Voto per le elezioni amministrative e per i referendum comunali ai cittadini extra-comunitari: a Calenzano il Comune ha inviato al Prefetto le contro-deduzioni riguardo alla procedura di annullamento

Redazione Nove da Firenze
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03 marzo 2006 16:52
Voto per le elezioni amministrative e per i referendum comunali ai cittadini extra-comunitari: a Calenzano il Comune ha inviato al Prefetto le contro-deduzioni riguardo alla procedura di annullamento

4 marzo 2006 - Il Comune di Calenzano ha inviato al Prefetto di Firenze le controdeduzioni relative al procedimento di annullamento, portata avanti dal Ministero dell'Interno, della delibera che estende il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale e del diritto di voto nei referendum comunali ai cittadini extracomunitari. La delibera fu approvata dal Consiglio Comunale lo scorso aprile e ai primi di febbraio è arrivata la comunicazione del Ministero con le motivazioni per la procedura di annullamento.

Come già annunciato in precedenza, il Comune ha utilizzato la possibilità che offre la legge di presentare delle contro- osservazioni al Ministero stesso, per ribadire le basi della decisione presa a maggioranza dall'assemblea comunale lo scorso aprile.

“Sono due gli ordini di risposta al Ministero – spiega il Sindaco Giuseppe Carovani – Innanzitutto con la modifica del titolo V della Costituzione si rende i Comuni enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni che fanno riferimento direttamente alla Costituzione”.

“Il secondo punto – dice Carovani – che è conseguente al primo, riguarda l'interpretazione in maniera estensiva dei diritti fissati della Costituzione nell'articolo 48 e 51, che riguardano il voto attivo e passivo”. Il Comune di Calenzano, infatti, ritiene che la formula dell'art. 48 che recita “sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore età” non esclude a priori coloro che non sono “cittadini”, lo stesso vale per l'art. 51.

“La mossa del governo inoltre - continua il Sindaco di Calenzano – di annullamento della delibera, secondo noi è contestabile, sempre alla luce della modifica del titolo V della Costituzione: in questa parte della Carta è stata equiparata la dignità e il peso dei poteri della Repubblica (Comuni, Città Metropolitane, Regioni e province)”.

“Infine – conclude Carovani – non è attaccabile l'estensione del diritto di voto a cittadini non comunitari per i referendum comunali, che sono disciplinati autonomamente dallo statuto dell'Ente. Senza contare che il Testo Unico per gli Enti locali del 2000 stabilisce che i comuni valorizzano la e promuovono la partecipazione popolare ed il voto al referendum comunale dei cittadini va esattamente in questa direzione”.

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