Quel Centenario quasi dimenticato

Stefano Bisi

Il programma delle celebrazioni dei 100 anni di “Non Mollare”, la prima rivista clandestina durante il fascismo diretta dai fratelli Carlo e Nello Rosselli, è stato presentato a Montecitorio, con la vicepresidente della Camera Anna Ascani e Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. “Se il 2024 è stato l'anno del centenario dell’uccisione di Giacomo Matteotti - ha detto Spini - il 2025, è l'anno centenario dell'ingresso attivo di Carlo Rosselli nella lotta antifascista. Carlo e Nello Rosselli, con altri amici e con il magistero culturale e ideale di Gaetano Salvemini avevano dato vita a Firenze al Circolo di Cultura, invaso e devastato dalle squadre fasciste nella notte dell'ultimo dell'anno 1924, chiuso di autorità il 5 gennaio”.

Il presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, a chi gli ha chiesto perché la Notte dell’Apocalisse (o di San Bartolomeo) del 3 ottobre 1925 non è adeguatamente ricordata, ha risposto: “E’ considerata una vicenda locale ma ho proposto al comune di Firenze di promuovere un consiglio comunale straordinario come accadde 50 anni fa”. E’ un centenario che non dovrebbe passare in secondo piano ma occorre fare una domanda sul perché di questa dimenticanza e la risposta potrebbe venire scorrendo le cronache della conferenza stampa.

Si scrive che nella Notte dell’Apocalisse vennero uccisi tre antifascisti, i socialisti Gustavo Console e Gaetano Pilati, il repubblicano Giovanni Becciolini, oltre a quattro muratori di cui non si conosce neppure il nome. Non c’è traccia di un’altra appartenenza di Console e Becciolini: erano massoni. E proprio la massoneria e i suoi iscritti erano il bersaglio degli squadristi in quel periodo della vita nazionale e fiorentina. Che sia anche questo il motivo della scarsa attenzione per il Centenario?