Commissione per il paesaggio: introdotte norme con ricadute importanti

Redazione Nove da Firenze

Schmidt e Sabatini si rendono protagonisti di affermazioni confuse e generiche che mescolano i profili tecnici con quelli politici per poi concludere che a loro dire la politica ‘cede troppo facilmente agli interessi privati che promettono rigenerazione’.’ Sulla questione della Commissione per il paesaggio ha già risposto l’assessora Biti -dichiarano il capogruppo PD Luca Milani e del presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni- Aggiungiamo a favore, dei due consiglieri, come tutti i provvedimenti inseriti nel nuovo Piano Operativo, recentemente approvato, vanno nella direzione esattamente opposta a quella da loro paventata, visto che sono stati introdotte norme che introducono delle ricadute pubbliche importanti per ogni investimento fatto nella città di Firenze, basti pensare all’ampliamento della quota di superficie residenziale da destinare a social housing e alla monetizzazione con cui finanziare edilizia residenziale sociale e la manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica.

Su questo la Lista Schmidt si è espressa negativamente così come ha fatto sul provvedimento che regola gli affitti brevi. Insomma restiamo in attesa di loro proposte concrete, al posto di affermazioni vaghe e strumentali”.

“Lo avevamo proposto in occasione dell’adeguamento del Regolamento edilizio ai nuovi strumenti urbanistici, ma senza risultato: la Commissione paesaggistica sia eletta dal Consiglio comunale e non più dalla Giunta -dichiarano Angela Sirello e Matteo Chelli di Fratelli d’Italia- Le norme lo consentono e diversi comuni, anche toscani, già adottano questa soluzione di buonsenso, che ricondurrebbe una scelta di vitale importanza in materia urbanistica, tanto più in una città come Firenze, in seno all’organo consiliare, ovvero all’interno di un perimetro maggiormente discutibile, controllabile e trasparente per la collettività.

Presenteremo un atto formale dopo la pausa estiva per sostenere concretamente questa direzione, auspicando che il dibattito scaturito nelle ultime settimane e le recenti richieste arrivate dagli accademici contribuiscano a schiarire le posizioni di perplessità inizialmente espresse dalla maggioranza, ancorché in via informale”.