“Aiutateci a capire!” Ancora misteri nelle carte del progetto di albergo in Costa S. Giorgio

Redazione Nove da Firenze

“Che ne è stato– si chiedono i cittadini - di quei sedici progetti che hanno partecipato al concorso bandito per suggerire al Comune come recuperare la grande ex Caserma “Vittorio Veneto”, bene storico-architettonico in Costa San Giorgio, piena area Unesco, ai piedi del Forte Belvedere, accanto al giardino rinascimentale di Boboli? Perché non possono essere resi pubblici?”.

E fa notare, Idra, che non è materiale di poco conto, visto il compito ‘delicato’ che il Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze ha affidato alla proprietà. E cioè quello di bandire un concorso internazionale “preliminare alla definizione delle nuove destinazioni d’uso, dal quale ricavare un concept “caratterizzato da un adeguato mix funzionale” e “dalla valorizzazione dei percorsi di collegamento del complesso con la città limitrofa - in particolare con il Giardino di Boboli e con il Forte Belvedere”.

Non nasconde, l’associazione ecologista Idra, le sue perplessità per il fatto che il Comune ha consegnato al privato l’esclusiva di gestire il concorso e di valutarne i risultati. “Ma sgomenta anche di più – aggiunge - constatare che, mentre il privato annuncia trasparenza su tutta la linea, altrettanta disponibilità non sembra provenire dagli uffici di Palazzo Vecchio”. E torna a citare l’arch. Silvia Viviani, intervenuta per conto della proprietà nel corso di un’audizione in Commissione consiliare Urbanistica, lo scorso novembre: “Una volta che noi abbiamo finito quel lungo percorso che ci ha portato per tre anni a lavorare e a produrre moltissimi tipi diversi di approfondimenti, di elaborati, di studi, di analisi, e di componenti progettuali, alla fine (…) abbiamo lasciato correttamente nelle mani dell’Amministrazione tutte queste elaborazioni e l’Amministrazione (…) ha fatto proprio tutto questo materiale”. Secondo i rappresentanti della proprietà quel materiale non solo sarebbe di piena titolarità dell’Amministrazione comunale”, ma addirittura meritevole di un palcoscenico pubblico.

Io avevo proposto – ha spiegato in Commissione l’arch. Viviani secondo la ricostruzione di Idra - che in realtà a un certo punto nella raccolta degli esiti delle procedure concorsuali via via per questi patrimoni in città forse l’Amministrazione aprisse, come dire, uno spazio-archivio anche consultabile, perché i contributi che hanno dato i tanti professionisti che si sono misurati via via con queste procedure concorsuali sono contributi che sono piuttosto interessanti”.

Ma i cittadini lamentano che, dopo il primo intervento del Difensore civico della Toscana, “la Direzione Urbanistica si è limitata a rispondere nero su bianco che “è intenzione di questo ufficio trasmettere all’Associazione i tre progetti vincitori”. Precisando anche che sono “gli unici nella disponibilità di questa Direzione”. Ma di fatto nessun progetto è ancora pervenuto ai cittadini”.

Di qui la nota inviata ieri alla Commissione Urbanistica, con la richiesta di fare chiarezza fra le dichiarazioni rese in Commissione e la risposta diramata dalla Direzione Urbanistica”.

In altre parole, in quindici di quei sedici progetti potrebbero esserci indicazioni alternative a quella ‘vincente’, che – a quanto pare – avrebbe orientato le scelte di pianificazione urbanistica contenute nella Variante. “Se è vero che la proprietà è felice di rendere pubblici tutti gli elaborati che hanno partecipato al concorso, perché non farlo?”, si domandano questi cittadini ‘curiosi’. “Riteniamo infatti – recita la nota trasmessa per conoscenza anche al presidente del Consiglio comunale e al Difensore civico - che la condivisione di tale materiale possa giovare alla piena conoscenza dei diversi scenari proposti da tutte le manifestazioni di interesse presentate al concorso internazionale bandito dalla proprietà, e dunque delle differenti opzioni con cui l’Amministrazione Comunale avrebbe potuto confrontarsi per ricavarne, come da indicazioni del Regolamento Urbanistico, la “definizione delle nuove destinazioni d’uso” del manufatto e dell’area, e da cui potrebbe tuttora – prima che il procedimento giunga alla fase della discussione dell’approvazione della Variante – ottenere indicazioni e suggestioni utili.

Intanto, ancora una volta, il Difensore è stato costretto a tornare a chiedere a Palazzo Vecchio, il 2 febbraio, di “riconsiderare le domande di accesso ai documenti consistenti nei progetti vincitori della procedura concorsuale che ha preceduto il procedimento in itinere”. Almeno quelli!