Firenze: i Fochi anticamente si facevano in piazza Signoria

Redazione Nove da Firenze

"Il 24 giugno, si celebra San Giovanni Battista, l’unico Santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra il giorno della nascita terrena (24 giugno), oltre a quello del martirio (29 agosto)". Così la Galleria degli Uffizi in un interessante post storico, che prosegue:

" San Giovanni è anche il patrono di Firenze, almeno dall’XI secolo: in passato però la festa non si svolgeva solo il 24 giugno, ma durava ben 4 giorni, a partire dal 21 giugno, perché era legata ai riti pagani per il solstizio d’estate.Ma la festa del patrono di Firenze non è tale senza i “fochi”!Quando le ombre della sera avvolgevano la città, era l’ora dei “fuochi d’allegrezza”, lingue di fuoco che si levavano da fascine di saggina e bacili di sego sistemati sotto la Loggia dei Lanzi, davanti ai palazzi gentilizi, nelle piazze, specialmente quella della Signoria, e sulla Torre di Arnolfo.Poi, con l’arrivo della polvere da sparo, Firenze fu all’avanguardia nell’”applicazione” della polvere pirica durante le feste di San Giovanni.In epoca medicea i fuochi d’artificio ebbero grande voga e Cosimo I “fece fare alcune delle macchine sostenute in aria con molto artifizio e piene di fuochi lavorati che si dicono girandole”.

Alcuni artisti facevano a gara pur di creare suggestive scenografie di girandole infuocate in piazza della Signoria: alcune di esse erano costruite dall’architetto Bernardo Buontalenti che “fece vedere in Firenze i più meravigliosi fuochi lavorati che mai si fosser veduti, e fra questi le artifiziose girandole”. I fuochi si svolsero in piazza della Signoria fino al 1826 perché, in occasione dei festeggiamenti per la nascita della figlia del Granduca Leopoldo II, un incendio distrusse alcune travi della Torre d’Arnolfo.

Così l’anno seguente i fuochi vennero fatti sull’Arno, al Ponte alla Carraia". 

Nella foto proposta dagli Uffizi, un disegno di Emilio Burci (1811-1877), Veduta del ponte alla Carraia con i Fuochi di San Giovanni. Penna e acquerello su carta bianca, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi