Senza banda larga la montagna muore

Redazione Nove da Firenze

“Non riusciamo a far capire al governo che senza banda larga la montagna muore, in particolare i piccoli comuni”. Lo dice Oreste Giurlani, vice-presidente di Uncem nazionale, che aggiunge: “Forse il governo vuole che ci riduciamo come in Inghilterra dove un paese con 400 abitanti (Lyddington, nell'area di Rutland) ha dovuto fare una colletta per dotarsi della banda larga per poter sopravvivere”? La questione della banda larga non è nuova, anche se ritorna a galla proprio oggi perchè questa mattina sono partiti in Italia gli eco-incentivi per l’acquisto di ciclomotori, elettrodomestici, cucine ed internet veloce. Sembra che il governo si muova ma non è così! “E’ vero che nel 2009 le vendite di schede per collegarsi a internet con la banda larga mobile hanno generato un giro d'affari in crescita del 55% rispetto al 2008, ma è anche vero che non si ha traccia delle risorse messe a disposizione per annullare il digital divide.

Parliamno dell‘anticipo’ di 864 milioni di euro sui fondi Cipe ancora bloccati dal ministero per colmare il digital divide annunicati tempo addietro dal sottosegretario Romani” dice Giurlani. I fondi promessi dal governo dovrebbero servire semplicemente per ‘tappare’ i buchi della banda larga, ossia per portare la connessione internet veloce a quel 13% di italiani che ancora ne sono sprovvisti, non per la rete in fibra ottica di nuova generazione, per la quale l’Italia non si è ancora dotata di un progetto concreto, nonostante gli studi e le promesse. “A questo punto - conclude Giurlani - penso che il Governo dovrebbe sedersi ad un tavolo di concertazione, a sua scelta, per discutere del futuro.

Come Uncem siamo pronti a qualsiasi soluzione, anche perchè le Comunità montane sono in grado di gestire il tutto per conto dei comuni, in particolare quelli piccoli e montani”.