Emergenza urgenza: accordo Regione - Misericordie - Anpas e Cri

Redazione Nove da Firenze

Raggiunto l’accordo tra la Regione Toscana e le associazioni di volontariato Misericordia e Anpas e la Croce rossa italiana sui costi relativi al trasporto dell’emergenza urgenza. L’accordo è stato sottoscritto oggi, 9 agosto, in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza.

Il coinvolgimento di enti, associazioni di volontariato e Croce rossa italiana (Cri) nell'apparato del soccorso ha sempre rappresentato una delle peculiarità del sistema di emergenza urgenza della Regione Toscana. Questi enti e associazioni mettono a disposizione risorse umane, automezzi e attrezzature, per garantire ai cittadini un servizio di emergenza sanitaria, assieme al servizio pubblico, in linea con quanto definito dalla vigente normativa.

Le associazioni di volontariato e Cri all’interno della gestione dell’emergenza regionale sono una ricchezza per il nostro sistema a cui forniscono uno straordinario valore di coesione sociale e di umanizzazione, anche grazie a percorsi formativi, che rendono i soccorritori una figura chiave, assieme al personale sanitario, per un buon livello di soccorso.

Tenuto conto delle problematiche rappresentate, soprattutto dalle associazioni impegnate nell’emergenza, a causa degli incrementi nei costi di gestione e all’aumento del carburante, durante un incontro tenutosi tra le associazioni di volontariato e Cri con il presidente della Regione Toscana, gli assessorati alla sanità e al sociale e il direttore della ‘sanità welfare e coesione sociale’ è stato concordato, di intraprendere un percorso, che vada a rivedere profondamente il modello organizzativo e il sistema di rimborso, orientato a una uniformità regionale e applicato a tutte le Aziende.

Di seguito i punti condivisi e per i quali il volontariato e la Regione Toscana s’impegnano a:

Per quanto riguarda la rivalutazione dei costi standard del personale e della gestione dei punti di emergenza territoriali proseguirà il lavoro del tecnico con le Aziende sanitarie territoriali per la ridefinizione dei costi standard per i servizi di trasporto sanitario di emergenza, effettuati dalle associazioni di volontariato e dalla Cri con ambulanze in disponibilità operativa (stand-by) per il 2023, che determinerà la revisione della delibera 908/2018, che riporta appunto le tabelle con i costi standard, tale lavoro dovrà concludersi entro il 2022.

Nel processo di riforma si inserisce anche la necessaria informatizzazione delle prescrizioni del trasporto sanitario, assicurando la tracciabilità e la trasparenza di tutto il percorso, rendendo omogenea l’operatività a livello regionale e in modo da migliorare l’appropriatezza del sistema dei trasporti.

L’accordo si inserisce nel percorso di riforma dell’intero processo legato all’emergenza urgenza, che Regione e associazioni di volontariato e Cri condividono nelle linee di indirizzo e di principio, che dovrà essere attuato a livello territoriale dalle Aziende sanitarie locali con un costante percorso di confronto sia a livello regionale che territoriale.

COMMENTI 

"La sigla odierna dell’accordo - si legge in una nota della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana - rappresenta una prima risposta da parte della Regione Toscana al grido di aiuto che le associazioni di volontariato hanno levato forte ed alto per continuare a svolgere i propri plurisecolari servizi.

L’accordo, oltre a prevedere un immediato ristoro economico, segna anche l’avvio di un percorso per la rivalutazione dei costi effettivi che le nostre Misericordie devono sostenere per la quotidiana e continua messa in atto delle opere di Carità e solidarietà.

Il percorso si dovrà concludere entro il corrente anno.

L’auspicio è anche quello che il governo nazionale, finora inerte rispetto alla richiesta forte del volontariato, finalmente gli presti ascolto e, così come ha considerato le più svariate realtà nei provvedimenti “di aiuti”, non continui a dimenticarsi ancora delle stesse associazioni di volontariato.

Il primo risultato ottenuto oggi è frutto di un grande lavoro svolto insieme da tutte le Misericordie: il grido di aiuto che si è levato dalle nostre associazioni, a partire dalla Misericordia Madre di Firenze, da tutti i Coordinamenti zonali toscani, nessuno escluso, è stato prontamente raccolto e rilanciato dal Presidente della Confederazione Nazionale dott. Domenico Giani e dalla Federazione regionale affinché non restasse inascoltato.

“La Federazione regionale, in sinergia con tutto il Movimento toscano e nazionale, continuerà a vigilare e camminare sulla strada intrapresa, quella del riconoscimento e valorizzazione del nostro servizio, della cura per le nostre comunità”, queste le parole del Presidente di Federazione Alberto Corsinovi.

Il presidente delle Pubbliche Assistenze toscane, Dimitri Bettini commenta: "L’intesa siglata con la Regione sancisce un nuovo patto a sostegno dei cittadini e delle nostre associazioni. E non solo per il ristoro delle maggiori spese. Troviamo le basi per ripartire e rilanciare. Il sistema sanitario toscano dà ampie garanzie di assistenza ai cittadini. Si parla sempre troppo poco del costante aggiornamento di questi ultimi vent’anni, non solo a livello normativo, ma anche in termini di costruzione del welfare.

Anche per voce del presidente Giani, grazie all’intesa di oggi, questo processo di aggiornamento riparte da oggi in regime paritetico. Se in questi mesi si è fatta dell’inappropriatezza sui territori, è forse perché proprio sui territori è mancato un po’ di dialogo. Dobbiamo riprendere a parlarci. La Regione con le sue Aziende sanitarie, le aziende sanitarie con le associazioni. Siamo attenti a non consumare risorse pubbliche, ma anche consapevoli che non ne deve scaturire una riduzione dei servizi al cittadino.

L’ammodernamento del sistema deve sfruttare le tecnologie di cui disponiamo: la telemedicina in primis per ridurre il carico drammatico sui dipartimenti di emergenza dei nostri ospedali che finiscono per incidere non solo sul personale sanitario, ma anche sui trasporti. Ma per potenziare lo stato sociale a favore dei nostri concittadini occorre spingere anche sul fronte nazionale. E’ assurdo pensare che il governo centrale nei suoi provvedimenti, non pensi al terzo settore, che pure garantisce molti servizi indispensabili (oltre al sanitario per esempio l’antincendio boschivo) senza i quali tutto finirebbe male.

E’ un problema di interlocuzione politica, ma anche burocratica. Non tutti i problemi si risolvono a Firenze, alcuni si risolvono anche a Roma o a Bruxelles. Da oggi deve ripartire anche un appello forte alla politica nazionale, visto che già i candidati alle prossime politiche si presentano nelle nostre sedi per chiedere quali siano le necessità per tenere conto delle esigenze del volontariato che chiede solo di poter operare meglio al servizio della comunità", conclude Bettini.