Sharing Mobility: arrivano i nuovi bandi per auto e scooter a noleggio

Redazione Nove da Firenze

Flotte più grandi, agevolazione per i veicoli elettrici, servizi a flusso libero ma anche con stalli dedicati presso gli hub di interscambio, i nodi della rete del TPL e parcheggi. L’Amministrazione rilancia sulla sharing mobility puntando, oltre che sulle biciclette, su auto e scooter. La giunta comunale ha infatti approvato, su proposta dell’assessore alla Mobilità, Viabilità e Tramvia Andrea Giorgio, la delibera di indirizzo per la prosecuzione dei servizi di car e scooter sharing e presto arriveranno i nuovi avvisi pubblici per individuare i gestori.

“Il nostro lavoro sulla mobilità sostenibile vuole tenere insieme tutte le componenti: il trasporto pubblico locale e lo sharing di scooter e auto, oltre che di biciclette, senza dimenticare l’attenzione in tema di parcheggi – spiega la sindaca di Firenze Sara Funaro –. L’obiettivo è quello di andare incontro alle esigenze della città, delle cittadine e dei cittadini, senza venir meno al principio di sostenibilità. Come Amministrazione abbiamo inserito nel programma di mandato la scelta di consolidare la sharing mobility promuovendo l’intermodalità con il trasporto pubblico, rendendo Firenze una città più vivibile e ribadendo il nostro impegno verso la sostenibilità ambientale.

Un maggior uso di veicoli condivisi consente la riduzione del numero di auto private in circolazione, con una diminuzione di emissioni ed un miglioramento della qualità dell’aria, oltre ad essere presupposto fondamentale per l’ottimizzazione degli spazi urbani, rendendo così la nostra città più vivibile”.

*Questo atto conferma che Firenze punta sulla mobilità in sharing non solo perché svolge un servizio complementare al trasporto pubblico ma anche perché rappresenta uno strumento per ridurre l’uso dell’auto privata e magari per qualcuno può essere un incentivo per rinunciare alla seconda o terza auto in famiglia" ribadisce l'assessore Giorgio. A Firenze, infatti, il numero delle vetture è ancora molto alto: secondo gli ultimi rapporti “Ecosistema Urbano” di Legambiente e Ambiente Italia e Mobilitaria ci sono oltre 550 auto ogni mille abitanti e considerando le due ruote a motore il numero supera quota 770.

In termini assoluti si tratta di un parco veicoli imponente che però la maggior parte del tempo la passa in sosta: perché, se è vero che molti fiorentini usano il mezzo privato per gli spostamenti quotidiani (7 su 10), è anche vero che questi veicoli passano la stragrande maggioranza della loro “vita” parcheggiati (oltre il 90%). Poter contare su un mezzo noleggiabile in modo facile e immediato può quindi rappresentare una alternativa concreta per chi, a causa della tipologia di spostamenti o di organizzazione dei tempi, non utilizza il trasporto pubblico.

"Lavoreremo per un confronto sulle proposte che arriveranno per individuare quali strumenti mettere a disposizione per rendere il sistema più appetibile - aggunge l'assessore Giorgio -. . Sono già previsti nella delibera ma attraverso il confronto potranno essere definiti in modo più chiaro perché vogliamo mettere in condizione le varie realtà di fornire un servizio migliore ai fiorentini anche superando alcune criticità che ci sono state negli ultimi anni".

Per migliorare i due servizi di car e scooter sharing già attivi e presenti su Firenze con un’azienda ciascuno ma con una flotta ridotta, l’Amministrazione ha perciò deciso di rilanciare individuando, tramite avvisi pubblici per la manifestazione d’interesse, gli operatori economici interessati a svolgere l’attività. I bandi resteranno aperti fino al raggiungimento del numero massimo di veicoli previsto in 1.000 sia per le auto che per gli scooter e le autorizzazioni rilasciate andranno avanti fino al 31/12/2030, salvo eventuali proroghe.Gli operatori dovranno aderire alla piattaforma Infomobilità Firenze e i servizi saranno inseriti nelle piattaforme MaaS in modo da poter avere sull’APP IF le info sulla collocazione e condizione dei veicoli e sulle regole in materia di parcheggi e velocità per singola zona.

I servizi dovranno essere attivi 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno per un minimo di 24 mesi, dovrà essere garantita la possibilità di prenotare anche a ridosso del momento dell’utilizzo del veicolo o di usarlo senza prenotazione se libero. La flotta minima per ogni operatore è stata fissata in 50 (30 in caso di veicoli elettrici), l’area di operatività dovrà essere almeno di 50 kmq del territorio comunale.

Per il car sharing, il servizio potrà avvenire sia nella modalità a “flusso libero” (senza necessità di stalli fissi) sia in quella a “stazione fissa” (che invece prevede posti dedicati in cui poi i mezzi devono essere riportati) anche in forma integrata con hub di interscambio presso i parcheggi scambiatori, stazioni tramviarie e aree di mobilità collettiva. Per incentivare la partecipazione degli operatori, saranno confermate alcune facilitazioni già previste come l’accesso alla ztl (previa iscrizione alla lista bianca) e la possibilità di sosta negli spazi dei residenti (anche se l’Amministrazione si riserva la facoltà di rivedere questa agevolazione) e in quelli blu promiscui della zcs.

Nel bando saranno specificate le caratteristiche minime dei veicoli come l’omologazione Euro 6, rientrare nelle categorie L6e-L7e, M1, N1 (ovvero quadricicli e veicoli per il trasporto di persone/cose) e almeno il 90% dovrà avere lunghezza inferiore ai 4,5 metri. I veicoli elettrici del car sharing potranno anche circolare sulle corsie preferenziali, possibilità che invece sarà vietata per gli altri mezzi. E saranno anche una delle priorità (insieme alla dimensione della flotta e dell’area operativa e dell’ordine cronologico di presentazione delle manifestazioni d’interesse) di cui la commissione tecnica terrà conto al momento della scelta.Lo scooter sharing avverrà invece soltanto nella modalità a flusso libero; i veicoli potranno essere ciclomotori, motocicli e tricicli ma tutti dovranno essere elettrici e dotati di casco di cortesia sia per il conducente che per il passeggero con sotto-caschi monouso.

Gli operatori autorizzati per il car sharing a “flusso libero” una volta avviati i servizi potranno presentare all’Amministrazione proposte e progetti integrativi che prevedano ulteriori veicoli in modalità a “stazione fissa, prevedendo anche la collocazione di stalli dedicati presso hub di interscambio, parcheggi, nodi della rete di trasporto pubblico.

Dopo il via libera della giunta agli indirizzi, gli uffici predisporranno e pubblicheranno gli avvisi pubblici per la manifestazione di interesse da parte degli operatori economici.

“E' positivo che il Comune di Firenze abbia deciso di rafforzare la mobilità considivisa con nuovi bandi per auto e scooter. È un passo nella direzione giusta, perché le città hanno bisogno di soluzioni alternative all’uso dell’auto privata per ridurre traffico, emissioni e occupazione dello spazio pubblico. Ciò che risulta poco comprensibile è perché, mentre si rilanciano servizi sharing che negli anni hanno avuto un utilizzo limitato come auto e scooter, il Comune voglia fermare i monopattini, il segmento che funziona meglio” a dirlo è Bird Italia, azienda di micromobilità elettrica.

“Secondo il Rapporto nazionale sulla sharing mobility 2025 – spiegano da Birdi monopattini elettrici sono l’unico servizio in espansione, con 52,8 milioni di chilometri percorsi nel 2024 (+3% sul 2023), mentre car e scooter sharing risultano comparti 'stabili o in lieve calo', spesso sostenuti anche da contributi pubblici”.

“A Firenze il quadro è ancora più netto: i monopattini non costano nulla al Comune, sono utilizzati quotidianamente da migliaia di persone, superano stabilmente i 1.500 noleggi al giorno e coprono proprio gli spostamenti brevi – sotto i 3 km – che rappresentano una delle principali fonti di congestionamento urbano. Sono dati – notano da Bird - che non possono essere ignorati nel momento in cui si pianifica il futuro della mobilità sostenibile della città”.

“In tutto questo permane il silenzio assordante sul fronte bike sharing: si continua a preferire un monopolio difficilmente sostenibile, a carico dei soli fiorentini, mentre non si vuole in alcun modo aprire al mercato come accade in tutte le maggiori città”, prosegue l'azienda di micromobilità.

Ogni servizio può essere migliorato e da questo punto di vista come azienda non ci siamo mai tirati indietro, né lo facciamo ora. Ma vediamo una incoerenza e una contraddizione – concludono da Bird – nel bloccare del tutto i monopattini sharing e allo stesso tempo riattivare altri servizi che finora hanno dimostrato un impatto limitato”.