Sette indagati al Parco di Migliarino San Rossore

Redazione Nove da Firenze

Sette indagati al Parco di Migliarino San Rossore al centro delle indagini delle Fiamme Gialle pisane. L'inchiesta, cominciata a fine 2013, riguarda presunte irregolarità, notate dal collegio dei revisori. E' finita sotto inchiesta la precedente amministrazione dell'Ente per peculato e truffa. «Pesanti nubi si addenserebbero sulla gestione dell’Ente Parco di Migliarino-San Rossore a seguito di un’inchiesta già avviata e di ispezioni fatte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria.

Ora il Presidente Rossi e l’Assessore Bramerini facciano chiarezza. Per questa ragione domani depositerò in qualità di Portavoce dell’Opposizione un’interrogazione a risposta immediata che sarà, come di regola, discussa al prossimo Consiglio regionale». Così Stefania Fuscagni, consigliere regionale di Forza Italia, componente della commissione Ambiente e Portavoce dell’Opposizione a commento delle notizie inerenti un’inchiesta che coinvolge l’Ente Parco di San Rossore.

«Del resto sulla gestione dell’Ente Parco di Migliarino-San Rossore diciamo che piove sul bagnato visto che ancora il consiglio direttivo non ha approvato il bilancio consuntivo del 2012 e di conseguenza quel bilancio non è passato al vaglio del Consiglio regionale. Insomma una gestione amministrativa quanto meno approssimata che a nostro avviso già richiedeva soluzioni robuste come il Commissariamento dell’Ente. Ora oggettivamente il quadro si complica visto che – spiega la portavoce - esistono verifiche da parte della Polizia Giudiziaria e della Magistratura circa le quali apprendiamo, se confermate, che emergerebbero questioni gravissime.

Si tratterebbe, infatti, di verificare il coretto utilizzo di finanziamenti regionali e la giusta rendicontazione su cifre significative che sfiorerebbero, complessivamente, i trenta milioni di euro. Oltre a questo si farebbe riferimento anche a profili di responsabilità molto seri e tutti di natura penale», ricorda l’esponente di Forza Italia. «E’ evidente che siamo garantisti, ma non siamo fessi e visto che da anni sottolineiamo come la correttezza solo formale dei bilanci lasciasse dubbi nella sostanza e nelle valutazioni politiche, ora è tempo che la Giunta si assuma le proprie responsabilità dicendo ciò che sa circa queste verifiche e quali posizioni di cautela e prudenza intenda prendere.

Se poi davvero, oltre a dati amministrativi da verificare vi fossero stati anche atteggiamenti quali il peculato, il falso e la truffa ai danni dell’Ente e quindi della Regione, e perciò stesso dei cittadini, forse sarebbe il caso da parte della Giunta di capire, aprendo una specifica verifica interna sulle falle nei sistemi di controllo», conclude Fuscagni.