Sanità: bambino morto dopo una tonsillectomia all'ospedale di Pistoia.
Rossi: «Fatto gravissimo»

Redazione Nove da Firenze

Firenze, 14 dicembre 2007- Un bambino di 6 anni è morto la notte scorsa all'ospedale di Pistoia dopo essere stato sottoposto, mercoledì, ad un intervento di tonsillectomia. Il piccolo Federico è deceduto poco dopo la mezzanotte. La tradegia ha destato sconcerto anche tra i medici ei dirigenti dell'ospedale. "Era un bambino in salute" ha detto la dottoressa Stefania Sani.
«Di fronte alla morte di un bambino di 6 anni non ci sono parole. Solo il dolore, prima di tutto quello dei genitori, inconsolabile e disperato».

E’ la prima reazione dell’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi alla notizia della morte del bambino di 6 anni, avvenuta all’ospedale di Pistoia due giorni dopo un intervento di tonsillectomia. «Appena ho appreso la notizia – informa l’assessore – ho chiesto al direttore generale della Asl 3 di Pistoia che svolgesse subito un’indagine interna e ho anche attivato il Centro regionale gestione rischio clinico, che è già al lavoro a Pistoia e che nel corso della giornata ci fornirà una prima relazione».

L’assessore Rossi ha anche telefonato al Ministero della Salute, chiedendo di inviare gli ispettori. «Noi non vogliamo nascondere nulla – dice – la nostra linea è quella della trasparenza, degli accertamenti e, se ci sono, della verifica delle responsabilità e di possibili errori. Non dobbiamo mai dimenticare – prosegue Rossi – che la sanità è come una linea, una frontiera dove ogni giorno uomini e donne combattono per la vita, e dove operazioni apparentemente banali possono complicarsi e sfociare nell’evento esiziale e drammatico.

La morte dopo un intervento del genere è un evento che può verificarsi in casi limitatissimi. Ma saranno gli esperti a pronunciarsi in merito». Stamani l’assessore è andato all’ospedale di Pistoia e ha incontrato il personale sanitario: «Nessuno purtroppo potrà riportare in vita il bambino e restituirlo all’affetto dei suoi genitori. Stamattina mi sono recato all’ospedale di Pistoia e ho potuto vedere anche negli operatori il dolore e la disperazione di quanto è avvenuto. Ma anche la loro serena disponibilità ad ogni verifica, ad ogni accertamento».
Il Presidente del gruppo consiliare di Alleanza Nazionale in Regione Maurizio Bianconi, il Vicecapogruppo Roberto Benedetti, il Consigliere Marco Cellai (componente della IV Commissione – Sanità) insieme agli altri membri del gruppo di An esprimono le più vive condoglianze ai genitori del piccolo Federico e chiedono che venga fatta massima chiarezza sull’episodio ed accertate le eventuali responsabilità, assicurando il loro impegno perché siano date risposte alla famiglia così provata dalla scomparsa del bambino.
“Un altro caso tragico, un bambino che muore dopo essere operato di tonsille e adenoidi.

Siamo stati sempre in prima fila nel denunciare le carenze e i problemi della sanità toscana. Sarebbe fin troppo facile stavolta sparare nel mucchio, gridando alla malasanità per “lucrare” attenzione e spazio sui media. Siamo tuttavia ben consapevoli che la politica, specialmente in un settore delicato come la sanità, non deve strumentalizzare l’accaduto”. E’ il commento di Annamaria Celesti, vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, e di Maurizio Dinelli, presidente del gruppo di Forza Italia sulla morte di un bimbo di sei anni dopo un’operazione di tonsille all’ospedale di Pistoia.

“Esprimiamo – sottolinea Celesti - il più grande cordoglio, vicinanza e solidarietà alla famiglia della quale restiamo comunque a disposizione per ogni eventuale necessità e chiediamo con forza al Governo e alla Regione di fare, nei tempi più rapidi possibili, la più piena e completa luce su questa tragedia”. “In questa ottica – aggiunge Annamaria Celesti – sollecitiamo indagini del tutto trasparenti e sollecite da parte della commissione toscana di esperti e di tecnici, la commissione “per il rischio clinico”, mentre ci pare opportuno, al fine di fornire le massime garanzie e una inoppugnabile obiettività, che di questa tragedia se ne occupino, come è stato per un analogo fatto accaduto a Vibo Valentia, gli ispettori del ministero della Sanità”.

“Lungi da noi fare gli inquisitori – conclude la consigliera azzurra – A chi compete spetta il compito di fare piena luce sull’accaduto, mentre tutti coloro che ne hanno titolo per ruolo e responsabilità devono dare supporto alla famiglia per tutto quanto si renda necessario”.