Vendemmia: pazienza ed equilibrio

Redazione Nove da Firenze

Non esiste una formula magica, una ricetta perfetta: ogni vendemmia è cosa a sé. Lo conferma anche l’annata 2025 dove spesso la meteorologia ha infranto gli schemi della statistica regalando stagioni con caratteristiche lontane dalla loro confort zone: un inverno molto piovoso, una primavera umida più del solito e un’estate bizzarra con picchi di calura e momenti decisamente più miti anche rispetto alle medie ponderate.

«Nei mesi freddi, in appena sei settimane, si è registrato un livello di precipitazioni equivalente a quello annuale», spiega Matthieu Taunay, enologo di Monteverro, la cantina di Capalbio, dolcemente adagiata sulle colline con lo sguardo rivolto alla Costa d’Argento. «Anche la primavera è stata particolarmente bagnata fino a metà aprile: le piante hanno così potuto crescere con vigore e in perfetto equilibrio, pronte ad affrontare lo stress della stagione estiva».

L’estate ha mantenuto la sua fama di periodo più complesso, con un andamento disomogeneo «come le montagne russe» l’ha definita Taunay: una prima fase molto calda, dal 20 giugno al 10 luglio, durante la quale le piante hanno reagito in maniera davvero sorprendente. “Si sono dimostrate davvero resilienti di fronte a questo andamento climatico”, spiega ancora Matthieu. “Poi dal 10 luglio le temperature sono diventate molto più mite regalando così un’invaiatura veloce e omogenea e un inizio di maturazione con delle condizioni ideali”.

Dall’8 agosto, una nuova ondata di calore ha reso necessario intervenire tempestivamente: «Abbiamo raccolto una prima parcella di Chardonnay già il 7 agosto e completato le altre tra l’11 e il 12. Subito dopo siamo passati al Merlot e, per non farci mancare nulla, anche al Vermentino, che è entrato in cantina durante la stessa settimana».

Ora l’attenzione è massima, con scelte accurate e mirate per portare a termine la vendemmia garantendo una maturità fenolica ottimale e mantenendo il perfetto equilibrio tra alcol e acidità, fondamentale per l’eleganza dei vini Monteverro.

La vendemmia è un momento irripetibile, il culmine assoluto di un anno di lavoro in vigna, quando l’attesa, le sfide e la dedizione si trasformano nella magia del raccolto.

Anche alla Tenuta di Artimino Meliá Collection, settembre segna l’arrivo di uno dei momenti più affascinanti dell’anno: la vendemmia.

Per celebrare la stagione ricca di profumi e tradizioni, e l’accendersi dei colori del foliage fra le vigne e gli uliveti, il boutique resort immerso nella campagna fiorentina svela un pacchetto speciale che combina una raffinata degustazione di vini della Tenuta tra i filari e un’esperienza gourmet privata a Villa La Ferdinanda, gioiello inserito nel Patrimonio UNESCO.

Avvolti dalla luce dorata del tramonto, gli ospiti vengono accolti nel loggiato della Villa Medicea sotto gli affreschi seicenteschi di Domenico Cresti, detto Il Passignano, raffinato pittore del tardo manierismo le cui scene allegoriche, i miti classici e i motivi naturalistici fanno da sfondo a una serata unica, sospesa tra passato e presente.

Disponibile per coppie o piccoli gruppi fino a quattro persone, la Cena sotto gli Affreschi è un’esperienza privatissima accessibile agli ospiti interni ed esterni su prenotazione e include allestimenti floreali su misura e la possibilità di aggiungere una performance musicale dal vivo. Protagonisti del menu sono piatti ispirati alla tradizione toscana, accompagnati dai migliori vini della Tenuta di Artimino.

Con una durata di circa due ore e mezza, l’esperienza regala un ricordo indimenticabile agli ospiti in cerca di una connessione emozionale e raffinata con il territorio. Un’occasione unica per immergersi nell’atmosfera senza tempo della campagna toscana, fondendo arte, storia e sapori autentici.