Lettera a Eichmann del Teatro dell'Elce

Redazione Nove da Firenze

All'indomani della condanna e dell'esecuzione di Adolf Eichmann, uno dei principali esecutori materiali dell'Olocausto, processato in Israele tra il 1961 e il 1962, il filosofo tedesco Günther Anders scrive una lettera al figlio, Klaus Eichmann, esortandolo a fare i conti con la sua eredità morale. Con lo scorrere delle pagine emerge un dubbio: l'eredità di Klaus non è forse la stessa di tutti noi, figli di un'epoca meccanizzata in cui il mostruoso potrebbe nuovamente manifestarsi con facilità? Siamo forse tutti figli di Eichmann?

Lettera a Eichmann fa parte di Lighthouse, progetto di produzione continua di reading sulla cultura civile. Ad oggi sono stati realizzati: Under Fire, da "L'arte fiorentina sotto tiro" di F. Hartt, Noi ritorneremo!, da "La Resistenza a Firenze" di C. Francovich, Lettera a Eichmann e Processo all’Occidente, da "Processo dell'Islam alla civiltà occidentale" di G. Piovene.

I reading sono allestiti con un tavolo di lettura centrale e il pubblico disposto intorno. La circolarità dello spazio e il carattere avvolgente del suono favoriscono una forte intimità dell'ascolto. La lettura non è impartita da attori con il leggio dall'alto verso il basso, ma al contrario è condivisa, partecipata. Gli attori e gli spettatori vi sono immersi.

In apertura della serata: Marco Di Costanzo e la compagnia Teatro dell'Elce dialogano con il critico Matteo Brighenti.