Strategia anti violenza sulle donne, è scontro politico

Redazione Nove da Firenze

"Avevamo depositato una mozione firmata da Giovanni Gandolfo, Angela Sirello, Alessandro Draghi e Matteo Chelli che è stata respinta in Commissione politiche per la promozione della legalità e della sostenibilità urbana.Qualcosa di concreto e tangibile per combattere l’odioso fenomeno della violenza sulle donne in città". Così il gruppo di Fratelli d’Italia, che prosegue:“Il Comune può svolgere un ruolo proattivo nel promuovere iniziative concrete per la sicurezza e l’autodifesa, rivolte non solo ai residenti, ma a tutte le persone presenti sul territorio cittadino, comprese studentesse e turiste – spiega il consigliere primo firmatario dell’atto Giovanni Gandolfo –.

Un’iniziativa che unisca strumenti pratici, informazione e collaborazione con le realtà economiche cittadine può contribuire a rendere Firenze una città più sicura e consapevole”.“Questo ciò che proponiamo:- una campagna comunale finalizzata alla sicurezza e alla prevenzione della violenza nei confronti delle donne, residenti o temporaneamente presenti sul territorio comunale, attraverso azioni concrete e coordinate;- valutare la distribuzione gratuita di un kit di autodifesa personale, composto da spray al peperoncino, allarme acustico tascabile, o altri dispositivi ritenuti idonei da rendere disponibile presso edifici comunali, punti informativi e, in particolare, presso i pubblici esercizi aperti al pubblico nelle ore serali e notturne, quali ristoranti, locali notturni, discoteche, teatri e spazi culturali aderenti all’iniziativa;-promuovere il marchio comunale “Locale Sicuro – Firenze con te”, da assegnare agli esercizi che aderiscono alla campagna, e che si impegnano a mantenere standard di sicurezza idonei rendendo disponibili i kit di autodifesa alla clientela femminile;- promuovere corsi gratuiti di autodifesa e prevenzione, in collaborazione con la Polizia Municipale, le associazioni sportive, i centri antiviolenza del territorio e le istituzioni educative;coinvolgere scuole superiori e università cittadine nella campagna di sensibilizzazione, prevedendo incontri formativi con corsi di autodifesa e la possibilità di distribuire i kit anche all’interno degli spazi universitari e scolastici;-predisporre una campagna informativa e di sensibilizzazione pubblica, diffusa nei mezzi pubblici, nei principali luoghi di passaggio, negli istituti scolastici, negli atenei e nei canali digitali istituzionali del Comune;-istituire un tavolo di lavoro e coordinamento tra Comune, Prefettura, Questura, associazioni di categoria, operatori del settore sicurezza, scuole, università e centri antiviolenza.

Come sempre la sinistra di Palazzo Vecchio ignora e sottovaluta il problema dell’insicurezza, soprattutto la situazione di paura e pericolo in cui si trovano le donne che nel vivere la nostra città nelle ore serali”.

LA REPLICA - “La mozione dei consiglieri di Fratelli d’Italia è stata respinta – spiega la Presidente della Commissione Politiche per la promozione della legalità e della sostenibilità urbana Alessandra Innocenti – in quanto l’Amministrazione comunale è già molto attiva ed ha già messo in campo tante azioni per informare e cercare di prevenire il fenomeno della violenza sulle donne.

Vorrei ricordare ai consiglieri che lo spray al peperoncino è vietato ai minori di 16 anni. Molto spesso è stato utilizzato anche in occasione di manifestazioni e l’utilizzo dello spray ha causato, purtroppo, attimi di panico ed incidenti; la ressa che ha provocato lo spray al peperoncino ha portato anche alla morte di persone. Quando si parla di dare armi ai cittadini bisognerebbe prima riflettere. Occorre fare prevenzione – aggiunge la presidente Innocenti – e lo si è detto anche in Commissione. Purtroppo la cronaca ci racconta che in alcune scuole circolano addirittura le liste delle ragazze che devono essere stuprate. Non basta parlare di sessualità in famiglia. Bisogna iniziare proprio dalle scuole e parlare agli studenti di educazione all’affettività. Non si possono lasciare sole le famiglie. Occorre intervenire anticipatamente per prevenire il fenomeno della violenza sulle donne”.