Una macchina della verità per i giocatori del Siena

Redazione Nove da Firenze

Sessanta, settanta domande in poco più di quindici minuti e con risposte che non si possono limitare a semplici “sì” oppure “no”. Non è il test d'ingresso di qualche prestigiosa università, né un quiz per prendere chissà quale patente. E' la “macchina della verità” che farà il suo ingresso nello spogliatoio del Siena calcio. A darne notizie è la Gazzetta dello Sport che, sul numero odierno, spiega come “sarà il Siena, attraverso il Centro di Programmazione Bodytech, voluto dal presidente Lombardi Stronati, a lanciare nel calcio italiano l'uso di una macchina della verità, tutta nostrana, brevettata dal professor Giuseppe Sartori, docente di Neuroscienze cognitive all'Università di Padova”. “Lo strumento - si legge ancora nell'articolo a pagina 10 della rosea - è in grado di verificare se un giocatore, anche in passato, ha fatto uso di sostanze dopanti o se mente sul suo reale stato di salute”. A noi alcuni dubbi però sorgono. Non è che da oggi in poi i calciatori, oltre che allenarsi in dribbling e gol, come provetti 007 si alleneranno anche per mentire alla macchina delle verità? Eppoi, se sotto la macchina per sbaglio ci finisse qualche dirigente nel bel mezzo del calciomercato o campagna abbonamenti tifosi?