Riscaldamento domestico: a Firenze si potrà utilizzare a partire dal 1 novembre

Redazione Nove da Firenze

Dopo un’estate torrida e un inizio d’autunno tutt’altro che freddo, sebbene altalenante nel clima, bisogna iniziare a pensare alle prime temperature rigide che verranno a presentarsi, a Firenze come in ogni altra provincia d’Italia.

Tantissimi cittadini, in questo periodo, sono impegnati nella revisione dei loro impianti domestici, oppure provvedono alla loro sostituzione, cogliendo le varie opportunità garantite dagli incentivi fiscali attivi, i quali sono ancora assolutamente vantaggiosi; per rendere più efficiente la propria casa, ad ogni modo, non è necessario sostituire integralmente il sistema di riscaldamento, anche il ricorso a dispositivi come cronotermostati e termostati, facilmente acquistabili anche online da e-commerce specializzati come Emmebistore, può fare la differenza.

Come ormai noto, i cittadini non possono scegliere autonomamente quando iniziare ad utilizzare il riscaldamento domestico, è infatti necessario attenersi a delle apposite disposizioni di legge che stabiliscono delle apposite soglie suddividendo il territorio nazionale in diverse zone.

Non esitiamo, dunque, e andiamo a scoprire che cosa è previsto per la città di Firenze.

A Firenze si parte il 1 novembre, con un uso massimo di 12 ore al giorno

Tra le diverse aree in cui il territorio è suddiviso, Firenze si colloca nella cosiddetta Area D, che è una delle più estese.

La legge stabilisce che nella suddetta zona sarà possibile iniziare ad utilizzare il riscaldamento domestico a partire dal giorno 1 novembre 2024 fino al 15 aprile 2025; è previsto anche un tetto massimo di ore di utilizzo giornaliero, che nell’Area D ammonta a 12 ore.

È utile sottolineare che, a livello comunale, possono essere attuati dei provvedimenti che deroghino le disposizioni nazionali, magari per via del protrarsi di particolari condizioni climatiche, di conseguenza è sempre una buona prassi quella di far riferimento alle comunicazioni istituzionali del proprio Comune.

A livello condominiale possono essere fissati, tramite assemblea, dei tetti massimi di utilizzo giornaliero del riscaldamento, dunque per le abitazioni collocate in simili realtà bisogna considerare anche tali eventualità.

6 diverse zone climatiche: in base a cosa sono distinte?

Abbiamo dunque detto che le normative che disciplinano l’uso domestico dei sistemi di riscaldamento si basano sulla suddivisione del territorio italiano in 6 distinte aree, andiamo dunque a scoprire qualcosa di più a tal riguardo.

Le 6 aree in questione sono distinte in relazione al clima tipico che le contraddistingue, e il parametro a cui si fa riferimento per tale classificazione  il cosiddetto “Grado Giorno”.

I Gradi Giorno, spesso indicati con l’abbreviazione “GG”, sono calcolati sommando per tutti i giorni dell’anno la differenza positiva tra la temperatura di 20°C, ovvero quella che è considerata, per convenzione, la temperatura degli ambienti interni, e la temperatura media esterna giornaliera; alla luce di questo, dunque, tanto maggiore è la quantità di Gradi Giorno e tanto più una determinata zona è da considerarsi fredda nel suo clima abituale.

La zona D, quella di Firenze e di molte altre province italiane, si colloca in una fascia compresa tra 1.401 e 2.100 GG.

Le differenze tra i territori più freddi, ovvero quelli della Zona F, e quelli più caldi, quelli della Zona A, è davvero notevole: se nel primo caso, infatti, si è oltre i 3.000 GG, nel secondo si è al di sotto di 600, e questo è un chiaro indice di come il territorio italiano sia assai variegato nelle sue caratteristiche climatiche.