Scandicci: controlli sugli impianti termici sul 20% di quelli auto-certificati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2004 13:05
Scandicci: controlli sugli impianti termici sul 20% di quelli auto-certificati

Ottimizzazione degli impianti, risparmio di energia, sicurezza: tre aspetti fondamentali che derivano solo da una corretta gestione e manutenzione dell’impianto termico. Una caldaia efficiente, inoltre, non è solo più sicura ma fa risparmiare perché non disperde calore. Un consiglio pratico, questo, che è sempre più seguito dai cittadini, a giudicare dal costante aumento del numero delle autocertificazioni che risulta dai dati PubliEs la società del Gruppo Consiag che si occupa dei controlli agli impianti termici civili, relativi alle verifiche effettuate nel Comune di Scandicci.

A sottolineare l’importanza dell’attività di controllo, è stato Marcello Dugini, assessore ai Lavori pubblici e allo Sviluppo economico del Comune di Scandicci, che ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto. A Scandicci, infatti, si è appena concluso il primo ciclo di verifiche (novembre 2002 – novembre 2004) che hanno interessato 12.501 impianti. I controlli, stabiliti dalla legge 10/91, mirano ad accertare l’effettivo stato di manutenzione degli impianti e la regolare combustione.

“Laddove sono state riscontrate situazioni di potenziale pericolo – ha aggiunto Dugini - queste sono state fatte presenti ai nostri uffici competenti in materia, che hanno intimato ai proprietari il ripristino in sicurezza”.

Un biennio di verifiche a Scandicci: i dati
Sono 6.950 gli utenti che si sono auto-certificati, inviando il Modello H, pari al 57,8%. Sul 20% di questi è stato effettuato il controllo a campione, come previsto dalla convenzione di affidamento del servizio stipulata con il Comune (il 10% annuo, dunque il 20% nel biennio).

Sono 370 le centrali termiche censite, ovvero impianti con potenza superiore a 35 kw; impianti, questi, che non possono auto-certificarsi. Di queste centrali, 121 appartengono alla fascia da 35 a 116 kw; 89 alla fascia da 117 a 232 kw, 78 alla fascia 233-350 kw; 50 alla fascia da 351 a 657 mentre 8 hanno una potenza superiore a 657 kw. Sono 24 le caldaie doppie (ovvero situate nello stesso impianto insieme alla centrale termica). Oltre ad aver effettuato i controlli a campione, e il controllo sulle centrali termiche, PubliEs ha provveduto a verificare anche gli impianti con potenza inferiore a 35 kw per i quali non risultavano essere state fatte autocertificazioni effettuando ben 6.584 controlli.

Di questi 3.236 impianti sono risultati a norma, altri 2.200 hanno provveduto a mettere a norma l’impianto dopo che la verifica della PubliEs aveva accertato delle difformità, inviando l’auto-certificazione di avvenuti lavori. Attualmente quindi rimangono ancora 1.100 impianti circa da regolarizzare: questi utenti avranno a disposizione i 6 mesi di tempo dal giorno del controllo per effettuare i lavori di sistemazione indicati dal tecnico PubliEs (termine concordato da PubliEs con l’amministrazione stessa).



I casi di non conformità
I casi principali di non conformità riscontrati riguardano soprattutto l’impossibilità di eseguire la prova fumi (ben 679 casi) che dimostrano come fino al momento dell’intervento del tecnico PubliEs su quell’impianto non sia mai stata eseguita dal manutentore la prova di combustione, obbligatoria ogni due anni e necessaria per calibrare la combustione dell’impianto ma soprattutto per capire se quell’impianto inquina o meno (la riduzione dell’inquinamento e il risparmio energetico sono i due obiettivi a cui punta l’applicazione della Legge 10/91, quella che consente a PubliEs di eseguire le verifiche).

Tra gli altri casi, la mancanza del libretto d’impianto o una sua compilazione non corretta e/o aggiornata (501), che è conseguenza pure questa di una non costante manutenzione da parte del responsabile d’impianto. Sono 43 i casi di CO (monossido di carbonio) superiore ai massimi previsti dalla norma UNI 10389: oltre i 1.000 ppm, diventa una soglia (oltre che inquinante) anche pericolosa in casi di rigurgito-fumi in ambiente. Sono 34 gli impianti dal rendimento inferiore ai minimi previsti dal DPR 412/93: queste caldaie quindi presentano un ampio spreco di consumi, offrendo un rendimento bassissimo in confronto al quantitativo di combustibile usato.



I risultati ottenuti
Come emerge dai risultati, l’attività di PubliEs ha portato ad aumentare il livello di efficienza degli impianti. Non è un caso che la seconda campagna di auto-certificazione, terminata a fine settembre, abbia portato a risultati significativi: oltre 8.000 gli allegati ricevuti, 1.200 in più rispetto al primo biennio, segno evidente di come ormai la maggior parte degli utenti di Scandicci abbia capito che la manutenzione dell’impianto termico è importantissima.

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