Turismo: la Consulta respinge il ricorso del Governo contro la Toscana
Stamani la decisione della Corte Costituzionale di salvare il Testo unico della Regione Toscana in materia di turismo, respingendo l'impugnazione presentata dal governo. La Consulta lo ha rigettato in toto non riscontrando né rischi di ingerenza in materie di competenza statale né profili di violazione della libertà d'impresa.
“Una grande vittoria per la Toscana. Non stupisce la pronuncia della Consulta. Già con la notizia dell’impugnazione, a marzo, sostenemmo la bontà e la modernità del nuovo Testo unico e che la nostra difesa in giudizio ci avrebbe premiato”. Accolta con soddisfazione, dal presidente Eugenio Giani, dall’assessore a economia, turismo e agricoltura Leonardo Marras e dall’assessora alla cultura e con delega al turismo culturale Cristina Manetti la decisione della Corte costituzionale di respingere l’impugnazione del governo sul Testo unico del turismo.
“Già all’epoca – ha spiegato il presidente Giani – ci sorprese il ricorso del Governo, dato che la Costituzione attribuisce alle Regioni una competenza esclusiva in materia di turismo. Attraverso la legge, che è stata il frutto di un lavoro condiviso con tutti gli attori coinvolti, non abbiamo fatto altro che attuare una politica di semplice buon senso per quel che riguarda ad esempio la gestione degli affitti brevi e e della tutela della residenza nei centri turistici, garantendo un equilibrio tra attività turistica e vita quotidiana dei residenti.
Il Testo unico punta sulla semplificazione delle procedure, sulla valorizzazione delle comunità locali e sulla promozione di un modello di turismo sostenibile e accessibile. La pronuncia della Consulta conferma la legittimità della legge, rafforza il principio dell’autonomia regionale in un settore così importante e riconosce il ruolo centrale delle Regioni nella gestione e nella promozione del proprio territorio”.
Secondo l’assessore Marras “non possiamo che accogliere con enorme soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale che conferma la bontà delle nostre scelte validando in toto la legge. Come abbiamo sempre detto il ricorso del Governo è stato solo strumentale e oggi ne abbiamo la prova. La nostra legge punta su digitale, imprese, lavoro e soprattutto equilibrio e il turismo è una componente essenziale dello sviluppo sostenibile in ogni sua declinazione: economica, sociale, ambientale. Gioiamo, dunque, per questo risultato e andiamo avanti a lavorare, ogni giorno, al fianco di imprese, operatori e amministrazioni per rafforzare il sistema turistico toscano”.
“La decisione della Consulta – ha aggiunto Cristina Manetti - è un grande risultato per la Toscana. Conferma la validità delle scelte della Regione nel promuovere un turismo di qualità, attento alla tutela del patrimonio culturale e all’equilibrio dei territori. Continueremo su questa strada, valorizzando identità e comunità locali”.
«La sentenza della Corte costituzionale certifica due cose molto chiare: la Regione Toscana ha legiferato bene e il ricorso del Governo è stato respinto. È un risultato che ci rende orgogliosi del lavoro svolto dal Consiglio regionale».
«Abbiamo costruito nella scorsa legislatura – afferma Antonio Mazzeo, ex Presidente del Consiglio regionale ed attuale vicepresidente – una legge equilibrata e solida, capace di governare i fenomeni turistici tutelando i territori, il diritto all’abitare e il ruolo dei Comuni. Il Governo aveva impugnato queste scelte, ma la Consulta ha riconosciuto che erano pienamente legittime e fondate».
«La Corte ha confermato l’impianto complessivo del Testo unico del turismo, dalla distinzione tra uso residenziale e attività ricettive svolte in forma imprenditoriale fino agli strumenti affidati ai Comuni per intervenire sulle locazioni turistiche brevi e contrastare gli effetti dell’overtourism».
«Questa sentenza – conclude Mazzeo – rappresenta una sconfitta politica del Governo e una vittoria dell’autonomia regionale e del buon governo toscano. Dimostra che quando si legifera con serietà, ascoltando i territori e mettendo al centro l’interesse pubblico, le scelte reggono anche davanti alla Corte costituzionale».
“La sentenza della Corte Costituzionale che boccia su tutta la linea il ricorso del governo contro la legge regionale toscana del 2024 che reca il Testo unico del turismo, è un successo straordinario che segna la strada per il futuro degli affitti turistici brevi in Italia nei prossimi anni. Ora Governo e Parlamento non hanno più alibi: si approvi immediatamente una legge nazionale che regoli gli affitti turistici brevi e dia più poteri a regioni e comuni per governare un fenomeno fuori controllo con impatti pesantissimi sul mercato immobiliare e sul caro affitti” dichiara l’europarlamentare Pd-S&D Dario Nardella.
“La Corte Costituzionale è stata infatti inequivocabile: il testo unico sul turismo non viola in nessuna norma il principio di libera iniziativa economia dell’articolo 41 della Costituzione - continua Nardella -. In particolare viene fatta salva la norma regionale impugnata dal governo laddove all’articolo 59, concerne le locazioni turistiche brevi. Ora nessuno potrà impedire ai comuni toscani ad alta densità turistica e ai comuni capoluogo di provincia come Firenze ‘di individuare, con proprio regolamento, zone o aree in cui definire criteri e limiti specifici per lo svolgimento, per finalità turistiche, delle attività di locazione breve esercitate anche in formai mprenditoriale’”.
“In attesa che il governo Meloni e la ministra Santanchè facciano ciò che serve per contenere il fenomeno degli affitti turistici brevi che da anni denunciamo a Firenze, la battaglia si giocherà anche nel Parlamento europeo - aggiunge Nardella -. Proprio oggi infatti, a Strasburgo, avremo un dibattito in plenaria sulla proposta della commissione europea sulle nuove misure per il social housing, oltre alla regole comuni per tutto gli stati membri per affrontare la questione delle locazioni turistiche”.
"Esprimiamo massima soddisfazione" dichiara Emiliano Fossi, segretario del Partito democratico della Toscana "Quello del governo è stato un atto retrogrado e conservatore da parte di chi guida il nostro Paese" prosegue Fossi. "Noi crediamo in città accoglienti, ma regolate, con un turismo - che rappresenta una delle entrate principali della nostra regione - caratterizzato da elementi di regolamentazione precisi e necessari".
"La legge della Regione Toscana ha fornito strumenti concreti agli amministratori locali per gestire efficacemente il fenomeno degli affitti brevi. Questa sentenza rappresenta una delle nostre grandi soddisfazioni e conferma la Toscana come regione all'avanguardia nella legislazione progressista a livello nazionale" conclude il segretario del Pd Toscana.