Firenze come il Brasile: due bambini costretti all'accattonaggio accompagnati al Centro sicuro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2002 17:58
Firenze come il Brasile:  due bambini costretti all'accattonaggio accompagnati al Centro sicuro

Nei giorni scorsi gli agenti della Polizia Municipale sono intervenuti per stroncare lo sfruttamento di minori impiegati nell'accattonaggio. Gli agenti del Nucleo controllo del territorio durante i controlli in centro hanno notato la presenza di alcuni bambini di nazionalità rumena, di età compresa tra i 10 e i 12 anni che, lasciati da soli in Lungarno Archibusieri e piazza della Repubblica chiedevano l'elemosina ai passanti suonando la fisarmonica. Seguendo il protocollo previsto per i minori non accompagnati, i bambini sono stati inseriti presso il Centro sicuro del Comune di Firenze dopo aver preventivamente informato il Tribunale per i Minorenni.

Nel pomeriggio i genitori dei minori si sono presentati al Centro per riottenere l'affidamento dei bambini. I genitori sono stati segnalati all'autorità giudiziaria per i reati di abbandono e uso di minore nell'accattonaggio. Il Centro sicuro è una struttura di accoglienza temporanea aperta dal Comune di Firenze il 15 febbraio 2001 per accogliere i ragazzi con meno di 14 anni abbandonati per strada che hanno commesso reati o quelli vittime di sfruttamento e in cui verranno identificati e inizieranno le ricerche dei genitori.

La struttura è il frutto della collaborazione dell'Amministrazione comunale con le altre realtà istituzionali del territorio. Dalla sua apertura il Centro ha accolto oltre 130 minori in parte segnalati dal Nucleo controllo del territorio della Polizia Municipale. ''Anche quest'ultimo episodio conferma quanto importante sia stata la decisione dell'Amministrazione comunale di aprire il Centro Sicuro'', ha detto l'assessore alla pubblica istruzione e alle politiche dei minori Daniela Lastri. ''La struttura, infatti, ha come compito primario quello di garantire la sicurezza dei minori vittime di sfruttamento o di abbandono.

Una sicurezza che, evidentemente, può essere garantita - ha aggiunto l'assessore - solo grazie all'appassionato lavoro di chi è lì impegnato e di quanti, assistenti sociali, agenti di Polizia Municipale e operatori di strada, purtroppo quotidianamente vengono in contatto con realtà costrette a vivere ai margini della nostra società. A maggior ragione ora che, a livello nazionale, si pensa di riuscire a limitare l'immigrazione clandestina con leggi che invece rischiano solo di far crescere proprio la clandestinità tra quanti scappano dai propri Paesi in cerca di una vita migliore''.
Una settimana in Brasile per il sindaco Leonardo Domenici che, accompagnato dalla moglie Geraldina, sarà prima a Salvador Bahia e poi a Rio de Janeiro, ospite delle due città brasiliane, su invito dell'Associazione Agata Smeralda.

Scopo del viaggio, oltre a rinsaldare i rapporti di gemellaggio fra Firenze e Salvador Bahia, è quello di rilanciare i progetti di cooperazione internazionale esistenti e "toccare con mano", in un momento in cui il dibattito e l'attenzione sono rivolti ai temi della povertà e della globalizzazione dei diritti e delle opportunità, le esperienze che operano nelle favelas per un concreto sostegno rivolto principalmente alla prima infanzia. L'Associazione Agata Smeralda è presente in Brasile con 61 centri di accoglienza, 56 scuole di alfabetizzazione, 5 case famiglia per ragazzine "tolte dal marciapiede", un presidio sanitario, luoghi di avviamento al lavoro per i ragazzi più grandi e 3.500 adozioni a distanza.

Firenze e Salvador Bahia sono gemellate dal 1991. Il patto fu sottoscritto dai sindaci Giorgio Morales e Ferando Josè Roche, alla presenza dell'Arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli e del Vescovo della città brasiliana Lucas Moreira Neves. Proprio a quest'ultimo il 24 marzo di quest'anno, la Città di Firenze ha conferito il Fiorino d'oro. Alla base del gemellaggio quattro motivazioni fondamentali: celebrare con azioni concrete a favore dell'infanzia abbandonata di Salvador Bahia la "Convenzione sui diritti del bambino", facendo emergere la vocazione di Firenze a favore dei bambini abbandonati; valorizzare la presenza a Salvador Bahia di sacerdoti, il primo fu don Renzo Rossi, suore e laici fiorentini; evidenziare le somiglianze fra le due città, in passato capitali politiche dei rispettivi stati; togliere i bambini dalle mani degli uomini degli squadroni della morte.

Accanto ai progetti sociali, il Progetto Axè, che fa della formazione nel settore della moda e nel settore musicale, l'azione principale per il recupero dei bambini di strada. Questo progetto vede partecipe la città di Firenze attraverso il Polimoda. La visita del sindaco Domenici inizierà il 20 luglio quando sbarcherà all'aeroporto di Salvador Bahia, accolto dalle autorità locali. Da domenica a martedì sono previste visite alle comunità legate alla Diocesi di Firenze, al Progetto Axè e l'inaugurazione della IV "Feira arte e cultura educacao".

Il sindaco Domenici avrà incontri col cardinale di Salvador Don Geraldo Majella, col rettore dell'università Ivete Alves do Sacramento e col sindaco della città Antonio Imbassahy. Il 23 luglio trasferimento a Rio de Janeiro dove è in programma un incontro col sindaco Cesar Maia. Il 27 luglio rientro a Firenze.

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