Livorno, con Protti e Lucarelli il Treviso può solo piangere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2003 08:41
Livorno, con Protti e Lucarelli il Treviso può solo piangere

Livorno- La differenza fra Livorno e Treviso? Loro, i gemelli del gol, Protti e Lucarelli, quelli che farebbero gola (e comodo) a tanti blasonati club di serie A ma che hanno deciso, quest’anno e forse non solo quest’anno, di spingere in alto il Livorno. Lo si sapeva già, è vero, che loro sono il valore aggiunto della squadra amaranto, ma dopo la gara odierna lo si sa ancora di più. Il micidiale uno due che hanno realizzato verso la fine della partita non lascia scampo ad equivoci. Grazie a loro la squadra di Mazzarri, che sarebbe come tante altre, ha steso il Treviso, apparsa squadra ben quadrata e assai efficace, al termine di novanta minuti in cui il Livorno ha sofferto in alcuni momenti anche più del previsto.

Chiaramente la vittoria è stata meritata. Ad onore del Livorno, oltre che il Treviso è una signora squadra, va anche il fatto che gli amaranto hanno giocato col rientrante Doga ancora lontano dalla condizione migliore, tanto che nel secondo tempo Mazzarri lo ha arretrato e questo ha dato maggiore consistenza all’undici di casa. La gara non ha avuto grandissimi spunti ma è stata comunque vivace. C’è da registrare, invece, un brutto pre-partita. Dopo il minuto di silenzio in memoria dei caduti di Nassiryia, infatti, dalla curva nord, dove era esposto uno striscione che recitava ”Una strage annunciata...ora basta” con tanto di bandiera della pace, sono partiti cori contro i carabinieri.

Tutto il resto dello stadio si è immediatamente schierato contro gli ultras, fischiandoli sonoramente. I tifosi del Treviso, invece, hanno cantato l’inno di Mameli ma col braccio destro teso in segno di saluto fascista ed esponendo una bandiera con croce celtica, fatta poi rimuovere dalla polizia. E veniamo al match. La prima azione è del Treviso e giunge al 4’ con Ganci ma Pavarini è pronto e ben piazzato. Al 9’ Biliotti lancia Protti che mette al centro un invitante pallone per Lucarelli ma il portiere veneto Gillet è bravo ad anticipare il bomber amaranto.

Al 13’ su cross in area di Vigiani il difensore Pianu fa cilecca e per poco Ruotolo non sfrutta l’imprevisto svarione di difensivo degli ospiti. Al 15’ una conclusione di Ganci costringe il numero uno amaranto a respingere a pugni chiusi. Al 16’ anche Varricchio chiama Pavarini ad un intervento volante ma stavolta il portiere blocca a terra. Al 19’ è il portiere biancoceleste Gillet ad allontanare la sfera dalla testa di Lucarelli imbeccato da Biliotti. Al 25’ Protti si libera di ben tre avversari ma la sua conclusione è da assai poco pericolosa.

Al 30’ i trevigiani fanno venire i brividi ai tifosi toscani con Varricchio che raccoglie con tempismo ed opportunismo un bel cross di Ganci. Al 36’ si fa vedere Doga ma il suo tiro finisce a lato. Al 39’ invece è Vigiani a farsi minaccioso con una bella incursione sulla fascia destra ed un bel cross che però risulta troppo lungo per Protti. Al 45’ Lucarelli viene messo giù in area ma l’arbitro De Marco lascia correre. Nella ripresa il Livorno appare più convincente anche se per quasi venti minuti non succede nulla di particolare.

Al 19’ è Lucarelli il primo a farsi pericoloso con Gillet che respinge sui piedi di Doga il quale poi conclude a lato. Al 29’ il Treviso si fa avanti e crea una doppia occasione ma prima Gobbi e poi Ganci sprecano le loro cartucce. Al 37’ Protti decide la partita. Una palla destinata ad andare fuori viene recuperata da Protti che dalla linea di fondo, lato sinistro, di testa spinge in rete con un deciso pallonetto, da vero artista del gol. Lo stadio esplode. Il Livorno è in vantaggio. Gillet va su tutte le furie.

Pare che ad ostacolare il portiere biancoceleste sia stato il difensore Galeoto. Basta fare un po’ di melina e la vittoria è al sicuro. Ma questo Livorno ha il cuore davvero grande. Al 49’, quando anche i quattro minuti di recupero sono ormai passati, la squadra si spiega in contropiede e Lucarelli mette dentro il pallone del due a zero. E’ il boato. E’ l’apoteosi. Negli spogliatoi volti sereni in casa amaranto, più contriti in quella del Treviso. L’allenatore livornese Mazzarri riconosce il valore degli avversari e dice che quando si vince pur non giocando al meglio è sicuramente un buon segno.

L’allenatore veneto Buffoni, invece, afferma che forse un pareggio sarebbe stato più giusto, ma poi si corregge e riconosce il merito del Livorno e lo straordinario valore di Protti anzi della coppia più forte del campionato formata da Protti e Lucarelli che insieme farebbero vedere i sorci verdi anche a tante difese di serie A. La quattoricesima giornata va così in archivio. Era iniziata con Ruotolo premiato da Protti e Vanigli per le seicento gare, dicasi sei volte cento, giocate fra i professionisti.

Poi il match e la preziosa vittoria. Ora il Livorno è più che mai quarto in classifica. Il campionato è ancora lungo ma senza dirlo troppo in giro gli amaranto possono anche sognare. Marco Ceccarini Livorno (4-2-3-1): Pavarini, Melara, Vanigli, Pfertzel, Doga, Ruotolo, Grauso (20’ st Saverino), Vigiani, Protti (45’ st Danilevicius), Biliotti (31’ st Rabito), Lucarelli. Allenatore Mazzarri. Treviso (4-4-2): Gillet, Galeoto, Pianu, Centurioni, Lanzara, D’Agostino (8’ st Minetti), Gallo, Dunderski (15’ st Bellotto), Gobbi (45’ st Anaclerio), Ganci, Varricchio.

Allenatore Buffoni. Arbitro: De Marco di Chiavari Reti: 37’ st Protti, 49’ st Lucarelli. Ammoniti: Doga (L) , Dunderski (T). Calci d’angolo 5 a 5. Note: Giornata tipicamente autunnale, cielo coperto, terreno pesante. Spettatori 10 mila di cui 8.934 paganti compresa la quota abbonati per un incasso totale di giornata pari a 121.749 euro. Un centinaio i tifosi giunti da Treviso. Prima della gara è stato premiato Ruotolo per aver raggiunto la partita numero 600 fra i professionisti.

E’ stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime dell’attentato di Nassiryia in Iraq. Le squadre hanno giocato col lutto al braccio.

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