Il vino e il suo territorio: 'Piacere, Panzano in Chianti'

Nel fine settimana “Vino al Vino in Cantina 2024”, organizzato dall'Unione Viticoltori locali

Nicola
Nicola Novelli
05 maggio 2024 23:55
Il vino e il suo territorio: 'Piacere, Panzano in Chianti'
Fotografie di Alessandro Zani

FIRENZE- L’idea nacque all’epoca della pandemia, quando tra un lockdown e l’altro i winelovers toscani andavano nelle aziende agricole a rifornirsi di vino. Giovanni Battista d’Orsi, Presidente dell’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti, si rese conto che, pur in quelle circostanze gli appassionati, quando arrivavano a Casaloste, nella sua azienda, avevano l’occasione di capire le produzioni in maniera più profonda e autentica.

"Vino al Vino in cantina è nato così: per portare gli amanti del buon vino a scoprire le cantine dell'Unione direttamente" spiega a Nove da Firenze Giovanni Battista d’Orsi. Per questo l'Unione Viticoltori di Panzano in Chianti ha organizzato un evento itinerante arrivato alla sua seconda edizione che si è svolto ieri e oggi. L'obiettivo è offrire ai partecipanti l'opportunità unica di entrare in contatto diretto con i produttori, immergendosi nella storia e nella tradizione di un territorio conosciuto nel mondo per la splendida qualità dei vini. I produttori hanno accolto i visitatori per condividere e trasmettere il legame profondo che hanno con il territorio e le loro vigne, lasciando al vino il ruolo di unico ed autentico protagonista.

L’Unione Viticoltori di Panzano in Chianti è stata fondata nel 1995 ed è la prima associazione di produttori di area nata nel Chianti, presaga delle future Unità geografiche aggiuntive. Da 25 anni organizzano “Vino al Vino”, il secondo evento di promozione locale, dopo quello organizzato a Greve in Chianti. “Amiamo condividere la magia del nostro territorio e dei nostri vini. Ecco perché, ogni anno durante il terzo fine settimana di settembre organizziamo la manifestazione Vino al Vino” racconta il presidente. La versione primaverile invita gli appassionati a recarsi direttamente in Cantina.

Approfondimenti

Molte delle aziende aderenti all’associazione sono state fondate da non chiantigiani, alcuni non italiani, arrivati a Panzano tra gli anni ‘80 e i 2000 per ricostruire le aziende abbandonate, alcune diroccate. E’ il caso di Vicky Schmitth-Vitali dell’azienda Le Fonti, tra gli aderenti più attivi ad animare la comunità dei produttori. Ma tra gli associati c’è anche Fontodi, l’azienda di Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico.

Fotografie di Alessandro Zani

“Siamo il primo biodistretto vitivinicolo d’Italia. 22 aziende di produttori appassionati che da oltre vent’anni tutelano il territorio. Il 90% delle vigne di Panzano in Chianti viene coltivata secondo i criteri della viticoltura biologica. Un impegno che portiamo avanti anche grazie alla nostra collaborazione con la Stazione Sperimentale SPEVIS” spiega a Nove da Firenze Emilia d’Orsi, comproprietaria di Casaloste, azienda a conduzione familiare, ma con la vocazione all’export della produzione dei sui dieci ettari di uve.

Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza