Nuovo strumento di attacco hacker scoperto a Empoli

Redazione Nove da Firenze

Empoli – “È un testa a testa senza esclusione di colpi, quello tra hacker ed esperti di cyber security: ad ogni passo avanti nello sviluppo dei sistemi di protezione si contrappone una minaccia nuova. In questa logica si inserisce l’individuazione di un APT mai rilevato in precedenza a livello internazionale. Averne identificato la comparsa ci dice molto sulla capacità offensiva ed organizzativa del cyber crime, ma al tempo stesso ci conforta rispetto alla possibilità di aver spuntato alcune delle armi degli hacker, per quanto riguarda questo inedito e pericoloso strumento di attacco”. Parla così Mirko Gatto, CEO di Yarix, Divisione Digital Security di Var Group, player di primo piano nei servizi e nelle soluzioni ICT per le imprese e parte del gruppo SeSa S.p.A. quotato sul segmento Star di Borsa Italiana.

La scoperta è stata possibile grazie alle attività di incident response, assessment e digital forensics condotte da Yarix in questi giorni per ricostruire la dinamica di un incidente di cyber security all’interno del sistema digitale di un operatore di primo piano nel comparto dei trasporti. Un incidente a cui l’azienda ha reagito prontamente ma che purtroppo, data la sua complessità, è risultato non individuabile proprio a causa delle sofisticate tecniche utilizzate, in grado di eludere tutti i sistemi di sicurezza in dotazione all’Azienda.

L'analisi tecnica di Yarix è stata suddivisa in più parti, la prima già consultabile a questo link; le successive, contenenti ulteriori dettagli sul funzionamento interno, sono ancora in corso e verranno pubblicate nei prossimi giorni. È già tuttavia possibile affermare che ci troviamo di fronte a una serie di evidenze molto interessanti:

Dalle banche alle aziende di e-commerce alle aziende sanitarie: sono trasversali i potenziali bersagli esposti a questa nuova minaccia che impatta un’ampia fetta del sistema economico e produttivo. Tutte le organizzazioni dotate di tali piattaforme sono potenzialmente vulnerabili a questo tipo di minaccia appena scoperta nel nostro Paese da Yarix.

Nello specifico, tutti i dati in transito da e verso un web-server in cui sia stato impiantato un modulo compromesso possono essere intercettati ed archiviati in memoria senza lasciare tracce in caso di indagine forense post-mortem e resi disponibili all’attaccante: dati personali, dati bancari e informazioni sensibili risultano infatti intercettati post decodifica operata legittimamente dal web-server.

Per l’individuazione di questa minaccia, Yarix ha messo in campo risorse appartenenti a team differenti, che hanno permesso di definire una strategia di indagine basata su:

Un insieme quindi sinergico di attività, svolte da personale con elevate competenze, al fine di ricostruire lo scenario operato dall’attaccante e poterne interrompere l’operatività.