​Tartufi nostrani dell'Asia: consigli per gli acquisti

Redazione Nove da Firenze

Un fungo sotterraneo che si sviluppa in corrispondenza delle radici degli alberi come la quercia e che può essere individuato grazie all'utilizzo di cani addestrati. Anticamente gli venivano attribuite proprietà afrodisiache, tant'è che era stato dedicato a Venere. Primo Mastrantoni di Aduc spiega "Quello più pregiato è quello bianco di Alba (Cuneo) ma ce ne sono di varietà meno costose come il nero di Norcia - Perugia. Il prezzo elevato, anche 3.000 euro al kilo, induce i disonesti a truffare i consumatori.

Ci sono tartufi provenienti dall'Asia senza alcuna particolare qualità organolettica, che non sanno di nulla e non profumano ma che vengono commercializzati come nostrani; i prezzi di importazione sono, ovviamente, stracciati rispetto a quelli di vendita nel nostro Paese. Difficile, per i profani, distinguere l'uno dall'altro anche perché, furbescamente, si uniscono a quelli italiani per farne assumere l'odore. A volte si aggiungono pietruzze nelle screpolature per aumentarne il peso o si incollano quelli piccolissimi tra loro il tartufo più grande e' più costoso o si mescolano specie più e meno pregiate.

Insomma, attenzione alle truffe che, in questo caso, sono particolarmente onerose; individuare un venditore di fiducia ci pare cosa utile".