Publiacqua non puo' richiedere due volte il deposito cauzionale. Che intende fare il Comune?

Redazione Nove da Firenze

«Un atto vessatorio che non può trovarci d'accordo». Così Gaia Checcucci (AN), Bianca Maria Giocoli e Rodolfo Cigliana (Forza Italia) e Gaia Checcucci (AN) hanno definito "l'adeguamento del deposito cauzionale" chiesto in questi giorni da Publiacqua spa. «La ditta esattrice - hanno spiegato i tre esponenti del centrodestra che sulla questione presenteranno una interrogazione - sostiene che l'importo già a suo tempo versato a titolo di deposito cauzionale, al momento della stipula del contratto iniziale di fornitura di acqua potabile, non risulta essere sufficiente e corrispondente ai fini per cui il deposito era stato richiesto.

A nostro avviso si tratta di un atto illegittimo: la cauzione non si autorivaluta con il passare degli anni. Questo è l'ennesimo balzello che i fiorentini dovranno subire e che finisce nel lungo elenco di aggravi tariffari decisi dal nuovo gestore. Quello che sorprende e che l'autorità di ambito, nella sua qualità di soggetto regolatore, avalli tutto ciò. Se ci sono problemi fra il vecchio gestore e la nuova società se la vedano queste ultime e non pretendano di scaricare sui cittadini la loro inefficienza».

«Al Forum Sociale Europeo - hanno concluso - si è detto e ripetuto alla noia che l'acqua è un bene primario. Questa amministrazione, che pure ha detto di apprezzare molte delle idee dei no global perché fa di tutto per far diventare l'acqua più un lusso da pagare a caro prezzo che un bene facilmente accessibile? Di questo balzello e del canone di concessione che i cittadini si troveranno a pagare in tariffa discuteremo nel prossimo consiglio comunale del 30 giugno dedicato alla privatizzazione di Publiacqua e alle manovre, di dubbia legittimità, che l'amministrazione sponsorizza».

(fn)