Arrivano questa sera a Cortona le opere etrusche dell’Ermitage, il grande museo russo

Redazione Nove da Firenze

Sono già in viaggio le trenta importantissime opere della collezione etrusca che il Museo Statale Ermitage presta eccezionalmente a Cortona, in occasione dell'apertura di sei nuove sale del Maec - il Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona - e in omaggio alla sua grande tradizione e al suo impegno in campo archeologico. Le opere che viaggiano con un volo cargo, giungeranno dopo il trasbordo a Francoforte, all'aeroporto Marco Polo di Venezia nella tarda mattinata di martedì assieme agli addetti della ditta di trasporto russa Khepry e alle ricercatrici senior del Dipartimento di Antichità del Museo di San Pietroburgo che possiede una delle collezioni d'arte etrusca tra le più importanti e prestigiose al mondo. Dallo scalo veneziano il viaggio proseguirà per Cortona con i camion per trasporti d'arte della ditta Tosetto e giungerà nella cittadina toscana nel tardo pomeriggio. E mercoledì mattina presso le sale per esposizioni temporanee del Maec grande emozione per l'apertura delle casse che custodiscono le preziose opere: dalla splendida placchetta in bronzo che ornava il carro da parata di un nobile etrusco raffigurante il Dio del Sole, all'eccezionale stamnos a figure rosse sul quale è impresso un soggetto assai raro, che racconta della rappresentazione che avevano gli Etruschi del mondo dell’oltretomba; dai preziosi vasi che si rifanno ai modelli dello stile italo-corinzio a quelli originalissimi, per forma e soggetto, e straordinariamente conservati prodotti a Vulci. Particolarmente atteso è ovviamente l’arrivo di uno dei capolavori della collezione etrusca del Museo sulla Neva e in generale uno tra i pezzi etruschi più noti e importanti al mondo: l’urna cineraria in bronzo del IV secolo a.

C., unica nel suo genere, rappresenta un bellissimo giovane disteso: l’opera, rinvenuta nei pressi di Perugia e collezione del marchese Campana, dopo essere stata acquistata dall’agente dello Zar Alessandro II nel 1861 torna infatti, per la prima volta, in Italia.