La straordinaria arte degli aborigeni d’Australia ha colpito nel segno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2000 22:30
La straordinaria arte degli aborigeni d’Australia ha colpito nel segno

Almeno a giudicare dal buon andamento dell’affluenza alla mostra "Tjukurpa – Il tempo del sogno" e dai giudizi espressi dalla maggior parte dei visitatori. L’esposizione allestita presso il castello Pasquini di Castiglioncello - all’interno della quale si trovavano oltre settanta pezzi di arte aborigena contemporanea, provenienti da ogni stato del continente australiano – si è chiusa domenica 3 settembre dopo un mese mezzo di apertura al pubblico. Grazie ai dati forniti dall’Ufficio Cultura del Comune di Rosignano è possibile tracciare un bilancio ufficiale della mostra , che, vale la pena ricordarlo, ha permesso di far conoscere al pubblico locale e non le opere migliori di una popolazione unica al mondo, raccolte tra le diciotto più celebri gallerie d’arte australiane.
Sono stati 2359 in totale i visitatori dell’esposizione nelle sette settimane di apertura, di cui 1813 paganti e 539 ospiti, oltre agli addetti ai lavori.

"Un’affluenza notevole – dicono gli organizzatori – sicuramente superiore a quella registrata per altre mostre realizzate negli anni passati, con un incremento significativo della presenza giovanile". Buono anche il bilancio delle vendite del materiale connesso alla mostra: 195 cataloghi, 160 magliette con la riproduzione delle opere e 77 adesivi, per non parlare poi del successo registrato con i "tatuaggi in stile aborigeno" regalati ai visitatori nei primi weekend di apertura dell’esposizione.


"Con la mostra sull’Australia – ha commentato l’Assessore alla Cultura Nicoletta Creatini – abbiamo chiuso una prima fase sperimentale legata all’arte e alla geografia. Si è trattato di un percorso ascendente culminato con questa esposizione che, oltre a vedere un sostanzioso incremento del pubblico, ci ha portato i ringraziamenti ed i complimenti dell’Ambasciatore australiano in persona". Una soddisfazione non da poco per organizzatori ed Amministratori che tra breve si rimetteranno a lavoro per studiare ulteriori iniziative legate all’affascinante mondo delle etnie.

"Questo primo ciclo di esposizioni ci è servito – spiega Creatini – per tastare il polso del pubblico, per capire come e quanto poteva essere recepita l’arte intercontinentale. Con il passare degli anni abbiamo operato dei piccoli cambiamenti, migliorandoci di volta in volta, fino ad approdare a questo successo di Tjukurpa. Ora – ha aggiunto – siamo pronti per aprire un altro tipo di itinerario, sempre legato al tema dell’etnia, ma più vasto, all’interno del quale possano confluire, oltre all’arte intesa in senso stretto, anche la moda, il design ed il marketing".

Si preannuncia quindi l’avvio di un nuovo ciclo che, stando a quanto è già possibile sapere, prenderà il via nella primavera del 2001. "Trattandosi di un bilancio finale – ha concluso l’Assessore alla Cultura – ritengo doveroso ringraziare la Regione Toscana per la collaborazione e l’attenzione che ha manifestato. Lo stesso Presidente Claudio Martini, e insieme a lui l’Assessore Regionale Maria Concetta Zoppi, hanno visitato l’esposizione complimentandosi per l’ottima qualità del percorso".
Estremamente positivi anche i giudizi raccolti nel libro delle firme, dove gli organizzatori hanno trovato messaggi incoraggianti, anche da parte di numerosi visitatori stranieri.

Insomma, il fascino dell’esposizione, che seppur contemporanea era fortemente legata a valori antichi basati anche su esoterismo e ritualità, in un’epoca di evidente crisi dei valori occidentali, ha raggiunto diverse fasce di pubblico, riuscendo anche a catturare l’attenzione di chi, oltre all’arte, è interessato all’antropologia e alla storia. In più, soprattutto per i più giovani, la vendita delle magliette raffiguranti i dipinti ed i tatuaggi riproducenti simboli e totem, hanno rappresentato una novità gradita, evidentemente uno stimolo a lanciarsi nella scoperta di un mondo misterioso e magico.

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