Sanità in Toscana: gare aggiudicate, risparmi ottenuti e le liste d'attesa?

Redazione Nove da Firenze

FIRENZE- Estar, l'Ente di supporto tecnico amministrativo regionale che si occupa di gestire concorsi, gare, approvvigionamento, logistica, progetti di sviluppo tecnologico e servizi per la sanità toscana, ha aggiudicato nelle scorse settimane gare importanti, attuando procedure innovative e ottenendo risparmi consistenti, per quasi 70 milioni di euro. Ecco nello specifico le gare aggiudicate, i risparmi ottenuti, le procedure attuate.

Gara Ausili per incontinenza

 E' una gara di durata quadriennale, per tutte le aziende del sistema sanitario toscano, per un quadro economico di oltre 93 milioni di euro (93.288.775). Una gara con caratteristiche particolari. Prima di tutto si è trattato di uno dei primi esempi di procedura svolta con l'uso combinato di due test: in uso e di laboratorio. I test "in uso" si sono svolti presso 7 Rsa individuate nelle tre Aree vaste, coinvolgendo gruppi omogenei di pazienti (circa 400) e caregiver professionali.

Ciascuno dei pazienti coinvolti ha testato il prodotto di più largo utilizzo proposto da ciascuna ditta partecipante. E' stato riconfermato inoltre il concetto di "costo per trattamento forfettario giornaliero", che prevede che, qualunque sia la quantità di prodotto previsto dal piano individuale del paziente, si ottenga sempre la tariffa più conveniente. Un'altra modalità innovativa applicata in questa gara è stata l'adozione di protocolli di verifica di qualità semestrale da tenersi a carico della ditta aggiudicataria, come garanzia della qualità del prodotto durante tutto il periodo di fornitura. I risparmi ottenuti per questa gara sono stati di circa 9 milioni di euro.

Gara per l'acquisto di Medicazioni generali per Regione Toscana e Regione Marche

 E' una gara per la fornitura di medicazioni generali (cotone, garze e cerotti) per la Toscana e per le Marche, per una durata di 60 mesi (dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2023). Il quadro economico prevede come importo annuale per la Toscana oltre 5 milioni di euro (5.054.464), per le Marche 1.266.095 euro. Il risparmio conseguito per la Regione Toscana è stato di oltre 2.261.085 euro su base annua, corrispondente per un quinquennio a 12.974.265 euro.

Il sistema SDA (Sistema Dinamico di Acquisizione)

 E' un sistema di acquisto sempre più usato da parte delle amministrazioni pubbliche, e anche da Estar. Lo SDA rappresenta un processo di acquisizione interamente elettronico e aperto per tutto il periodo di efficacia a qualsiasi operatore economico che soddisfi i criteri di selezione. Il Sistema dinamico di acquisizione ha notevoli vantaggi in quanto:

- il processo di negoziazione è interamente informatizzato- consente una larga partecipazione, e di conseguenza maggiore trasparenza e concorrenzialità, grazie alla possibilità di ingresso di nuovi fornitori durante tutto il periodo di validità (4 anni)- consente una riduzione dei tempi dell'espletamento dell'appalto specifico, dovuto principalmente al minor tempo previsto dal Codice per presentare l'offerta (10 giorni rispetto ai 30 giorni della gare tradizionali)- rappresenta uno strumento di maggiore flessibilità nel soddisfare esigenze specifiche delle aziende richiedenti, grazie alla maggiore aderenza delle offerte alle specifiche richieste.

Estar ha scelto di utilizzare questo strumento di negoziazione per i farmaci, per i servizi sociosanitari territoriali e, da fine marzo 2018 anche per la fornitura di apparecchiature elettromedicali. In particolare lo SDA si è dimostrato un sistema efficacissimo per conseguire risparmi nel settore dei farmaci. Con le ultime procedure aggiudicate (una in aprile e una la scorsa settimana con importo aggiudicato rispettivamente di 57.700.00.000 euro e 20.200.000 euro) sono stati conseguiti risparmi complessivi per più di 47.000.000 euro nei prossimi 3 anni.

«Ricorrere ad accordi mirati col privato sociale o col privato accreditato per l’abbattimento delle singole specifiche liste d’attesa ormai sfuggite dalle mani, parecchie in verità, per il tempo necessario ad esaurirle e ricondurle a un ‘punto zero’ da cui ripartire»: questa la ricetta di Forza Italia per abbattere in tempi celeri le liste d’attesa sanitarie per le prestazioni diagnostiche e le visite specialistiche sul cui stato in Versilia hanno puntato i riflettori anche stamani le cronache locali.

A farsene portabandiera è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che spiega: «Proprio in questi giorni stavo conducendo per conto mio una ricognizione generale sui tempi d’attesa per prestazioni diagnostiche e visite specialistiche. La mia intenzione era verificare se ed eventualmente quali effetti abbia portato sui tempi d’attesa la riforma del sistema sanitario attuata dalla maggioranza di sinistra regionale nel 2015». Gli esiti? «Negativi», scuote il capo Marchetti.

«I problemi che c’erano, ovvero le criticità su determinate specialistiche e sulla diagnostica per immagini, sono rimasti gli stessi. Ampliando l’area con l’accorpamento delle Asl si pensava forse di poter mescolare le carte – riflette Marchetti – ma non è servito. Anzi, se osservo il report della Asl Nord Ovest del gennaio 2018 trovo una situazione omogenea nelle criticità in più di un zona di erogazione distretto. Voglio dire: se la Versilia piange i suoi 209 giorni di tempo medio d’attesa per una mammografia bilaterale, le Apuane non ridono di certo coi loro 383 che diventano 337 nella Piana di Lucca, 335 a Livorno o 283 nella Valle del Serchio, per fare un passaggio a campione». «Si tratta – ricorda il capogruppo azzurro che a Lucca è anche coordinatore provinciale del suo partito – di una tipologia di prestazione che come altre, le risonanze magnetiche con o senza contrasto, ad esempio presenta criticità storiche che non si sono mai volute affrontare». E allora, che fare? «Non è mai troppo tardi per provvedere», ammonisce Marchetti.

«A nostro avviso bisogna metter mano a questo tipo di prestazioni prendendo il toro delle liste d’attesa per le corna con accordi mirati con privato acquisendo pacchetti di prestazioni che riconducano a livello zero le attese. Nel frattempo la Regione elaborerà una riorganizzazione dell’erogazione delle prestazioni diagnostiche che spinga a pieno regime l’utilizzo dei macchinari disponibili con prolungamento degli orari di servizio, ad esempio, come da sempre indichiamo. Certo serve personale.

Altro che blocco delle assunzioni e del turnover. Solo così, una volta che con l’aiuto del privato si saranno azzerate le liste, si potrà ripartire col piede giusto e senza mal di pancia. Anche perché, col mal di pancia si sta freschi: per un’ecografia dell’addome completo nella Piana di Lucca ci vogliono 215 giorni… anche no…»