Sicurezza sul lavoro nelle tramvie fiorentine: nuovo protocollo

Redazione Nove da Firenze

Garantire il miglior livello di sicurezza ed igiene del lavoro per i lavoratori impegnati nei cantieri della linea 3.3.1 e al tempo stesso minimizzare l’impatto dei cantieri sulle attività circostanti. Sono queste le finalità principali del protocollo siglato oggi in vista dell’imminente avvio dei lavori della nuova linea da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli.

L’intesa è stata sottoscritta dal Comune (concedente) rappresentato dal sindaco Dario Nardella, da Tram Firenze Spa (per il concessionario Fabrizio Bartaloni), dal gruppo delle imprese (le affidatarie CMB, Alstom Ferroviaria, Alstom Transpport, Hitachi Rail STS. Mer Mec Ste, Com.net), dal responsabile dei lavori, dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, l’Azienda Sanitaria di Firenze, la Direzione Territoriale del lavoro di Firenze, l’Ispettorato nazionale del lavoro di Firenze, le organizzazioni sindacali (Fillea/Cgil, Filca/Cisl, Fenea/Uil, Cgil, Cisl, Uil). Presenti alla firma anche l’assessore alla Mobilità e Grandi Infrastrutture Stefano Giorgetti e il direttore generale Giacomo Parenti.

“Si tratta di un accordo a tutto tondo sulla sicurezza e trasparenza nei cantieri – ha commentato il sindaco Nardella -. Oltre al sistema di badge a controllo elettronico per le presenze nei cantieri, ci sono impegni precisi sulla formazione continua dei lavoratori, sull’attuazione e il controllo di regole autoimposte per quanto riguarda la trasparenza del cantiere e dunque il monitoraggio di ogni singolo lavoratore, delle sue condizioni di salute, delle ore lavorate, del suo ruolo. E ancora obblighi sulle clausole sociali, il rapporto diretto con Asl, Ispettorato del Lavoro nonché impegni legati all’estensione delle tutele e delle garanzie ai contratti di subappalto”.

“Un protocollo avanzatissimo – ha continuato il sindaco – che, a distanza quasi un mese dalla tragedia del cantiere di via Mariti, replica le esperienze positive già fatte con i lavori delle altre linee della tramvia. Questo accordo riguarderà la linea Libertà-Bagno a Ripoli, un intervento molto importante da quasi 400 milioni di euro con centinaia di lavoratori che dalle prossime settimane saranno impegnati sui cantieri. E lo estenderemo a tutto il sistema tranviario e vogliamo andare avanti per arrivare a un patto generale su tutte le opere pubbliche del Comune e della Città Metropolitana a partire dai lavori dello stadio Franchi.

L’obiettivo, davvero ambizioso e mai raggiunto in Italia, è arrivare un patto con tutte le organizzazioni sindacali su tutte le opere pubbliche sopra una certa soglia di valore economico che garantisca massima trasparenza e massima sicurezza. Chiederemo anche a RFI e Autostrade per l’Italia di adottare questo nostro metodo di lavoro per i loro cantieri: essendo società private non sono sottoposte al codice degli appalti ma riteniamo che a garanzia dei lavoratori e delle ditte impegnate sia fondamentale estendere l’esperienza del cantiere sicuro e trasparente di Firenze a due opere importantissime come l’Alta Velocità e il sistema autostradale intorno a Firenze” ha concluso Nardella.

Il protocollo riprende e sviluppa quanto già previsto nelle intese firmate nel 2015 e nel 2022 per quanto riguarda la realizzazione rispettivamente delle linee Alamanni-Careggi (secondo tratto della linea T1) e Aeroporto-Unità (T2) e della linea Fortezza-Libertà-San Marco (VACS).

Quindi vengono confermati gli obiettivi primari ovvero garantire il miglior livello di sicurezza ed igiene del lavoro per i lavoratori impegnati nei cantieri della tramvia e contenere l’impatto dei cantieri sul normale svolgimento delle attività nell’ambiente circostante. E per questo viene confermato nelle premesse la necessità da un lato fornire un’adeguata formazione ai soggetti di cantiere, dall’altro effettuare un puntuale monitoraggio dell’applicazione di quanto stabilito nell’intesa.

Di conseguenza ogni lavoratore deve essere adeguatamente formato e addestrato prima di essere addetto allo svolgimento dei compiti lavorativi e che la formazione e l’addestramento devono riguardare le specificità dell’attività lavorativa, gli aspetti di tutela della salute e sicurezza e la conoscenza delle norme di sicurezza. Nelle premesse, inoltre il protocollo ribadisce anche il reciproco interesse la promozione di qualsiasi iniziativa tesa a combattere il lavoro irregolare e quindi l’utilità di “garantire ogni possibile scambio di informazione sulla conduzione dei cantieri” e la necessità di “privilegiare ogni azione tesa a garantire il massimo rispetto dei diritti e della partecipazione dei lavoratori”.

Ecco cosa prevede il protocollo:

Le dichiarazioni dei sindacati:

Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze) e Marco Carletti (segretario generale Fillea Cgil Firenze): “E’ il protocollo operativo più avanzato che c’è in Italia in termini di badgeatura. Un passo avanti significativo rispetto ai precedenti accordi, che deve diventare un modello da esportare in tutti i cantieri pubblici sopra una certa soglia. Queste buone pratiche per la sicurezza sul lavoro vanno generalizzate, a partire dai grandi cantieri del territorio come quelli dello stadio, dell’A1 e della Tav: bene che il sindaco abbia accolto la nostra proposta di incalzare Autostrade e Ferrovie per l’applicazione del ‘cantiere trasparente’, nel rispetto del contratto collettivo provinciale di Firenze.

Ma in generale sarebbe opportuno che tutti i cantieri privati si dotassero delle stesse garanzie di sicurezza. Dal protocollo firmato oggi esce anche l’impegno tra le parti di riconvocarsi in tempi stretti per generalizzare questo genere di accordo in una nuova intesa su tutti gli appalti pubblici, sia di servizi che di lavori, di Comune e Metrocittà, con l’obiettivo di disporre le clausole sociali, le corrette applicazioni contrattuali e la disapplicazione dei subappalti a cascata”.

Fabio Franchi (segretario generale Cisl Firenze-Prato) e Stefano Tesi (responsabile territoriale Filca Cisl Toscana per Firenze): “Quello firmato oggi è un ‘protocollo di sistema’ ed è importante per questo: di fronte a una grande opera da realizzare sul territorio della Metrocittà, tutti gli attori interessati condividono regole e linee guida su sicurezza, formazione, cantiere trasparente, corretta applicazione dei contratti per tutti i lavoratori coinvolti, diretti e indiretti, clausole sociali. Nel solco dei protocolli firmati a suo tempo per gli altri rami della tramvia, si fa un ulteriore passo avanti sul terreno delle regole, della legalità, della sicurezza. L’auspicio della Cisl è che questo divenga il modello da adottare anche per gli altri grandi appalti che saranno avviati nel prossimo futuro, a cominciare dalla ristrutturazione dello stadio”

Leonardo Mugnaini (Coordinatore UIL Firenze) e Luca Vomero (Coordinatore FENEAL UIL Firenze-Prato): “Quello firmato stamattina è “un patto che sostanzialmente racchiude tutte le denunce fatte nei giorni successivi alla tragedia di via Mariti dalle Organizzazioni sindacali e tutte le problematiche che sono emerse nella discussione a livello mediatico dopo i tragici fatti. Chiaramente è solo l’inizio di un protocollo d’intesa a cui va dato concretezza, ognuno facendo la propria parte responsabilmente attraverso il controllo e la corretta applicazione di quanto sottoscritto, sia dal punto di vista dei contratti, sia da quello della sicurezza sul lavoro.

L’augurio è che questo diventi un patto che vale in generale per qualsiasi opera realizzata nell'area metropolitana di Firenze, come il cantiere dell’alta velocità o quelli autostradali. Un obiettivo ambizioso ma che contiamo di raggiungere, a partire proprio dall’importante esempio firmato oggi. Proprio in questo senso prendiamo positivamente atto dell’impegno assunto dal Sindaco di Firenze di usare questo tipo di protocollo d’intesa come modello per tutte le grandi opere, che quindi diventa un vero e proprio piano operativo, a partire dal prossimo cantiere dello stadio”