Una campagna delle Province a sostegno di "Porto Franco, Toscana, terra dei popoli e delle culture"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2000 19:25
Una campagna delle Province a sostegno di

In 18 stazioni ferroviarie della Toscana saranno installate delle postazioni per l'informazione sulle iniziative sviluppate nell'estate-autunno del 2000: dai campus internazionali ai programmi di iniziative di spettacoli, ai convegni, al programma di iniziative che coinvolgeranno la scuola nel periodo ottobre-dicembre. La campagna di comunicazione è coordinata dall'Unione Regionale delle Province Toscane presieduta da Riccardo Conti.
Intanto i consiglieri provinciali Gianni Gianassi e Tiziano Lepri, dei Ds, hanno rivolto una domanda di attualità al presidente della giunta Michele Gesualdi di conoscere se vi è stato un ruolo della Provincia nell'elaborare l'ipotesi di collocare un centro per immigrati clandestini in attesa di espulsione in località Madonna del Piano a Sesto Fiorentino e quali iniziative egli ha ritenuto di attivare con la Regione, gli organi dello Stato e gli enti locali interessati affinché ogni decisione in merito fosse concertata.

Gianassi e Lepri. Gianassi e Lepri chiedevano inoltre di sapere quali sono le procedure attivate affinché "giuste esigenze d'ordine pubblico e di rispetto delle leggi incontrino adeguate e condivise soluzioni sul territorio".
"La piana di Sesto Fiorentino – ha risposto Gesualdi – non può diventare in nessun modo un'area dove scaricare i problemi che potrebbero essere assorbiti anche da altre aree. Questo non significa affatto non porci il problema, come Provincia, degli immigrati, ma distinguendo tra immigrazione causata dalla sofferenza e casi di malavita.

E' chiaro che i centri vadano realizzati con il coinvolgimento della popolazione locale, degli enti locali, e che in questo modo s'individuino le realtà che possano ospitarli. Siamo convinti che la provincia di Firenze, che ha tutti piccoli comuni, non possa assorbire un centro del genere. Aggiungo che la Provincia di Firenze e la Regione hanno appreso dell'intenzione di aprire un centro dalla stampa. Non siamo mai stati interpellati in modo diretto. Abbiamo appreso della localizzazione al tavolo della discussione a cui il Prefetto ci ha convocato insieme al sindaco di Firenze.

Per quanto mi riguarda ho inviato una lettera al sindaco di Sesto Fiorentino con la quale ho espresso la nostra posizione. Ricordo che il sottosegretario ha affermato che non si farà nessun centro se prima non vi è un richiesta da parte degli enti locali".
Gianassi ha espresso soddisfazione per la risposta di Gesualdi, che si è dichiarato d'accordo con il Sindaco di Sesto Fiorentino. "Ritengo comunque grave – commenta Gianassi – che in una riunione ufficiale istituzionale, la Prefettura comunichi una decisione presa e ne dia poi notizia pubblica, nonostante il dissenso palese di tutti gli enti convocati.

Nel merito, non essendo nostro costume una politica di rimozione ideologica dei problemi, ribadisco la necessità che Regione, Provincia e Comuni costituiscano un tavolo per discutere con il Governo eventuali – se vi saranno – richieste di localizzazione. Dovrà essere chiaro: la necessità, le caratteristiche, l'umanità di trattamento, le dimensione e la tipologia delle persone da ospitare".

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