La Regione Toscana sospende gli accorpamenti scolastici

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 3-12-2025 - La Toscana definisce i 16 accorpamenti chiesti dal Ministero per l’anno scolastico 2026/2027, ma li sospende in via cautelativa. La decisione è stata sancita in una delibera di giunta approvata lunedì. L’atto lascia invariato il numero di 466 istituzioni scolastiche autonome attualmente presenti in Toscana.

Alla base della sospensione degli accorpamenti l’attesa dell’esito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il Dm 124/2025 che vede al centro la questione del criterio adottato per la definizione del numero di autonomie scolastiche da ridurre: vale a dire la stima della popolazione scolastica anziché l’entità effettiva così come comunicata nei mesi scorsi dall’Ufficio Scolastico Regionale.

Nel caso della Toscana, si tratta di uno scostamento di circa 8 mila studentesse e studenti tra quanto stimato dal Ministero e quanto attestato dall’USR della Toscana: 428.679 studentesse e studenti contro 436.671 iscritte e iscritti reali.

"La nostra battaglia è iniziata ormai due anni fa, quando sia esprimendo sempre, in ogni passaggio, un voto contrario in Conferenza delle Regioni, sia presentando ricorsi, ci siamo convintamente opposti ad una logica di tagli alla scuola pubblica.Il primo anno, quando il Governo ci imponeva 15 tagli, anche grazie alla nostra opposizione, con il Milleproroghe siamo riusciti a limitarli a 4. Lo scorso anno poi ci siamo rifiutati di tagliare ancora, ottenendo una marcia indietro totale del Governo: un risultato straordinario che ha salvaguardato integralmente le attuali 466 autonomie scolastiche toscane", fa notare l'assessora Nardini che ha sottolineato come "quest'anno il Governo impone nuovi tagli, addirittura 16, dimenticando anche che la Toscana ha già effettuato negli anni scorsi un corretto dimensionamento, anche attraverso la creazione di istituti comprensivi, in un'ottica di continuità verticale.

Restiamo contrari nel merito e del metodo rispetto a quanto viene imposto dal livello nazionale e chiediamo almeno di rivedere i numeri dei tagli, visto che la popolazione studentesca toscana presenta numeri più alti rispetto a quelli considerati dal Ministero".

Sul piano formale, la delibera approvata ieri dispone la riduzione di 16 autonomie scolastiche, sulla base del contingente di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi previsti a livello nazionale, che passano per la Toscana da 466 a 450.

La delibera prevede 4 accorpamenti nella provincia di Lucca, 3 in quelle di Massa Carrara e di Pistoia, 2 per la Città Metropolitana di Firenze e altrettante per la Provincia di Grosseto e per la Provincia di Siena. Il provvedimento recepisce le indicazioni contenute nei piani provinciali della Città Metropolitana e delle altre Province toscane ed esercita il potere sostitutivo riguardo alla Provincia di Massa Carrara che aveva proceduto a due dei tre accorpamenti previsti, ma contestualmente dispone la sospensione in via cautelativa per “gravi motivi” come consentito dalle norme sulla disciplina del procedimento amministrativo (art. 21-quater l. 241/1990).

“Chiediamo - conclude Nardini - che il governo torni indietro su questa scelta. Non lo chiediamo solo come Regione Toscana ma lo facciamo anche insieme ad altre Regioni, sperando che finalmente il Ministro Valditara apra un confronto vero con noi assessore e assessori, come più volte abbiamo richiesto e come di fatto non c'è mai stato in questi anni".

La Flc Cgil Toscana esprime apprezzamento per la scelta della Giunta regionale: "La delibera regionale del 1° dicembre scorso, tuttavia, ha approvato il piano di dimensionamento regionale imposto dall’attuale governo. In questo modo 16 scuole potrebbero essere accorpate se fossero rigettati i ricorsi della regione alla Corte Costituzionale e al Capo dello Stato, ai quali si è aggiunto quello ad adiuvandum della Flc Cgil Toscana.Tuttavia, in una lettera pubblica dei delegati sindacali delle scuole coinvolte nell’accorpamento, oltre alla sospensione del dimensionamento, avevamo fatto delle richieste che reiteriamo: un tavolo permanente di confronto tra i vertici regionali, le rappresentanze di lavoratori e lavoratrici, le rappresentanze studentesche delle scuole coinvolte, le organizzazioni sindacali, i dirigenti scolastici e i comuni, per elaborare sia proposte alternative agli accorpamenti imposti dall’alto, sia percorsi condivisi in modo da tutelare la democrazia interna, la qualità della didattica e il diritto allo studio diffuso" dichiara il Segretario generale Flc Cgil Toscana Pasquale Cuomo.

“La sospensione degli accorpamenti scolastici decisa dalla Regione è un atto di responsabilità istituzionale e sociale. Ora chiediamo al Governo di rivedere questa politica che tratta le comunità come numeri da mettere in ordine su un foglio Excel” A dirlo è Andrea Marrucci, presidente di Ali Toscana – Autonomie locali italiane e sindaco di San Gimignano, commentando la decisione della Regione di sospendere gli accorpamenti scolastici in attesa dell’esito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il decreto interministeriale 124/2025.

“Questi accorpamenti colpiscono soprattutto le aree interne e periferiche, allargando ancora, se possibile, il divario che già esiste rispetto ai centri urbani – spiega Marrucci –. Peraltro la popolazione scolastica toscana è più alta di quella stimata dal Ministero, a conferma del fatto che i numeri su cui si basa il taglio delle autonomie non rispecchiano la realtà”.

“Bisogna poi ricordare che sugli accorpamenti scolastici la Toscana ha già dato, perché negli anni ha portato avanti un percorso serio di dimensionamento, anche attraverso la creazione di istituti comprensivi e una riorganizzazione equilibrata della rete scolastica”, sottolinea il presidente di Ali Toscana.

“Adesso la palla torna al Governo: si fermi, ascolti i territori e – conclude Marrucci – abbandoni questa idea che le scuole sono composte da numeri e non da persone in carne e ossa”.