Quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale sulla destinazione della ex scuola Bechi?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2000 17:54
Quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale sulla destinazione della ex scuola Bechi?

E’ il quesito contenuto in una interrogazione che porta la firma del consigliere di Forza Italia Massimo Pieri.
Nell’interrogazione si fa riferimento anzitutto «alle richieste formulate dai cittadini di Ponte a Greve sull’utilizzo dei locali all’ex scuola Bechi di via Attavante», alle «proposte avanzate dal comitato spontaneo di residenti della zona per realizzare un centro diurno per anziani e un centro di aggregazione e volontariato utile a varie iniziative di utilità pubblica e in grado di accogliere l’associazionismo presente nel Quartiere» e al fatto «che l’amministrazione comunale aveva espresso la volontà di collocare nei locali dell’ex scuola Bechi un centro di accoglienza per sfrattati, extracomunitari o profughi rom che avrebbe accresciuto il disagio sociale già alto nel Quartiere».

Ma, sottolinea Pieri «nelle immediate vicinanze della struttura sono ubicate una scuola materna, una scuola media inferiore ed un giardino molto frequentato da anziani e bambini che mal si conciliano con la presenza di un centro di accoglienza plurivalente» mentre «sulle scelte che l’amministrazione comunale intende intraprendere il Comitato di Ponte a Greve ha rivolto istanza che venga promossa una consultazione popolare al fine di consentire il più ampio coinvolgimento della comunità cittadina».

«Ad oggi - scrive Pieri - l’immobile, oggetto di vari atti vandalici, versa in una condizione di evidente degrado che è culminato nel distacco della copertura del tetto rovinata nel piazzale dell’ingresso con gravi rischi per i cittadini».
Per questo il consigliere di Forza Italia chiede di sapere dal Sindaco «quali sono le intenzioni dell’Amministrazione comunale in merito alla destinazione d’uso dei locali dell’ex scuola Bechi», «se non ritenga opportuno intervenire prontamente al fine di operare interventi strutturali all’immobile che ne garantiscano la salvaguardia», «per quale motivo l’amministrazione comunale disattende le richieste di partecipazione democratica dei cittadini alle scelte da intraprendere» e, infine, «se non ritenga più opportuno favorire le richieste di realizzare un centro diurno per gli anziani».

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