"Alta Velocità" : il sindaco di Petilia Policastro chiede un incontro col nuovo Presidente della Regione Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 maggio 2000 13:40

In una lettera aperta al nuovo presidente della Giunta Regionale toscana Claudio Martini, inviata per conoscenza anche ai membri della Giunta e ai Consiglieri neo-eletti, l'associazione di volontariato Idra pone in termini perentori il nodo drammatico TAV - Variante di Valico. Sono tali e tante, afferma Idra, le emergenze di carattere sanitario e ambientale che attraversano la realizzazione del progetto di Alta Velocità ferroviaria, e che incombono sul progetto Variante di valico, che le popolazioni si attendono dal nuovo governo regionale un netto segnale di discontinuità rispetto all'atteggiamento dimostrato dalla Giunta precedente, che ha lasciato in eredità a Claudio Martini falde seccate, campi sprofondati, siti ambientali di statura europea sconvolti, cittadinanze avvilite, maestranze indignate.
Idra ricorda al presidente Martini, alla Giunta e ai neo-consiglieri 8 "emergenze nell'emergenza":
· il costo della tratta TAV compresa fra Vaglia e la periferia di Bologna è lievitato del 290% in 9 anni: dai 2.100 miliardi del '91 ai 6.100 mld del 2000 (fonte: Impregilo Spa); · nei 60 km di galleria fra Vaglia e Bologna manca un tunnel di soccorso (a detrimento della sicurezza dei lavoratori e dei futuri utenti della linea): una deficienza progettuale già criticata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, senza alcun esito; · la cantierizzazione interessa e sconvolge ben 4 Siti di Importanza Comunitaria individuati dalla Regione Toscana stessa in applicazione della direttiva europea "Habitat" (Monte Morello, Sasso di Castro, Conca di Firenzuola, Giogo - Colla di Casaglia); · il (solo) rappresentante della Regione Toscana nell'Osservatorio Ambientale sulla tratta AV Bologna-Firenze, istituito presso il Ministero dell'Ambiente, è anche il dirigente dell'Area Infrastrutture della Regione Toscana che sottoscrisse a suo tempo, nel luglio del '95, la Deliberazione con cui la Regione approvava il progetto; la circostanza suggerisce l'opportunità di individuare una figura diversa, "terza" rispetto al progetto approvato; · l'inutilità trasportistica e la criticabilità progettuale e finanziaria della combinazione Alta Velocità / Variante di valico si desumono chiaramente anche da un documento prodotto e distribuito dalla Giunta Regionale toscana nel gennaio 1997 (Ambiente & trasporto, verso una riconciliazione sostenibile) (vi si afferma: "Gli effetti sul trasporto delle due infrastrutture non sono stati valutati contestualmente, né è stata fatta una analisi sul ruolo da assegnare nell'immediato futuro alle tre principali modalità di trasporto: strada, ferrovia e cabotaggio marittimo.

Quest'ultimo è stato costantemente neglettato nelle discussioni sui due progetti, dimostrando la mancanza di una visione d'insieme del sistema di trasporto. Non c'è stata valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte. La VIA non ha riguardato gli effetti combinati dei due progetti ed è stata usata in ciascuno di essi per minimizzare gli effetti potenzialmente più negativi per l'ambiente.

(…) Valutazioni, negoziati, mediazioni (sia formali che informali) e accordi sui due progetti hanno avuto luogo in sedi, tempi e modi diversi, con procedure separate e con variabili livelli di intensità"); · l'Art. 2 dell'Accordo quadro stipulato in data 27 luglio 1995 tra il Ministero dei Trasporti e della Navigazione, la Regione Toscana, la F.S. S.p.A. e la T.A.V. S.p.A. recita testualmente: "la parte di tratta dalla progressiva Km. 80+000 alla progressiva finale 83+149 (previsto innesto al nodo ferroviario di Firenze), resta stralciata dal progetto e sarà approvata unitamente al progetto del nodo".

Invece anche l'ultimo brandello di contestualità fra nodo e tratta è stato clamorosamente sconfessato dai fatti: la Conferenza di Servizi per la Variante di Firenze Castello è stata chiusa nel luglio del '98, e un anno dopo sono iniziate le cantierizzazioni in piena area urbana a Sesto Fiorentino. In compenso la soluzione del nodo ferroviario fiorentino resta tuttora incerta, sia sul piano tecnico-progettuale sia sul piano finanziario, ed è comunque rinviata di anni nel tempo; · il continuo differimento della soluzione del nodo ferroviario fiorentino, nel quale il Servizio Ferroviario Metropolitano viene subordinato all'attivazione della linea TAV, comporta - oltre a un perdurante danno ambientale e sociale - un gravissimo rischio nel lungo periodo: che l'attraversamento TAV di Firenze, sempre più lontano, costoso e improbabile, venga surrogato dall'attuale quadruplicamento di superficie, e che la stessa ipotesi di un servizio metropolitano promesso da oltre 20 anni alle decine di migliaia di lavoratori, studenti e visitatori della conurbazione Firenze-Prato-Pistoia sia definitivamente cancellata; · le popolazioni del Mugello mostrano chiaramente di non gradire il supplemento di colonizzazione a suon di cave e cantieri che il progetto di Variante di valico promette; preziosi fonti idriche e risorse turistiche verrebbero anche questo caso messe seriamente a repentaglio. Come si vede, non di sole sorgenti ha da occuparsi il presidente Martini, che dopodomani - si è appreso - svolgerà un'ispezione nei cantieri CAVET e incontrerà il comitato di Luco di Mugello e di Grezzano.

La cantierizzazione della tratta TAV Bologna-Firenze sta provocando i primi ingenti danni alla salute e al territorio anche nel popoloso Comune di Sesto Fiorentino, che è stato finora inspiegabilmente emarginato da ogni attenzione anche dell'Osservatorio Ambientale nazionale.
Inoltre sono a tutti note le vibranti proteste dei minatori per le condizioni di vita, di lavoro e di sicurezza nei cantieri. A tale proposito, Idra rende noto di avere ricevuto dal sindaco del Comune di Petilia Policastro, provincia di Crotone, da cui provengono molti minatori impiegati nei cantieri TAV (e fra loro il giovane Pasquale Costanzo, che ha trovato la morte nella galleria del Carlone, a Vaglia, il 31 gennaio scorso), la proposta di promuovere un incontro congiunto urgente col neo-presidente della Regione Toscana, affinché siano efficacemente affrontati e risolti i motivi del disagio professionale, sociale e ambientale che il contratto di assunzione nei cantieri CAVET determina nelle maestranze, in un ambiente lontano centinaia di km dalle famiglie.

Per un'opera, osserva Idra, che purtroppo non risolve ma accentua lo squilibrio nella distribuzione delle risorse, delle infrastrutture e dei servizi fra Nord e Sud d'Italia.
Idra, un'associazione di cittadini che da 6 anni raccolgono materiale informativo e documentario (anche e soprattutto di fonte istituzionale) sulle deficienze, inadempienze e incongruenze del progetto TAV, chiede quindi un incontro urgente di una sua delegazione con Claudio Martini e con gli assessori competenti al Lavoro, ai Trasporti e all'Ambiente, per presentare le proprie proposte concrete e costruttive. Idra chiede che nella stessa circostanza siano ricevuti il Sindaco del Comune di Petilia Policastro, resosi disponibile a rappresentare e a tutelare i diritti alla dignità rivendicati dalle mogli dei lavoratori occupati sull'Appennino per la costruzione del difficile e rischioso tunnel TAV, e una delegazione delle maestranze.

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