​Firenze Secondo Me, Matteo Renzi risponde agli haters sui Social

Redazione Nove da Firenze

Matteo Renzi tira le somme sul progetto televisivo che lo ha visto nei panni di guida turistica e divulgatore tra le strade, i monumenti ed in una parola le bellezze di Firenze. Tante le reazioni registrate sui Social Network, in alcuni casi veri e propri attacchi verbali diretti all'ex Premier e slegati dal contesto culturale e televisivo."Non riuscendo a contestare il contenuto del progetto gli odiatori si sono concentrati sull'audience. E hanno ironizzato sul fatto che - ad esempio - il film su Rai Uno, Heidi, abbia avuto più audience. Prendiamola sul ridere, amici, perché è davvero incredibile che qualcuno si sorprenda perché Rai Uno fa più audience del Canale Nove. Chi lo avrebbe mai detto, vero?" commenta l'ex sindaco di Firenze.

"La realtà è che vi devo un grande grazie. La trasmissione ha ricevuto migliaia di commenti da parte di chi l'ha seguita e tante email cui sto iniziando finalmente a rispondere (scrivetemi che cosa vi ha convinto di più e di meno: matteo@matteorenzi.it). Ma ha avuto anche un ottimo ascolto: lo share è stato decisamente superiore alla media del canale. E se è vero che il Nove non è Rai1, è anche vero che tenere quasi mezzo milione di persone incollate all'apparecchio dal primo all'ultimo minuto, parlando di Rinascimento e Calcio Storico, è stato un miracolo frutto della vostra amicizia e della professionalità della troupe.

Un ultimo numero: sapete quante persone hanno visto almeno un episodio, uno spezzone, di Firenze Secondo Me nelle quattro puntate? Sei milioni e quattrocentomila persone. Un numero impressionante. Ora per qualche giorno ci sarà ancora la possibilità di rivedere la trasmissione su Dplay (prima puntata, seconda puntata, terza puntata, quarta puntata).

E stiamo valutando di far uscire anche un DVD. A tutte e tutti voi: grazie. E, naturalmente, grazie a Firenze. Chi mi scrive "ho voglia di rivedere angoli della città che non conoscevo" mi fa il regalo più grande. A chi in questo mese ci ha rovesciato addosso tutto il proprio odio persino per Firenze Secondo Me l'augurio più affettuoso di capire - prima o poi - che la cultura unisce, non divide. E che la cultura serve. Anche e soprattutto in momenti di crisi di valori".