Mugello: niente più verifiche sulle sorgenti impattate dalla TAV?

Redazione Nove da Firenze

Una nuova inquietante conferma del basso grado di affidabilità dell’“affare TAV” in Mugello, dopo la dura requisitoria dei PM Gianni Tei e Giulio Monferini al Tribunale di Firenze.
L’Agenzia regionale toscana per l’ambiente fa sapere ai diretti interessati (coltivatori e allevatori) che si sono visti prosciugare le sorgenti dalla TAV, e da parecchi mesi non notano monitoraggi, che non si va più nemmeno a misurare l’acqua che non c’è! “Siamo a comunicare che, a seguito della cessata attività dell’Osservatorio Ambientale, è di conseguenza cessata anche la nostra funzione di Supporto Tecnico prevista per tale Osservatorio, a cui era legata l’attività di monitoraggio”, scrive il responsabile ARPAT della sezione Grandi infrastrutture di mobilità.

Per la cronaca, le attività dell’Osservatorio Ambientale Nazionale sono cessate – si è appreso dalla Regione Toscana - niente meno che a maggio 2007 e – per quanto risulta a Idra - non sono mai più riprese! Grazie al non-intervento bipartizan dei ministri Alfonso Pecoraro Scanio e Stefania Prestigiacomo.
È appena il caso di osservare che sono ancora in corso le attività di pre-esercizio della linea TAV fra Firenze e Bologna, la cui entrata in funzione è stata ulteriormente posticipata dall’iniziale 2003 al momentaneo 2009.

Protezione civile permettendo, dato che per 60 km i “supertreni” sono chiamati a sfrecciare nello stesso tubo in gallerie prive del tunnel parallelo di soccorso.
L’attività di monitoraggio – si legge ancora nella nota dell’ARPAT – “attualmente prosegue d’iniziativa, ma con cadenze non prefissate, solo riguardo singole situazioni e per specifiche esigenze conoscitive, che nello specifico non comprendono le problematiche di cui alla Vs. nota”. Idra sta chiedendo ragguagli al riguardo.