No alla legge bavaglio: con il post-it in Consiglio provinciale

Redazione Nove da Firenze

I consiglieri provinciali del Pd contro la legge sulle intercettazioni considerata come 'Legge bavaglio' e durante la seduta odierna in Consiglio provinciale hanno ciascuno indossato un post-it di contestazione. Potenziamento dell'Aeroporto fiorentino, stazione Foster, Cantieri dell'Alta velocità, collegamento della stazione Smn e Cittadella Viola. Su questi argomenti i gruppi di opposizione di Palazzo Medici Riccardi con i capigruppo Andrea Calò (Rifondazione comunista), Samuele Baldini (Pdl), Marco Cordone (Lega nord) e Federico Tondi (Udc), pur nelle loro diversità politiche di argomentazione, "avevano chiesto al Presidente della Provincia di Firenze - si legge in una nota - a seguito del vertice tra il Presidente della Regione Rossi e il Sindaco di Firenze Renzi e del conflitto tra i Sindaci della Piana e quello di Firenze, di chiarire la propria posizione".

Tuttavia "il Presidente Barducci ha scelto, fino ad oggi, un profilo basso, defilato e inconsistente, cercando di delegittimare - di fatto - quel ruolo di indirizzo e controllo che spetta al Consiglio provinciale". Rifiutando di "rimanere spettatori e preda dei continui conflitti interni al Partito democratico e per rispettare le funzioni attribuiteci dagli elettori, abbiamo deciso di 'autoconvocarci' raccogliendo le firme necessarie per un consiglio 'straordinario' che affronti questi temi".