Arresti e perquisizioni ad anarchici a Pisa

Redazione Nove da Firenze

I poliziotti della Digos di Pisa e Firenze, coordinati dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, hanno arrestato due persone e perquisito altre quattro nell’ambito dell’operazione “delivery”, perché accusate di aver realizzato un atto terroristico con l’utilizzo di un ordigno esplosivo.

Le indagini sono iniziate nel 2023 a Pisa quando gli agenti della Digos sono intervenuti presso il Tribunale della città per la segnalazione della presenza di un oggetto potenzialmente esplosivo nei pressi del portone di servizio del Palazzo.

L’ordigno incendiario, un manufatto artigianale composto da una bottiglia piena di liquido infiammabile unita a una bombola da campeggio di gas e un petardo con una miccia, è stato rinvenuto fortunatamente parzialmente combusto.

Nei giorni successivi l’azione è stata poi rivendicata su un sito internet riconducibile all’area anarchica e commessa nell’ambito di una campagna di attacco alle istituzioni in solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito.

Il successivo lavoro degli investigatori ha permesso di individuare i responsabili dell’atto terroristico.

A Padova inoltre i poliziotti della Digos hanno eseguito perquisizioni personali a tre giovani anarchici, tutti indagati per i reati di istigazione a delinquere e ricettazione.

I provvedimenti sono scaturiti dalle indagini degli agenti, iniziate dopo il ritrovamento di diverse scritte, realizzate sui muri di alcune zone della città veneta, contro la Polizia e l’Autorità giudiziaria.

I presunti responsabili sono stati individuati grazie all’analisi di un imponente mole di filmati di videosorveglianza.