toscane assume il valore medio del 6,20%.

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