Carburanti: arriva una rete di distribuzione più moderna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2004 19:05
Carburanti: arriva una rete di distribuzione più moderna

Lo prevede la proposta di legge, dal titolo “Norme per la razionalizzazione e l’ammodernamento del sistema distributivo dei carburanti”, approvata questa mattina dal Consiglio regionale. Come ha illustrato il presidente della III Commissione Loriano Valentini (Ds) nella sua relazione di apertura, il provvedimento introduce alcune importanti novità, anche se la materia verrà disciplinata nel dettaglio da un regolamento che dovrà essere approvato entro novanta giorni dalla pubblicazione della nuova legge.

Innanzitutto si opererà in base a una concezione più moderna dei distributori, che forniranno più servizi, permettendo agli operatori di diventare anche imprenditori. Inoltre ai Comuni sono demandate numerose funzioni, come il rilascio dell’autorizzazione per l’installazione e l’esercizio degli impianti, ma anche le revoche delle autorizzazioni e l’applicazione delle sanzioni. Sempre i Comuni dovranno effettuare entro sei mesi la verifica degli impianti di distribuzione per stabilire la loro compatibilità con le aree circostanti.

Soprattutto, ha spiegato Valentini, “il ruolo dei Comuni viene valorizzato, perché a loro viene affidato il compito di predisporre veri e propri piani di insediamento dei distributori, come importante elemento di trasparenza”. Ancora, allo scopo di equilibrare la presenza dei distributori, il territorio regionale è stato ripartito in aree di pianura e in aree montane: nelle aree montane sarà possibile installare anche nuovi impianti self-service senza la presenza del gestore. Gli orari di apertura degli impianti saranno flessibili, con un orario minimo settimanale di apertura fissato in cinquantadue ore e un orario unico di apertura obbligatoria, nella fascia antimeridiana dalle ore 8 alle 12 e nella fascia pomeridiana dalle ore 16 alle ore 19.

Roberto Caverni (Forza Italia) ha commentato che la legge è tutto sommato ben fatta e soddisfacente, anche se, in un’ottica di consociativismo, “si è cercato di accontentare un po’ tutti finendo in certi casi per accettare tutto e il contrario di tutto”. Caverni ha criticato la sinistra per aver comunque dato il benestare a “un sistema che favorisce le grandi compagnie petrolifere e dunque porta all’estero notevoli guadagni”. Infatti, ha spiegato il consigliere, le compagnie tendono ad acquistare i terreni per poter ottenere direttamente la concessione, da cedere poi a un gestore privato.

In questo modo, tenendo conto che sul costo della benzina la spesa per la distribuzione pesa per il 10-11%, solo il 3-4% va ai gestori mentre il resto viene incamerato dalle compagnie petrolifere. Esistono invece casi in cui il gestore è anche proprietario del terreno, in cui il margine del guadagno del gestore è più alto pur praticando sconti consistenti ai clienti. “Io non ho una formula – ha commentato Caverni – ma penso che la sinistra di governo dovrebbe valutare la questione e proporre eventuali correttivi”.

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