Ieri la tavola rotonda sugli esiti del Vertice di Johannesburg, promossa dall’Associazione Cooperative Consumatori Distretto Tirrenico alla sala BZF Vallecchi in via Panicale a Firenze

Redazione Nove da Firenze

Il giudizio sulle conclusioni del vertice di Johannesburg non è stato unanime. Fabrizio Fabbri, direttore scientifico Greennpeace Italia, ha mostrato delusione per la genericità del documento finale. L’europarlamentare Guido Sacconi dal canto suo pur non discostandosi nel giudizio deludente, ha tenuto però a sottolineare le possibilità nuove che si aprono rispetto alla totale insensibilità del passato mostrate dai paesi “ricchi” per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile sul pianeta, merito, ha detto fra l’altro, “di una posizione comune che ha trovato sponda nei paesi dell’Unione Europea contrastando i tentativi americani di vanificare il vertice stesso”.

Il presidente di Legambiente Ermete Realacci ha individuato nelle tematiche energetiche il momento portante dello sviluppo sostenibile per un’economia sociale, che si fondi sulla solidarietà e sui diritti.
“Sul vertice di Johannesburg , ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il giudizio è articolato e in assoluto non positivo, ma vanno considerati i lavori fatti e comunque gli spazi aperti. La Regione Toscana era l’unica regione presente con l’assessore Franci.

E’ stata una presenza e un’esperienza che porterà ulteriori input per l’approvazione del Piano Regionale di Sviluppo e che ci consentirà di definire meglio gli strumenti di programmazione ambientale della Toscana che continua ad essere un “laboratorio vivente” dello sviluppo ulteriore della sostenibilità”. Un ruolo che la Regione è impegnata da tempo a sostenere anche in contrasto con il Governo Nazionale che sta di fatto, ad esempio, riducendo le aree protette a mera fonte economica.

“Non vogliamo disperdere le valenze ambientali, ha continuato Martini, annunciando poi che proprio oggi la Regione Toscana ha fatto ricorso al Tar, contro la nomina di Barbetti a presidente del Parco dell’Arcipelago”.
Concludendo il suo intervento Claudio Martini ha elencato tre temi importanti che sono stati recepiti da Johannesburg: l’impronta ecologica”, ovvero una sorta di impronta digitale che segnala la temperatura ecologica del territorio che serve anche a fare una sorta di valutaizone del livello di sostenibilità ambientale; il “Consumo critico”, ovvero analisi e modelli per orientare i consumi; un impegno, fra l’altro già avviato, sui temi del “bene acqua”, visto che il 2003 è indicato come l’Anno internazionale dell’Acqua.

Fra le iniziative in cantiere anche la proposta di versare un centesimo di euro ogni metro cubo di acqua consumata in Toscana per devolverlo a progetti per i paesi poveri. Per quanto riguarda il Social Forum il presidente della Regione Toscana si auspica che prevalga in tutti la curiosità verso questi giovani d’Europa che si incontrano per parlare di contenuti e chiedo agli organizzatori di darsi da fare per un’informazione capillare alla città. Ci stanno lavorando già, ma chiedo di più, e lo chiedo anche ai testimonial, attori, cantanti, personaggi dello spettacolo e della cultura “che vengano a Firenze, prima del Social Forum, per conquistare l’adesione della città”.
Nel concludere i lavori il vice presidente di Coop Italia Riccardo Bagni ha tracciato una breve panoramica dell’impegno-Coop per uno sviluppo sostenibile, attento ai bisogni dell’ambiente e rispettoso dei diritti umani e sociali.

In cantiere progetti di aiuto economico al popolo palestinese e una campagna per sostenere quelle popolazioni, soprattutto infantili, che convivono con la mancanza di acqua. Anche per Coop il 2003 sarà caratterizzato da un forte impegno per garantire il fabbisogno idrico anche ai paesi più poveri.
“Coop da tempo - ha detto Bagni – ha scelto di non far mangiare OGM! Abbiamo sposato una posizione di prudenza: finché non ci sono certezze noi escluderemo Ogm non solo nel prodotto finale ma anche negli ingredienti.

Così come per la carne che commerciamo garantiamo che gli animali non sono stati alimentati con prodotti OGM. Bagni ha poi sottolineato come Coop è impegnata affinché i prodotti siano realizzati in maniera etica, senza sfruttamento di lavoro minorile e nel rispetto dei diritti sindacali. Molte delle sezioni soci COOP sparse un po’ dappertutto sul territorio sono impegnate nelle scuole in una intensa campagna di “Educazione al consumo consapevole”.