Renzi sfida Bersani, da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi passando da Rignano

Redazione Nove da Firenze

Galeotte furono le Amministrative 2012 con il crollo della destra, lo scontento e le lotte intestine di sinistra e la perdita di voti nelle urne neanche fossero stati i tornelli dell'Artemio Franchi all'ultima partita di un Campionato deludente e già deciso. Una due giorni elettorale che ha visto una alta astensione anche a Rignano Sull'Arno dove, con 1.903 preferenze, pari al 52% dei votanti, il candidato del Pd Daniele Lorenzini è diventato sindaco. "Topo Galileo", al secolo Giuseppe Piero Grillo stavolta l'ha detto come negli anni '80 "E' una cosa pazzesca!" e tutti si sono svegliati.

Quelli che vogliono guardarsi attorno, cercare nuovi alleati o rinforzare i programmi già scritti, oppure rifondarsi e fare autocritica.. parola sconosciuta alla politica degli ultimi anni, ma un buon antidoto alla monotonia del raffreddore che ha costipato i canali della comunicazione tra la base (il volgo) ed i vertici dell'amministrazione pubblica (i volgari?). "Bersani non è legittimato dalle Primarie del 2009" ha tuonato dalle colonne del "Corriere della Sera" Matteo Renzi, sindaco di Firenze e funambolo della cabina elettorale..

dentro o fuori? In bilico. Ma si candida? Adesso si direbbe proprio di sì. La sfida è lanciata a Pier Luigi Bersani che non starà certo a guardare il giovane "scalciante" che tenta di scalare il monte sacro delle divine poltrone. Mentre il PD si interroga tra Bersani e Vendola, ecco agitarsi dunque il vento del cambiamento solleticato dall'ultima tornata elettorale che ha visto la sinistra conquistatrice di feudi rimasti vacanti, ma non convincente su tutti i fronti. Ampi i margini per i nomi "nuovi" e quindi si prospetta una stagione calda di 'idee' e progetti tra primarie di partito o di coalizione.

Lo avevamo intuito dalla Stazione Leopolda, dal libro "Fuori"" ed anche da "Stil Novo" su sfondo rosso in cui Matteo Renzi allunga lo sguardo al futuro cercando il sole dell'avvenire, o semplicemente un colle di Roma. Ma i segnali sono stati diversi non ultima la dichiarazione di voler "Violare il Patto di Stupidità" arrivata a pochi giorni dalla visita del presidente Mario Monti a Firenze. Un Monti chiamato a rispondere indirettamente dell'immobilismo fiorentino dal cantiere del Teatro del Maggio, opera inaugurata per i 150 anni dell'Unità d'Italia, fino all'ultimo lavoro assegnato alla ditta 'X' che il Comune non può pagare pur avendo la disponibilità economica per farlo. La "Macchina Scenica" non è arrivata, ma sembra che sia già in funzione e sono in diversi pronti a salire sul palco, non ultimo l'inquilino di Palazzo Vecchio. AntLen