Edilizia sostenibile: verso l’approvazione delle linee guida

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2004 14:36
Edilizia sostenibile: verso l’approvazione delle linee guida

firenze- Un’edilizia sostenibile, cioè edifici costruiti con criteri rispettosi dell’ambiente, che consumino meno risorse energetiche e idriche e inquinino meno, riducendo le emissioni in atmosfera di gas serra. E’ uno degli impegni assunti dalle politiche ambientali della Regione Toscana, nella consapevolezza che l’introduzione di criteri di sostenibilità nel settore delle costruzioni - un settore responsabile di circa il 35 per cento di emissioni di gas serra e i cui consumi energetici sono circa il 30 per cento dei consumi complessivi di energia – costituisce un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Protocollo di Kyoto e al contenimento dei consumi di energia utilizzando risorse rinnovabili e limitando il consumo di quelle non rinnovabili.

E’ in questo ambito che si collocano le “Linee guida regionali per la bioarchitettura”, che dopo l’approvazione preliminare da parte della giunta nel luglio scorso sono state sottoposte in questi mesi a un iter di consultazione con tutti gli enti pubblici e i soggetti economici e sociali interessati. Un percorso partecipativo che si è concluso oggi con una giornata di lavori presieduta dall’assessore all’ambiente Tommaso Franci e finalizzata alla formulazione definitiva di quello che è “un importante strumento unitario per la valutazione ambientale e energetica degli edifici che mettiamo a disposizione di tutti le amministrazioni locali e dei soggetti interessati”.

“Le linee guida - ha detto l’assessore – sono il frutto del lavoro svolto dalla Regione Toscana nell’ambito di un gruppo interregionale e rappresentano il primo importante risultato messo a punto dalla Toscana sul terreno della bioedilizia”. Articolate in 38 schede di valutazione – dall’assenza di sostanze inquinanti all’illuminazione naturale, dall’isolamento acustico al riutuilizzo delle acque piovane, dal tipo di materiali usati ai consumi energetici – le linee guida costituiranno un punto di riferimento per valutare in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, pur nelle diverse condizioni climatico-ambientali, se un edificio possiede determinate caratteristiche di sostenibilità ambientale.

“Siamo convinti, e lo dimostra il grande interesse dimostrato da enti pubblici, soggetti privati e associazioni ambientaliste – ha aggiunto Franci - che le linee guida contribuiranno al superamento di un atteggiamento culturale indifferente all’ambiente che ha guidato lo sviluppo più recente delle strutture urbane, per andare in direzione di una edilizia sostenibile che applichi anche agli spazi abitativi i criteri della qualità ambientale”.
Il passo successivo, dopo l’approvazione definitiva, consisterà nella definizione di un complesso di incentivi, nell’ambito di politiche edilizie ecoefficienti e sostenibili della Regione e degli enti locali, per orientare anche il mercato verso il “buon costruire” e il “buon abitare”.

Per incentivare le azioni concrete nel settore dell’edilizia sostenibile l’assessorato all’ambiente ha predisposto un bando di 500 mila euro per l’ecoefficienza degli edifici, e in particolare per interventi di bioedilizia, che si è concluso il 30 novembre. Tra breve inizierà la valutazione dei progetti presentati.

Alcuni dati
I consumi termici per il solo riscaldamento degli ambienti domestici (esclusi consumi per acqua calda sanitaria e usi di cucina) assommano nella nostra regione a 1.170.000 tonnellate equivalenti petrolio per un numero di abitazioni occupate pari a 1.375.000 e una superficie media di 98 metri quadrati.

Sulla base di questi dati si valuta un consumo specifico medio riferito all’intero patrimonio edilizio residenziale toscano pari a 101 Kwh/m2 all’anno.
Il fabbisogno corrispondente a edifici-abitazioni classificabili a basso consumo energetico viene giudicato pari a 30-50 Kwh/m2 anno.
Nella classificazione energetica degli edifici in 7 classi di efficienza energetica, dalla A (< 30 Kwh/m2 a) alla G (> 160 Kwh/m2 a), già adottata con le linee guida regionali per la qualità energetica e ambientale degli edifici, il livello complessivo degli edifici abitativi toscani può nel suo insieme classificarsi tra la classe D e la classe E.
Una direttrice di intervento da sviluppare nell’ambito delle azioni per la certificazione energetica degli edifici prevista nel Piano di indirizzo energetico regionale da realizzare entro il 2012 punta ad un innalzamento medio di una classe energetica dell’intero patrimonio edilizio toscano: il corrispondente risparmio è stimato in almeno 234 mila tonnellate equivalente petrolio.

Per raggiungere questo obiettivo occorrono sia interventi sulle strutture degli edifici per diminuire le dispersioni di calore che miglioramenti nell’efficienza degli impianti di riscaldamento, insieme alla realizzazione di nuovi edifici in base ai criteri previsti dalle linee guida.
Il secondo contributo nella diminuzione dei consumi da riscaldamento sarà dato dall’incremento nell’utilizzo di fonti rinnovabili attualmente stimato intorno al 5 per cento.
L’ampliamento dell’uso delle biomasse legnose (sia in reti di teleriscaldamento che in impianti centralizzati condominiali che anche in impianti autonomi unifamiliari) e soprattutto un deciso sostegno alla diffusione di tecnologie di utilizzo dell’energia solare come integrazione negli impianti di riscaldamento possono consentire almeno il raddoppio della quota di utilizzo delle fonti rinnovabili in questo settore con un risparmio di combustibili (idrocarburi) di almeno 60 mila tonnellate equivalente petrolio (con le corrispondenti emissioni evitate di CO2 )
I consumi per acqua calda sanitaria sono stimati intorno alle 200 mila tonnellate equivalente petrolio (il 15 per cento dei quali vengono attribuiti all’uso di scaldabagni elettrici): una penetrazione estesa dei pannelli solari e interventi di ristrutturazione degli impianti centralizzati dovrebbe consentire un obbiettivo di risparmio del 10 per cento pari cioè a 20 mila tonnellate equivalente petrolio.
Riassumendo le evoluzioni prospettate per il settore residenziale con l’applicazione delle linee guida per la bioedilizia potranno portare il consumo energetico da un milione e 730 mila a un milione e 400 mila tonnellate equivalente petrolio.

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