Giornata Onu: favorire la libera iniziativa dei liberi giornalisti

Redazione Nove da Firenze

Firenze– Ogni anno il Consiglio regionale della Toscana, in collaborazione con qualche associazione che si occupa del diritto ad avere in Italia e nel mondo un’informazione sempre più libera, celebra il tema della libertà di stampa, proponendo all’attenzione generale un caso o un personaggio o un evento.
Quest’anno l’iniziativa, coincisa con la 19esima edizione della Giornata dell’Onu per la libertà di stampa nel mondo, è stata organizzata in collaborazione con la rivista Testimonianze e con l’Information safety and freedom, associazione presieduta dal giornalista Stefano Marcelli.

E all’incontro odierno, incentrato su “Informazione e potere, il caso Russia”, hanno partecipato il redattore capo di Radio Free Europe Andrey Shary e il giornalista iraniano Ahamad Rafat.
Il tema della libertà di stampa, ha detto a Palazzo Panciatichi il consigliere delegato al saluto istituzionale dalla Presidenza del Consiglio toscano, è stato affrontato mettendo sotto la lente d’ingrandimento il caso Russia, un Paese in cui non mancano i giornalisti che hanno avuto problemi o che addirittura sono stati uccisi per aver raccontato verità scomode, come dimostranono gli omicidi di Anna Politkovskaya a Mosca e del cronista Antonio Russo di Radio Radicale, quest’ultimo però ucciso in Georgia, a dimostrazione del fatto che la questione della libertà di stampa è aperta in tutti i Paesi dell’ex Unione Sovietica.
Il lavoro del giornalista, è stato evidenziato, richiede coraggio e anche rischi personali.

In questo senso il caso Russia diventa un caso paradigmatico, fermo restando che i casi paradigmatici, purtroppo, nel mondo sono tanti. Basti pensare, ad esempio, all’Iran e alla vicenda della giornalista americana di origine iraniana Roxana Saberi, in carcere per “spionaggio” ai danni del regime di Mahmoud Ahmadinejad, oppure alla Cina, dove la libertà di stampa è apertamente repressa o comunque è in questione. Tuttavia anche nei Paesi dove la stampa è formalmente libera esiste, oggigiorno, una questione relativa all’informazione, che molto spesso è condizionata e non sempre senza bavagli come invece dovrebbe essere.
In questi Paesi, è stato detto, le testate giornalistiche ad esempio chiudono per motivi economici ed i professionisti sono costretti, per lavorare, a fare altro, ad arrangiarsi, a scendere a patti col potere ed a compromessi.

In Italia il sistema non ha ancora raggiunto i livelli degli Stati Uniti, dove la crisi economica ha fatto sì che quello dei media sia attualmente uno dei settori più penalizzati. Ma anche da noi il livello di guardia è ormai alle viste. Per cui, si è concluso, occorre mettere in atto politiche e strumenti per salvaguardare l’autonomia della stampa e per favorire la libera iniziativa dei liberi giornalisti. Le Istituzioni, ha concluso il consigliere regionale delegato, devono sostenere la stampa e chiunque sia interessato al fatto che venga pienamente attuato l’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani, che sancisce la libertà di opinione e il diritto a non essere molestato per le proprie idee, non può tirarsi indietro, oggi, rispetto al dovere morale di chiedere interventi concreti a favore di un’informazione giornalistica sempre più libera e indipendente.

(mc)