Disastro del colore azzurro in piazza Santa Croce
FIRENZE- Per gli Azzurri avrebbe dovuto rappresentare il secondo tempo della memorabile finale dello scorso anno, conclusa al minuto successivo al termine regolamentare con la sorprendete caccia d’oro segnata dai Rossi. E in piazza Santa Croce oggi pomeriggio c’era grande attesa per lo scontro di quelle che vengono considerate le squadre più forti del torneo e del periodo.
Sabato pomeriggio irrespirabile di calore e polvere, con i tempi del programma rallentati al fine di consentire ai calcianti di scendere sul sabbione con una temperatura accettabile. Ma la partita fa scintille immediatamente e al primo minuto si registra subito un’esplusione, quella dell’azzurro Segundo, mentre il rosso Ferrara subisce un colpo alle spalle e cade a terra esanime, rimanendo al suolo per qualche minuto. E’ un inizio violento con 17 coppie di calcianti impegnati nel testa a testa.
Tanto che già al secondo minuto Renzoni intravede un varco in cui lancia Manuel Lopez a realizzare la prima caccia rossa. Gli Azzurri paiono già sguarniti, troppo presto. Dopo il cambio campo, al quarto minuto Enrico Ferrara raggiunge la seconda caccia rossa grazie a un bel movimento di Lopez.
Gli Azzurri non riescono a mantenere la palla in mano, mentre negli scontri testa a testa il rosso Cecconi subisce un colpo alla gambe e l’azzurro Ceccherelli alla mano. Il 3-0 arriva al sesto minuto ancora a causa delle larghe maglie nella difesa azzurra.
La partita pare già indirizzata: le difficoltà dello scorso anno, quando gli Azzurri dimostrarono di essere superiori nelle rimesse, hanno insegnato ai Rossi a recuperare palla dopo i cambi campo e le ribattute. All’ottavo ancora palla in mano al colore di Santa Maria Novella: la sfera viene contesa a dieci metri dalla rete azzurra. La conquista Renzoni che segna il 4-0 al nono. Dopo il cambio campo i Rossi conquistano ancora la palla. Gli Azzurri non prendono una battuta.
Errore a un passo dalla caccia del rosso Vincenti, ma sulla ripartenza azzurra Lopez riesce ad andare in caccia al 12°. Poco dopo la rondine rossa, Alessio Alaimo viene espulso, nonostante le proteste del capitano Petragallo. La partita ritorna in parità numerica: 26 calcianti contro 26.
Ancora un errore in costruzione degli Azzurri al 15°, che recuperano la palla, ma Mirco Galli alza la palla sopra la caccia e subisce la penalità del mezzo punto. Finalmente Davide Ceccherelli riesce a conquistare la prima rete accorciando le distante 15°, 6½-1. Al 19° arriva però la settima caccia rossa.
Al 20° De Castro prova a partire da centro campo, ma viene bloccato, dalla quantità di calcianti aggrovigliati a terra, difficili da scavalcare. Nei minuti successivi se ne contano così tanti sulla sabbia che la palla per un istante cade atterra abbandonata. Poi arriva Baggiani e segna l’8½-1 dei Rossi.
La reazione rabbiosa di De Castro produce la seconda caccia azzurra al 24° e un minuto dopo Zilieri realizza dopo aver ricevuto la palla da Andreade. E’ l’8½-3 e i ragazzi di Santa Croce provano a crederci.
Ma la 26° il solito Lopez frena le speranze con il 9½-3. Un altro azzurro abbandona il sabbione in barella. Lo Bue è una maschera di fango a centro campo, mentre Davide Rettori rimane in partita nonostante una vistosa fasciatura alla caviglia.
Al 29° Andreade placca Stefanini lanciato in caccia. La rimessa azzurra però tarda perché Andreade non ha un compagno a cui passare. Allora decide di far rimbalzare la palla sul corpo del proprio capitano e parte in fuga solitaria. La sua corsa viene interrotta dagli arbitri che gli contestano di aver toccato la balaustra. L’occasione persa offre a Renzoni la possibilità di involarsi a sua volta e realizzare il 10½-3. E al 32° segna anche l’undicesima caccia rossa. Si profila una goleada quando mancano ancora 17 minuti alla fine.
De Castro ci prova ancora, ma viene bloccato, lancio lungo di Gatta, ma gli Azzurri parano. Espulso il Leone azzurro e Casamassima sigla il 12½-3. Si cominciano a sentire caldo e fatica. Rettori resta in campo senza scarpe pur di sostenere i compagni. Gli Azzurri provano dalla lunga distanza, ma la palla rimbalza e i Rossi realizzano il 13½-3 con D’Errico che attraversa per lungo il sabbione.
Nuovamente Andreade tocca la balaustra al 38°, mentre Vincenti esce in barella. Il vantaggio numerico consente ai Rossi di prendere fiato. I duelli corpo a corpo ancora una volta fanno cadere la palla a terra, per un momento abbandonata da tutti, ma poi arriva il 14½-3.
Andreade, indomito, realizza la quarta caccia azzurra, con una costruzione personale, ma dopo una rimessa contesa Fattori segna il 15½-4. Ancora De Castro lancia Mattia Serra alla quinta caccia di Santa Croce e poco dopo lo slalom di Andreade porta il risultato sul 15½-6. La partita si conclude con la sedicesima caccia rossa, baciata in rete da Mattia Prati.
E’ un risultato inimmaginabile per Santa Maria Novella, in record di cacce contro un avversario atteso per essere temibile. Invece la partenza inaspettata dei Rossi, la loro tenuta del campo, i placcaggi hanno prodotto un dominio assoluto quest’oggi. In finale nel giorno di San Giovanni accedono i calcianti rossi, che sono riusciti a dilagare in un incontro, che almeno si conclude senza strascichi polemici, ma certo con grande amarezza di parte azzurra, picchiata e sconfitta da una una compagine rossa, in grado di imparare dai propri errori e crescere ancora. Il tema decisivo le riconquiste di palla, che hanno sorpreso gli Azzurri, chiamati all'analisi sincera di una partita da capire e non dimenticare.