Giovanisì, Rossi: “Avviate tutte le azioni, ora diamo continuità al progetto”

Redazione Nove da Firenze

FIRNZE – “Diamo fiducia ai giovani”: così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha suggellato oggi la conferenza stampa con la quale ha fatto il punto delle misure avviate con il progetto “Giovanisì”. Quattro i punti principali (tutti avviati)dell’impegno che ha fatto registrare numeri consistenti e la soddisfazione del presidente. Al primo posto la misura riguardante i tirocini retribuiti. “Già mille sono i tirocini attivati e non sono pochi – ha commentato Rossi – considerato che con questa misura siamo partiti a fine luglio.” Al secondo posto il servizio civile.

Anche qui il presidente snocciola le cifre. “Siamo arrivati a 2500 nel 2011- sottolinea Rossi – contro i 700 che erano stati attivati nell’anno precedente.” Al terzo posto il sostegno concesso ai giovani che voglio affittare una casa e lasciare quella dei genitori. “Una misura che è partita un mese fa – ricorda il presidente – che ha già registrato l’interesse di circa 1000 giovani.” Al 4° posto, l’aiuto concesso ai giovani che vogliono fare impresa, con un meccanismo che coinvolge le banche e Fidi Toscana e consente ai giovani futuri imprenditori di avere fino a 250 mila euro di aiuti. “Un intervento – fa notare il presidente Rossi – che esisteva anche in passato, ma era concesso alle sole imprese innovative.

Oggi, con la crisi – ha rimarcato – credo che non fosse più giusto aiutare soltanto i “geni”, perchè è giusto supportare anche chi vuol fare un’impresa non innovativa, ad esempio, di pulizie o di giardinaggio. E’ stato pertanto cancellato il requisito legato all’innovatività delle imprese e tutti possono fare domanda, purchè abbiano fra i 18 e i 40 anni. Non vi sono invece limiti di età per le donne.” Infine il prestito d’onore, dedicato ai giovani fino a 35 anni, che consente di ottenere fino a 50 mila euro.

“Un’occasione – ha sottolineato Rossi – per aiutare quei giovani che non hanno famiglie facoltose e hanno intenzione di investire nella loro formazione, magari all’estero, con dottorati di ricerca, master, corsi di specializzazione e altre occasioni formative. Tutte queste misure, adesso – ha concluso il presidente – hanno bisogno di continuità, di impegno e forse anche di qualche aggiustamento”.