Inaugurata all'Istituto degli Innocenti la mostra di Ludwig Mies van der Rohe

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2003 14:53
Inaugurata all'Istituto degli Innocenti la mostra di Ludwig Mies van der Rohe

Erano tre anni esatti che Firenze non ospitava una mostra di un grande architetto moderno. L'ultimo allestimento risale alla fine del 2000, quando Palazzo Strozzi ospitò la mostra di Santiago Calatrava. Questa su Ludwig Mies van der Rohe (Aquisgrana, 1886 - Chicago,1969) presentata nelle sale dell'Istituto degli Innocenti, promossa dagli assessorati alla cultura e all'urbanistica, è invece la prima mostra organizzata da Mediaeventi sotto la direzione artistica del MAD (Multimedia, Architettura, Design).

La rassegna dedicata all'architetto tedesco propone elementi d'arredo (sedie e tavoli realizzati quasi un secolo fa ma ciononostante, ugualmente "moderni"), modellini, video, fotografie, plastici e bozzetti. "Non c'era modo migliore per iniziare l'attività del MAD che con Miles van der Rohe - ha commentato l'assessore alla cultura Simone Siliani -: forse nessuno, come lui, ha saputo fare dell'architettura e del design un unico filo artistico. Il MAD è un progetto che il Comune ha promosso e vuole essere un'occasione per realizzare mostre come questa che aprono a Firenze una finestra non troppo frequente ma anche un centro di formazione ed elaborazione delle tendenze moderne di questa espressione artistica che sempre più coinvolge non solo i grandi di questo e dello scorso secolo ma anche molti giovani.

Basta pensare che per realizzare il logo del MAD sono arrivati 400 elaborati e 200 iscrizioni da tutto il mondo, soprattutto da giovani e questo ci fa ben sperare". La mostra sarà inaugurata oggi alle 18,00 con un vernissage e sarà visitabile tutti i giorni da domani e fino al 18 dicembre, con orario continuato dalle 10,00 alle 18,00. Il biglietto d'ingresso è di 10,00 euro, riduzioni di 5,00 euro per gli studenti. Alcune fotografie delle opere di Mies van der Rohe sono scaricabili dal sito http://www.mediaeventi.com/ "Finalmente a Firenze si iniziano a vedere opere degli architetti contemporanei e lavori di arte moderna - ha sottolineato l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi - perché è importante che Firenze programmi il suo futuro proprio dalle nuove architetture.

Un grazie ad Alessandra Maggi, direttrice dell'Istituto degli Innocenti, per la preziosa collaborazione; proprio qui abbiamo voluto fare l'Urban Center per mostrare ai cittadini la Firenze che cambia. Sono molto soddisfatto anche per il MAD; occorreva qualcosa che smuovesse l'acqua stagnante della cultura architettonica moderna". La mostra, ordinata dal Vitra Museum di Weil am Rhein, il noto museo realizzato da Frank Gehry ('86-'89), che raccoglie la più importante collezione di sedie d'autore, pone l'accento sui lavori che hanno costituito il fulcro del concetto dell'abitare di Mies, nel suo periodo europeo, durato fino al '37 quando, anche in seguito alla chiusura del Bauhaus di Berlino, che aveva diretto, emigrava negli Stati Uniti.

Analizza infatti i lavori per il Weissenhof di Stoccarda (1925.'27), il notissimo Padiglione tedesco all'Esposizione internazionale di Barcellona ('28-'29), Villa Tugendhat, a Brno ('28-'29), che rappresentano la sintesi di un percorso formativo di estrema coerenza. Una sezione della mostra è dedicata al design di oggetti di arredo realizzati da Mies dal '27 al '31, che l'architetto presentava nel contesto della sua architettura, fino alla notissima poltrona Barcellona, realizzata per il Padiglione dell'Esposizione, ad evidenziare la stretta interdipendenza tra architettura e design nel suo lavoro.

Accanto a questi alcuni arredi di altri progettisti (Breuer, Reich, Stam...), realizzati sempre in struttura metallica, di cui, comunque, alcuni facevano parte di quelli collocati da Mies nella sua architettura. Prototipi, modelli di architettura, progetti, disegni, grandi fotografie e manifesti, completano questo panorama. "Ludwig Mies van der Rohe - ha ricordato Alexander von Vegesack, direttore del Vitra Design Museum - ha raggiunto la sua fama con particolari costruzioni a Barcellona, Brono e Stoccarda e proprio a Stoccarda, nel 1927, iniziò a concepire una mostra molto importante.

Questo nuovo stile era definito «lo stile internazionale» che ora è associato a Mies van der Rohe: un'architettura molto semplice, basata molto sul vetro. Nel 1926, per la prima volta utilizzò dei tubi di acciaio per le sue creazioni". A differenza degli altri Maestri dell'architettura moderna (Wright, Le Corbusier...) Mies van der Rohe può esser considerato un "classico", perché nel suo passare dalla tipologia alla costruzione, e da qui alla forma, riprende il significato latino di "decus" = onore, dignità, decoro, da cui "decoroso") e raggiunge quello che egli intende per "moderno".

"L'Istituto degli Innocenti - ha commentato la direttrice Alessandra Maggi - mostra un forte legame fra architettura e cultura ed è importante anche l'iniziativa promossa insieme al Ministero dell'ambiente. Una forma di progettazione partecipata con i bambini, perché dove stanno bene i bambini, allora stanno bene tutti i cittadini. Mi è molto piaciuta una frase di Mies van der Rohe che ritengo particolarmente significativa: «Le città sono strumenti della vita; devono essere al servizio della vita, sono da misurare sulla vita e da progettare in funzione della vita»".

Mies van der Rohe non passa attraverso la rivoluzione delle avanguardie ma attraverso la rilettura della storia dell'architettura nella sua possibilità di rapportarsi al suo momento, rinnovandosi, per così dire, dall'interno.

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